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Recensione: U.S. Girls – In a Poem Unlimited

Prendete alcuni dei pezzi più riconoscibili dei gruppi vocali femminili americani degli anni Sessanta. pescando a mani piene dal vaschettone dei grandi successi. “Leader of the Pack” delle Shangri-Las. “Be My Baby” delle Ronettes. “Then He Kissed Me” delle Crystals. Ora prendete i loro testi e rimuovete chirurgicamente qualsiasi retaggio di sottomissione post-bellica potessero contenere. Sostituiteli con la narrazione biografica di una ragazza che riesce, impassibile, a parlare del modo in cui le donne e gli uomini si relazionano all’interno del precario contesto socio-politico americano come se fosse la cosa più naturale del mondo. Metteteci sotto musica che parte da quel rock and roll e quel pop dei tempi andati, li fa passare per il colino della disco anni Settanta e dell’R&B anni Novanta, e avrete qualcosa che assomiglia a In a Poem Unlimited.

Non so bene perché funzioni così tanto, questo album, ma credo che il motivo abbia qualcosa a che fare con la fluidità di interpretazione che suggerisce. Me ne sono convinto quando ho ascoltato “Pearly Gates”, che sembra un pezzo delle Destiny’s Child suonato da una banda da crociera finita, per arrotondare, sul palco sudato di un nightclub (e parla di sessismo in maniera intelligente e divertente sulla forza di un cantato corale degno di una hit urban di vent’anni fa). Me lo ha confermato la natura bifronte di “M.A.H.”, che mi ero convinto parlasse della fine di una relazione alla fine dei vent’anni e invece parla di Obama e dei droni che ha usato per ammazzare gente in Medio Oriente. E poi mi son lasciato andare in “Rage of Plastics”, che mi sembra parli di un lavoro di merda ma anche di una vita povera e senza certezze, e in “Poem”, che sembra sia un mini-pamphlet utopistico che una dichiarazione di cauta attesa.

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E mi sono preso bene per tutti i suoni diversi che escono dal disco, perché se fossero tutti pop sintetico, o tutti R&B senza tempo, o tutti calchi di rock and roll da baby boomer sarebbe stato un problema; e invece tutte le musiche che a Meg piace suonare trovano uguale spazio. Con l’eccezione di giusto due momenti eccessivamente piani (“Incidental Boogie” e “L-over”), In a Poem Unlimited sembra essere l’album perfetto per rendere U.S. Girls qualcosa di più di un progetto relativamente underground.

In a Poem Unlimited è uscito il 16 febbraio per 4AD.

Ascolta In a Poem Unlimited su Spotify:

Tracklist:

1. Velvet 4 Sale
2. Rage Of Plastics
3. Mad As Hell
4. Why Do I Lose My Voice When I Have Something To Say
5. Rosebud
6. Incidental Boogie
7. L-Over
8. Pearly Gates
9. Poem
10. Traviata
11. Time

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