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Musica

Il film sul CBGB non è la peggiore cagata di sempre, ma fa comunque schifo

Tutti i film di Hollywood sul punk finiscono per essere delle stupide commedie

Mi pare abbastanza eloquente

Tutti i film sul punk dovrebbero essere etichettati come commedie. Fare del punk un’opera teatrale è ancora più comico, fa addirittura più ridere di qualsiasi cosa partorita da Adam Sandler nell’ultima decade. Ma considerando il fatto che c’è un limite anche per il numero di rivisitazioni di Superman realizzabili annualmente, una volta ogni tanto Hollywood si cimenta in un filmetto sul punk, spesso con risultati non intenzionalmente spassosi.

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Qualche anno fa abbiamo assistito al docu-film sui Germs, dove uno del cast de I Passi dell’Amore si dimenava sul palco interpretando Darby Crash. Ci fu anche un film sulle Runaways con quel manichino di Twilight, Kristen Stewart, e molto prima Sid & Nancy che è un film quasi passabile grazie alla presenza di Gary Oldman. Dunque, quando fu annunciato che un film sul CBGB era in produzione, vantando collaborazioni con Ramones, Dead Boys, Blondie e Iggy Pop, era come sventolare una bandiera con su scritto: PREPARATEVI PER UNA MISERA PELLICOLA DI MERDA PRECONFEZIONATA.

Come da copione, dando un rapido sguardo al film non si resta delusi: per cominciare, metà del cast di Harry Potter presenzia nel film. Ci mancava giusto Daniel Radcliff per trasformarlo in Harry Potter E Il Principe Del Club Leggendario. E cosa dire della fottutissima locandina che sembra il frutto della creatività di uno scolaretto alle prese con le prime lezioni di graphic design nelle quali, tra l’altro, non eccelle affatto? Per non parlare del trailer ridicolissimo che non aiuta ad elevare l’immagine del film (anche se la battuta sui Ramones fa abbastanza ridere).

Non commissionerei una locandina a questo qui neanche per una vendita al mercatino dell’usato.

Incredibilmente però, contro ogni logica, il ritratto che CBGB fa del punk è molto meno ridicolo di quanto potreste pensare. E’ quasi tollerabile, al limite del divertente? Ok, forse divertente è un po’ troppo. Puoi considerarlo divertente solo a seguito di aspettative tanto basse che ti pareva di poter annusare la puzza di sperma sul pavimento del cesso del CBGB (Ah comunque, nel film c’è una battuta sulle condizioni igieniche dei bagni del locale, per ovvi motivi).

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Analizzando le apparenze, visivamente l’interno del club è ritratto semi-accuratamente, anche se cronologicamente un po’ sfasato (come facevano i muri ad essere ricoperti di stickers delle band se le band dovevano ancora suonarci dentro?). Gli scatti del CBGB da fuori sono limitati alla larghezza del tendone, probabilmente perché il film è stato girato a Savannah, Georgia, due porte più giù del ristorante di Paula Deen (non scherzo) e le palme e il sole non rispecchiano esattamente l’atmosfera pisciosa della Bowery della New York degli anni Settanta. Quindi il ritratto del punk di CBGB è quasi-adeguato. Non è certo il tripudio di immagini di repertorio nel quale spereresti se pratichi il cine-masochismo, ma lasciando perdere il ritratto del punk, come film CBGB è un gran bel fottuto casino.

L’unica ragione per cui CBGB è quasi guardabile è perché fondamentalmente è una biografia di Hilly Kristal. Ma non puoi fare un film sul proprietario sconosciuto di un club a meno che tu non voglia in tutti i modi produrre una cagata orrenda. Lavorando col cast che aveva a disposizione, che non è nulla di che, Alan Rickman ha fatto centro. Ovviamente ha fatto centro. Quest’uomo era Hans-Cazzutissimo-Gruber, sicuramente è anche all’altezza di ritrarre il sommesso proprietario di un locale.

Apparte Kristal, che fortunatamente è presente in tutte le scene del film, tutti gli altri personaggi sono solo comparse di sfondo, messe in ombra da un unico personaggio esageratamente accentuato. Lou Reed è un ornamento, Patti Smith è “artistica”, Debbie Harry parla come una vera newyorkese, infatti dice la battuta “New Yoooork ha della beeella spazzatuuura.” Mi sarebbe piaciuto da morire essere una mosca sul muro ed assistere a quella lezione di recitazione durata 30 secondi. E’ una fregatura vedere tutti questi complessi ed iconici musicisti ridotti a sciatte caricature. E’ come vedere un film di Leonardo da Vinci dove il genio compare in una sola scena e se ne esce con “Ragazzi dov’è tutta la vernice?”, e Da Vinci è impersonificato dal quello che fa il fratello in Twilight.

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Non ha la maglietta, deve essere Iggy Pop!

Gli sceneggiatori ti schiaffano in faccia i messaggi come uno stivale di Iggy Pop mentre fa crowd surfing, e tra l’altro il film va totalmente fuori tema per spiegarti che è proprio sicuramente, al cento per cento, Iggy Pop ad aver inventato la pratica. Ecco questa è un’altra cosa irritante del film: che ogni scena potrebbe concludersi con “…e voi sapete il resto della storia.” Ti da infiniti retroscena su cose di cui nessuno li voleva. Per esempio, in una scena corta e completamente inutile, Taxi il fonico è stufo di essere vittima delle pulci portate dal cane di Kristal ed entra in un armeria per comprarsi degli anfibi militari, facendo capire che quello è il motivo per il quale i punk hanno iniziato ad indossare quel tipo di scarpe. Voglio dire, ci serviva davvero il background degli anfibi in questo film?

In un’altra scena stile ti-inculco-il-messaggio-nella-testa-con-un-cazzo-di-mattone, Hilly va in banca per ritirare del cash per…qualcosa…e vede un cartello con su scritto “Risparmia per realizzare i tuoi sogni” a cui lui risponde aneddoticamente “perché risparmiare per i propri sogni? Perché non viverli questi sogni?” Nel caso non l’aveste capito nelle ottomila volte in cui il messaggio è già stato sottinteso, Hilly è un sognatore che non sa gestire i soldi. Questo punto è stato ripetuto martellando sin dall’inizio del film con una scena del giovincello Hilly Kristal scappa di casa. Sul serio. Questo dimostra quanto inutilmente dettagliato sia il ritratto di Kristal.

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Tutto ciò che succede nel film è strumentale e affrettato in maniera ridicola. C’è un’altra scena dove Hilly sta giocando a carte con gli amici della gang di motociclisti che gli promettono di stare lontani dal CBGB per non spaventare il crescente numero di clienti del locale. Figo! Grazie amici motociclisti! Non mi ero neanche reso conto che ci fosse un problema simile finchè non me lo avete detto, bello accorgersi in questo momento come voi siate in realtà gli individui più tranquilli del film. Ci vediamo dopo, quando Hilly vi chiama per salvarlo dagli squali a cui aveva chiesto soldi, e casualmente voi state perennemente cazzeggiando nel locale accanto al CBGB.

Tutti i problemi si risolvono magicamente così. Se fosse stato un cartone, ogni cinque minuti sarebbero apparse lampadine sulla testa delle persone.

In realtà, il film è una specie di cartone così com’è dato che è mezzo assemblato da intermezzi di animazioni che vorrebbero ma non possono riprendere lo stile di Punk Magazine, anche quest’ultimo quasi-ma-non-proprio parte del film. E’ una scelta di regia un po’ strana e forse questo è il momento di menzionare gli altri film su cui il regista di CBGB ha lavorato: Jack & Jill con Adam Sandler, Houseguest con Sinbad e il sesto Uomo con Marlon Wayans.

Alla fine in qualche modo il film termina. Hilly, come sempre, ha bisogno di soldi per il locale e sua figlia in qualche modo, che non viene né mostrato né spiegato, magicamente li racimola da delle persone. Ha raccolto o trovato o ereditato o chissà cosa una collezione e—ecco! Un botto di soldi! Urrà! E’ una versione punk strana di La Vita è Meravigliosa. Finito il film. L’ultima scena consiste in Sting e i Police che fanno un audizione per suonare al CBGB, cosa che sembra strana visto che Sting, a

quei tempi, aveva già fatto uscire un album di successo in Inghilterra. Ma oh, avete voglia di discutere di accuratezza storica o volete invece sentire “Rox-anne”!! (E tutta l’audience che urla “Rox-anne!”)

Se avete scorso fino alla fine di questa recensione per trovare un sommario del film (bella mossa, giù il cappello per voi), eccovela qua: Film: bordello. Rickman: fantastico.