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Musica

La scena elettronica cubana esiste ed è una bomba

Dalla rumba alla techno ossessiva, Cuba è pronta a confrontarsi con il mondo.

Secondo gli organizzatori ben 400 mila cubani sono andati a vedere Major Lazer che suonavano gratis in centro a L'Avana il mese scorso. Sono numeri che battono i maggiori festival EDM del mondo: EDC Vegas, per esempio, ha ospitato 130 mila persone al giorno nel 2015. Mentre, senza dubbio, molti sono andati attirati dal frutto proibito di vedere un gruppo americano sul territorio dell'isola, numeri di queste proporzioni suggeriscono che i cubani potrebbero essersi presi la fissa della musica elettronica.

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Questa settimana, dal 4 al 6 maggio, la città di Santiago ospiterà Manana—il primo festival internazionale di Cuba a fondere musica elettronica e ritmi afro-cubani. In un Paese con tanto talento musicale nel campo degli strumenti tradizionali, l'idea di "musica elettronica" ha anche a che fare con l'utilizzo di tecniche contemporanee per suonare, registrare e produrre sonorità folkloristiche per mantenerle aggiornate all'era digitale. Abbiamo affrontato l'embargo per scoprire qualcosa di più sui producer e i DJ della frontiera elettronica cubana. Qua sotto potete scoprire otto nomi assolutamente da seguire.

1. Wichy de Vedado

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Foto via Facebook

Questo DJ/producer è un pilastro della piccola ma fervente scena elettronica de L'Avana, e dal 2001 va in tour in tutto il Paese. Cresciuto a Michael Jackson e pop americano, si è anche sbafato grunge e rock industrial prima di scoprire roba big beat tipo i Prodigy e i Chemical Brothers nei tardi anni Novanta. Dopo aver suonato all'Atelier usando lettori CD Sony, alcuni DJ techno tedeschi che si trovavano lì lo hanno iniziato a un suono elettronico più subdolo, che ha cominciato a riprodurre nel suo studio casalingo nel quartiere Vedado—da cui prende il nome. Ultimamente lavora spesso con artisti jazz cubani e vocalist come l'adorabile Danay Suarez, che conferiscono alle sue tracce una leggerezza quasi lounge, anche se non disdegna sample hip-hop e breakbeat.

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2. DJ Jiguë

Nato e cresciuto a Santiago, ma con base a L'Avana, DJ Jiguë (che poi sarebbe lo spelling spagnolo di "jiggy") potrebbe essere il Dr. Dre cubano. Dotato di un arsenale di pattern percussionistici afro-cubani e una riserva permanente di MC che sparano barre in cubano a mitraglietta o un più rilassato flow reggae, incide i suoi pezzi rap latineggianti per Guamapara Music, la prima formazione che si occupa di produzioni hip-hop indipendenti del Paese. Tracce come "Electrotumbao", che riproduce il ritmo di basso alla base della musica Afro-Cubana con sintetizzatori ciccioni, anticipa il futuro della musica elettronica cubana.

3. Pauza

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Paula e Zahira (insieme: Pauza) si sono conosciute al primo corso per DJ femmine di Cuba e hanno iniziato a produrre tracce insieme nel 2012. Stanno a cavallo delle linee che separano house, techno e tech-house, ma prendono anche da ritmiche afro (-cubane e non solo). Ascoltate "Samba", che la coppia ha pubblicato il mese scorso, vi sfidiamo a trovare qualcosa di più piccante.

4. Obbatuké

Obbatuké, da Santiago, producono una varietà rarefatta e affascinante di rumba e di son—due pilastri della musica tradizionale afro-cubana—dritto dal cuore. Attingono dal potere degli orishás, le divinità della religione afro-cubana, con escursioni nel mondo spirituale sotto forma di botta-e-risposta. Registrati dal co-fondatore del festival Manana Herry Follett, le voci stratificate di Obbatuké provano che le canzoni e i ritmi tradizionali posso fare comunque bella figura anche in studio.

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5. El Chacal y Yakarta

Gli ufficiali culturali cubani hanno sempre guardato con sospetto la musica straniera, anche quella delle altre isole caraibiche. Il fenomeno pan-latino del reaggaetón è stato accolto tiepidamente dalla vecchia guardia musicale anche se i teenager vi abboccano velocemente, attratti dalla sua promessa materialista in una terra povera—e dalla promessa di un bel po' di perreo. Il pattern di rullante "boom-ch-boom-chk" del reggaetón è decisamente il risultato di produzione elettronica, anche se i prominenti reggaetoneros cubani El Chacal y Yakarta a quanto pare lo suonano con una band di quindici elementi.

6. DJoy de Cuba

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Joyvan Guevara Díaz sa come arrivare lontano. Quando si è messo alla console per un set a tarda notte allo Space Miami durante il WMC del 2014, è stato un momento inusuale per la città più cubana degli Stati Uniti, la cui posizione fortemente anticastrista ha spesso impedito ai musicisti che ancora vivono e lavorano a Cuba di esibirsi nella Florida del Sud. Come molti appassionati di sonorità elettroniche cubani, è onnivoro e cita un'ampia gamma di influenze che comprendono ambient, trip-hop, drum'n'bass, house, techno e dubstep. Come Wichy de Vedado, DJoy ha cominciato ai primi tempi della scena elettronica cubana all'Atelier club. Ora è uno dei grandi vecchi della scena e ha partecipato alla fondazione del primo festival nazionale, Rotilla, e la prima etichetta elettronica, Analógica.

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7. DJ Thellus

Ramsés Cruz Quiñones è un professionista del remix che c'è dentro da dieci anni. Ha un debole per reinterpretazioni di grandi successi dei Jackson 5, Bee Gees o Boney M. Con una bella iniezione di electro-swing, le sue tracce non sfigurerebbero a una festa del Burning Man.

8. Dvazz Brothers

I Dvazz Brothers fanno parte di una generazione più giovane di musicisti cubani, venuta a galla grazie a recenti iniziative come il festival Proelectrónica. Il loro EP di debutto del 2014 su Speaker Recordings, The Age of Techno, non suonerebbe furoi posto a uno showcase M_nus o passato di mano in mano a Berlino. Ma è al 100 percento Made in Havana.