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Musica

Abbiamo parlato con l'autore delle copertine più fighe di Aphex Twin e Squarepusher

Johnny Clayton è stato uno dei grafici più importanti di Warp Records, e a suo modo ha segnato la scena elettronica mondiale. Nonostante tutto, non se la tira.

Eccolo qui, Richard D. James, distorto e con quel ghigno del cazzo stampato in faccia. I suoi occhi sono famosi per essere emersi da raffigurazioni di bambini demoniaci, papponi e spogliarelliste che popolano i lavori del regista Chris Cunningham, ma che già anni prima se ne stavano sulle copertine degli album. Il suo primo lavoro può definirsi un horror cartoon; con il secondo abbandonerà lo stile animato per avvicinarsi di più a un qualcosa di malizioso. Lo si può vedere dagli album …I Care Because You Do (1995) e dall'omonimo Richard D. James (1995). Più l’elettronica progredisce, più questi ritratti diventano icone.

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Il retro del libretto di …I Care Because You Do assegna potenzialmente tutto ciò che ha anche fare con l’album a James, ma emerge pure un altro nome, scarabocchiato in una grafia piccola e confusa: “Aiuto grafico di John.” John è Johnny Clayton, amico di James nonché uno dei grafici più importanti di Warp e della musica elettronica. Al telefono Clayton sembra però molto modesto, non appena glielo riferisco. ”Il fatto è che l’idea non è nata da me, ma da RIchard,” mi risponde da casa sua, nel Kent. La carriera di Clayton è iniziata nel 1990, dopo essersi laureato all'Università di Kingston si lancia in diversi lavori come freelance, principalmente per le aziende. Lavori che sì, gli permetteranno di pagarsi le bollette, ma che lasceranno poco spazio alla fantasia.

Nel 1992 Clayton si trasferisce ad Hackney insieme ad altri compagni neolaureati. A questi si aggiungono James, amico di un amico, e Jonathan Jawk aka Global Hoon. Era appena uscito Selected Ambient Works 85-92, e la fama di James l’aveva preceduto. L’album andò benissimo: Clayton lavorava alla grafica da casa mentre James e Hawk ricercavano nuova musica. Ormai l'appartamento (commemorato nel retro dell'EP Hangable Auto Bulp del 1996, in cui viene ricordato con il nome di "36 Clithole Crescent"), era diventato un vivace seppur ristretto spazio creativo, e le collaborazioni tra i coinquilini erano sempre più affiatate.

Secondo Clayton, l’aiuto per le grafiche di …I Care Because You Do è stato più una specie di tutorial per James. “Sono stato io a insegnargli a usare un Mac e Photoshop,” mi dice. ”Dopo aver imparato, ha iniziato a giocare un po' con le immagini raffiguranti se stesso ed è stato così che siamo arrivati a quella cover. Tra l'altro ogni volta che vendeva robe online con sopra frasi o parole scritte a mano da lui, il valore dell'attrezzatura aumentava, così abbiamo deciso di fargli scarabocchiare qualcosa pure sulla copertina."

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Il fatto di essere considerato il grafico dei due lavori di Aphex Twin pubblicati su Warp lascia Clayton molto perplesso, tanto che continua a sottolineare come il processo sia stato collaborativo. Grazie alla Rephlex, label di James, Clayton inizia a lavorare anche con Tom 'Squarepusher' Jenkinson. La cover dell'album debutto di Squarepusher, Feed Me Weird Things, vede anch'essa la partecipazione di Clayton: "L'idea è nata insieme a Tom, gli ho dato una macchina fotografica e gli ho detto ‘iprovvisa, qualsiasi cosa tu abbia la useremo.’”

Lavorando con la Rephlex, Clayton ha sempre voluto mantenere un approccio distaccato con lo scopo di far emergere un qualcosa di personale sia da James che da Jenkinson. Mi spiega che in quel periodo lo ha influenzato molto l’Art Brut, con quella genuinità anti-intellettuale che si riflette nel suo utilizzo di strumentazione semplicissima. Anni prima che Photoshop diventasse il programma principale usato dai grafici delle case discografiche, Clayton mostrava già ai suoi clienti come avvicinarsi ad esso, permettendo, per esempio, a James di giocare con la propria immagine.

Sia per Feed Me Weird Things che per il debutto per Warp del 1997, Hard Normal Daddy, a Jenkins era stato detto di prendere ispirazione dalla sua città d'origine, Chelmsford, dopo aver raccontato a Clayton diversi episodi della sua infanzia. Questi racconti emergono dalle foto di entrambi i dischi: capannoni che ospitavano feste illegali, tragitti su autbous immersi nel traffico, gasometri che sovrastano proprietà industriali, tutto ciò che potesse dare un tocco personale all’impetuosa musica di Jenkins.

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Clayton sembra orgoglioso ma vagamente restio a prendersi i crediti di alcuni lavori fatti per la Warp e la Rephlex, quando gliene parlo. Farsi un nome non sembra interessargli minimamente, perlomeno non nel modo in cui la fortunata Designers Republic, sempre della Warp, è diventata un brand vero e proprio negli anni Novanta.“Ho sempre cercato di mantenere l'anonimato,” mi spiega. “Non ho mai avuto un grosso ego, volevo solo che ogni lavoro rispecchiasse la personalità dell'artista". Gli dico che è un bel modo di vedere le cose. "Il punto è che tutti dovrebbero cercare di avere questo approccio,” mi risponde. “La Designers Republic ha sempre lasciato una grandissima impronta sui suoi lavori e non credo sia corretto, ma ognuno lavora un po' come vuole, c’è spazio per qualsiasi approccio."

Clayton ha continuato a operare nel design, lavorando per le major dopo Hard Normal Daddy e mantenendo una relazione con la musica elettronica e il clubbing—alcuni esempi sono gli spot per compilations da mega-club come Cream and Twice As Nice. Nel 2007 abbandona l'industria musicale per continuare da freelance. Prende ancora parte a diversi progetti e si occupa delle grafiche del magazine Matter. Tuttavia, dopo aver lavorato nella musica, Clayton si è reso conto di quanto il design abbia perso spessore negli ultimi dieci anni.

"Secondo me, se lavorari nel design, l'industria musicale ti offrirà sempre poco e niente. Cosa c'è da fare? La grafica e il design sono le ultime cose di cui preoccuparsi. Penso che i video invece abbiano una grandissima importanza, ma ormai a chi importa delle copertine degli album? Sono solo piccole icone che appaiono su Spotify. Immaginate se Richard avesse fatto le stesse cose di allora ai giorni nostri, sarebbe solo apparso come thumbnail su iTunes, ma non avrebbe avuto niente di particolare."

Scherzo sul fatto che oggi la copertina di Richard D. James probabilmente verrebbe vista solo come una gif. Clayton sospira e ammette che è un’idea tanto stupida quanto possibile. ”Beh avrebbe decisamente un valore diverso." Nel frattempo Clayton continua a lavorare in giro, felice ma remissivo per quanto riguarda la collaborazione con Warp e Rephlex. "Penso di aver imparato un sacco dal mondo della musica, ho avuto modo di capire la cultura giovanile, la semiotica, il linguaggio visivo attorno ad esso e tutti i diversi aspetti…"

Si ferma per qualche istante e aggiunge “comunque non sto facendo niente di sorprendente al momento. Devo solo pagarmi le bollette." Ride, è sempre il primo a sminuire il suo lavoro. Ma dopo tutto è uno dei più importanti grafici ad aver definito l’assetto visuale di Warp e della musica elettronica in generale, l'avrà pur guadagnata un po' di autostima, no?