Touching Bass - Jus Now

Non è il periodo perfetto dell’anno per parlare di Carnevale, vero? La neve è all’orizzonte e con Dicembre arrivano i pensieri di maglioni natalizi non desiderati e tacchini troppo cotti. Ma, nonostante tutto, non fa male ricordare e immaginare il sole, i ritmi tribali e le quantità copiose di Red Stripe, che arrivano solo con il Carnevale caraibico.

I Jus Now potranno anche essere divisi da più di 4.500 miglia aeree, ma ciò non ha impedito alla coppia di mettere insieme un punch assuefante di soca trinidadiana e bass music di Bristol. Il Touching Bass di questa settimana è un mix di mezz’ora di dancehall, hip-hop e Toto. Sufficiente per scaldare persino i cuori più freddi e farvi pasteggiare a vin brulè prima che Babbo Natale consegni il suo carico il 25 dicembre.

YNTHT: Allora, che stavate facendo a Trinidad?

LAZAbeam: Vivo lì, ma sono appena tornato per registrare un po’ di materiale per Jus Now. Facciamo musica soca parallelamente ai nostri exploit europei, per avere un progetto duale. Però è bello essere tornati nella grande nebbia. Certo, non è la situazione ideale. Ho dovuto mettermi i mutandoni termici.

Interface: Credo che fra poco porterò il nostro MC, Kerwin, a fare shopping di mutandoni termici.

L: Devo perfezionare la situa dei mutandoni termici.

Iniziamo con le domande più importanti, chi è più bravo a cucinare?

I: Quello sarei io, direi.

L: È quello che cucina più spesso.

I: A lui piace parlare della sua cucina, ma di fatto non fa mai niente. Kerwin cucina piuttosto bene. Io sono più bravo con i piatti di Trinidad, ecco. Con i piatti caraibici, decisamente. Presto sentirete parlare della salsa al pepe dei Jus Now. Al momento abbiamo un paio di piante a casa, ma la prossima volta che andiamo a Trinidad faremo una scorta industriale, così possiamo iniziare l’impero Jus Now.

Credo che la vostra unica rivale potrebbe essere la Salsa Reggae Reggae. Mi sa che ci avete visto bene.

I: la Salsa Reggae Reggae non fa testo, amico.

Ora che ci stiamo trascinando verso la fine del 2013, immagino sia arrivato il momento di riflettere sull’anno passato. Com’è stato per i Jus Now questo 2013?

I: È stato un anno fantastico, il progetto Jus Now è successo tutto accidentalmente. Ci siamo incontrati, e non abbiamo passato neanche tantissimo tempo insieme, ma sono andato a trovarlo a Trininad e sono rimasto per un paio di mesi a fare musica con lui, per divertirsi. Non ho dato molto peso alla cosa, ma siamo tornati in Inghilterra e abbiamo iniziato a suonare quello che avevamo fatto alla gente-DJ Die incluso-e ci hanno detto di continuare a lavorare insieme. Non abbiamo mai pensato che un paio d’anni dopo ci saremmo trovati qui.

L: La sua prima visita è stata ovviamente durante il Carnevale. Credo vada detto perché in quel periodo l’intero Paese cambia volto. Trinidad si risveglia con il Carnevale.

Che differenza c’è tra un festival di Trinidad e, che so, Notting Hill?

I: Sono abbastanza diversi, Notting Hill è un evento più grande in termini di persone coinvolte…

L: Ci sono ovviamente delle somiglianze, perché (Notting Hill) è in realtà stato inaugurato dalla gente di Trinidad, in origine.

I: È un evento talmente enorme, non è soltanto una parata di due giorni. La Soca music inizia ad essere messa in circolazione da fine novembre ed entro Natale tutte le stazioni radio passano alla soca pura e da quel momento c’è tutta una serie di fetes (grand feste, simili ai festival inglesi minori). Diventano sempre più frequenti man mano che ci si avvicina al carnevale finchè non si arriva ad averne una ogni sera.

La musica caraibica influenza da sempre le sonorità inglese, sbaglio?

I: La Jamaica ha sempre avuto un impatto enorme sulla musica del Regno Unito. Bristol ha una ricchissima cultura Jamaicana e lo puoi sentire nella musica di gruppi come i Massive Attack, i Full Cycle fino ai Pinch e tutta la scena dub e tutto ciò che è seguito ad essa. Penso che il carnevale di Bristol abbia molto a che fare con tutto ciò. Anche se è comunque caraibica, la musica di Trinidad è molto diversa da quella jamaicana. Trinidad è un posto così multiculturale. Ci sono Indiani, Cinesi, Africani, Europei, Arabi e un misto di tutto ciò che sta sotto il sole, e il sound di Trinidad è così unico proprio per il nostro strano background.

L: Anche tutta la nostra produzione sta molto migliorando andando a Trinidad. Penso solo che ci siamo trovati al momento giusto. La bass music è il nostro terreno d’incontro. La nostra musica è basata su bassi consistenti.

I: Ai nostri giorni, circola tanta merda perché non appena qualcuno se ne salta fuori con qualcosa di nuovo arrivano istantaneamente centinaia di copioni. Dà una bella sensazione produrre qualcosa di nuovo.

Come sono andate le riprese del video di “Turn Up”?

L: È stato fantastico. Non possiamo dire molto al riguardo, ma è stata una cosa divisa in due parti e siamo riusciti a catturare un po’ di vibrazioni a Trinidad e un po’ in Gran Bretagna. Stiamo lavorando con un artista inglese importante e le vibrazioni sono state da paura.

I: “Turn Up” è un pezzo che è in circolazione da un po’. L’abbiamo fatto proprio prima del carnevale di Notting Hill dell’anno scorso e Shy FX l’ha usato come prima traccia del suo set. Ha continuato a saltar fuori per tutta l’estate ed è stato fantastico sentirlo suonato da gente come Chase & Statu, Rodigan, Toddla T, B Traits, Mistajam e Bauuer. L’abbiamo visto crescere lentamente e speriamo continui a farlo con Stylo G nel prossimo mix. Grande rispetto anche per Bunji Garlin, che appare nel disco. Bunji è una delle più grandi e brillanti star di Trinidad.

Suonerete presto con il clan di David Rodigan, dico bene?

I: Sì, ricordo che un amico mi aveva detto che Rodigan stava suonando il nostro pezzo su Radio 1. Stava facendo un Soundclash con Zane Lowe e mi ha fatto un’introduzione di dieci minuti buoni, dicendo che credeva fosse un grande passo avanti dai retroscena della dance. Mi ricordo che mi è venuta la pelle d’oca quando l’ha suonata. Poi, qualche mese più tardi ci siamo incontrati con lui a Nottingham per ascoltare un po’ delle sue storie.

L: È un tipo saggio.

A proposito. Quel remix di “Come To Mine”. Cazzo che roba.

L: Quando sono tornato l’ultima volta, stavamo fissi nello studio a lavorare su un paio di remix. Abbiamo sperimentato abbastanza con il ritmo ma una delle cose che stiamo facendo in questo momento è tornare a uno stile elementare con le percussioni. Stiamo praticamente tornando alle radici.

I: Non abbiamo una matrice vera e propria e la nostra roba va dagli 80BMP fino ai 170BPM. Dipende solo da come ci va. Lui suona anche le percussioni per cui un sacco delle cose che sentite suonare sono in realtà lui che suona dal vivo. E anche se non è così, ha il giusto groove per farlo sembrare live.

Tutto costituisce un’ottima anticipazione del live. Cos’avete in mente per quell’occasione?

L: Pensiamo di espanderci, in quanto Jus Now inizia a crescere e fiorire. Ora come ora, il nostro live include il nostro MC di Trinidad Kerwin Prescott, l’MC inglese dei Badman, Serocee, Vanna Vee che canta e balla e, infine, io e Sam.

I: Keshav sta alle percussioni e a volte c’è il mio amico Tom (che abbiamo incontrato durante le riprese del nostro primo video) che è un grande appassionato di percussioni africane. Viene sul palco e improvvisa anche lui alla batteria. Io faccio da DJ, parallelamente a un sacco di percussioni e di vibrazioni matte. Tutto va bene. Ci basta far festa. Quando abbiamo finito siamo fradici di sudore, ma ci siamo divertiti da pazzi. Non bisogna prendersi troppo sul serio. Un sacco della musica dance può diventare un po’ fichetta.

L: LOL, fichetta.

I: Sì, prendiamo la musica sul serio ma quando si tratta di dance non stiamo a pensarci troppo, basta divertirsi. C’è un sacco di partecipazione da parte del pubblico e robe del genere, che dipendono tutto dal nostro lato Trinidadiano. Belle atmosfere.

Parlando di belle atmosfere. Ci stiamo avvicinando a Capodanno, quali sono i vostri piani per l’occasione?

I: Suoniamo nel nostro club di Bristol, il Motion. È un posto speciale soprattutto per me perché ci sono coinvolto fin da quando non era ancora una discoteca. Abbiamo anche il nostro studio lì, perciò praticamente viviamo lì. Forse ci sarà anche un altro live.

Dunque, verso che atmosfere vi siete orientati per il mix?

I: È un po’ random, credo ci sia un sacco di musica vecchia lì dentro. Mi sembra che un sacco di gente sia ossessionata col suonare roba nuova, ma la buona musica è buona musica. Ci abbiamo messo un po’ di hip-hop e altre cose che ci piacciono molto. C’è il mood dei Jus Now, ma forse anche con una piccola variazione sul tema.

E per finire, che piani avete per il 2014?

I: Ci sarà l’uscita di “Turn Up” con Stylo G e forse ci sarà un qualche tipo di mixtape. Non vogliamo ancora fare un album perché abbiamo altri progetti a cui pensare prima. Stiamo lavorando con un’orchestra di percussioni da 30 strumentisti e stiamo producendo un album per loro. Siamo anche andati in India recentemente per iniziare un progetto con dei musicisti gypsy tradizionali del Rajasthan. Anche quella è una grossa componente del nostro sound ed è qualcosa che vogliamo esplorare un po’. Poi ci saranno un bel po’ di festival, organizzeremo il live show e visiteremo Trinidad per il carnevale.