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Abbiamo trovato un soldato russo in Ucraina seguendo i suoi selfie

A dicembre 2015, questo reportage è stato insignito del prestigioso DuPont Award, assegnato dalla Scuola di Giornalismo della Columbia University, diventando uno dei “classici” di VICE News.

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Secondo Vladimir Putin, nessun soldato russo sta combattendo in Ucraina. Il governo di Mosca distingue tra quelli che definisce ‘volontari’ – combattenti con esperienza militare, che però non appartengono ufficialmente all’esercito russo e si trovano in Ucraina per volere personale – e i militari cui il Cremlino ha chiesto espressamente di prendere parte al conflitto.

È una distinzione fondamentale, per una serie di ragioni. Prima di tutto perché il Consiglio della Federazione Russa, una camera del parlamento che solitamente non gode di alcun potere, dovrebbe approvare un’intervento militare in Ucraina. E non è ancora successo.

In secondo luogo, rifiutando di ammettere il suo ruolo diretto nel conflitto, il Cremlino può continuare a definire “aggressive e immotivate” le sanzioni economiche imposte dall’occidente — una teoria cui molti, in Russia, credono. Sarebbe molto più difficile per Putin scaricare la colpa dei problemi economici russi del paese alle sanzioni, se fosse chiaro che il suo governo è impegnato in una guerra aggressiva contro il suo ‘vicino di casa’.

L’annessione russa della Crimea, avvenuta lo scorso anno, è stata molto apprezzata dall’opinione pubblica russa, e il tasso di gradimento di Putin si è innalzato parecchio. Le piccole vittorie territoriali ottenute dalle forze filorusse nelle città e nei villaggi dell’Ucraina dell’est hanno dato vita a un vortice di orgoglio patriottico, che contribuisce alla solidità politica del Presidente.

La verità è che le prove in grado di dimostrare il ruolo attivo della Russia nel conflitto in Ucraina si trovano dappertutto — nell’Est della regione, pieno di corpi di cittadini russi e armi russe, e su internet, dove vengono postate migliaia di fotografie dell’intervento militare dell’esercito russo, spesso dai soldati stessi.

(Foto di Mikhail Galustov/VICE News)

Questi soldati sono ragazzi, e proprio come tutti i ragazzi del mondo raccontano le loro vite scattandosi un gran numero di selfie con pose da Rambo, e facendoli circolare attraverso i social media.

Chiunque stia seguendo il conflitto ucraino su Facebook o Twitter è inondato quotidianamente da screenshot di simili post, che sembrano dimostrare la presenza nell’Ucraina dell’est sia di forze filorusse, sia di combattenti ucraini. Queste schermate sono spesso accompagnate da didascalie sarcastiche, del tipo “Questo soldato russo si è perso ed è finito in Ucraina,” oppure “Ecco un fascista ucraino mentre svolge il suo lavoro.”

Il problema è che, frequentemente, queste didascalie non sono accurate, e le foto sono fuorvianti. L’immagine di un soldato russo in Ucraina? È in realtà una foto scattata in Georgia nel 2008. Il fascista ucraino? Un neonazista di un sobborgo di Mosca.

La quantità di bufale è talmente elevata che molti finiscono per non credere a nulla di quello che vedono apparire nei loro feed. In effetti, con così tanti falsi in circolazione, perché dovrebbero?

Fortunatamente c’è chi è disposto a impegnarsi per verificare queste foto, come i giornalisti Eliot Higging e Aric Toler. Entrambi sono stati coinvolti dall’Atlantic Council – un think tank indipendente di Washington che promuove le relazioni tra Stati Uniti e Europa – per produrre un report sul fenomeno, intitolato Hiding in Plain Sight.

Utilizzando informazioni open source tratte dai post pubblicati sui social network, il reportmostra il livello di coinvolgimento della Russa verificando la posizione delle fotografie scattate dai soldati filorussi e della strumentazione militare utilizzata sul terreno.

I media del Cremlino, come prevedibile, non si sono fatti impressionare. Sputnik News, giornale finanziato interamente dallo stato, ha messo in dubbio l’oggettività del report di Atlantic Council: “È difficile immaginare che il think tank non abbia una sorta di agenda, quando tratta temi relativi alla Russia,” ha scritto.

Così, VICE News ha deciso di cercare a verificare per conto suo alcune delle scoperte contenute nel report.

Abbiamo seguito gli spostamenti di un soldato, che sappiamo con certezza fare parte dell’esercito russo. Il suo nome è Bato Dambaev, e proviene dalla regione di confine tra Russia e Mongolia. Sul social network VK, la versione russa di Facebook, Dambaev ha pubblicato numerosi autoscatti con addosso l’uniforme dell’esercito.

A differenza dell’Atlantic Council, noi ci siamo recati nei luoghi in cui le foto sono state scattate, per verificare che fossero vere; non ci siamo affidati soltanto ai metadati contenuti nei file delle immagini o agli elementi visuali contenuti nelle fotografie stesse. Una volta trovati i luoghi in questione, abbiamo scattato delle fotografie, in modo da rendere comprensibile a tutti l’analogia tra le immagini.

Abbiamo tracciato il percorso degli spostamenti di Dambaev per circa 4000 chilometri, dalla Siberia fino al confine con l’Ucraina, dove migliaia di truppe russe sono ammassate per svolgere quello che il governo russo, da circa sei mesi, definisce ufficialmente una “esercitazione militare.”

Ci siamo poi spostati nella zona di conflitto, per cercare di localizzare il luogo-chiave che dimostrerebbe la presenza di Dambaev in Ucraina. In una foto, lo si vede nei pressi di un check-point, indossando un’uniforme diversa da quelle standard, con una fascia bianca al braccio ma senza simboli russi — la tipica divisa di un volontario filorusso che combatte con le forze ribelli.

Presa singolarmente, la fotografia di un soldato di sembianze asiatiche in piedi su alcuni sacchi di sabbia con un’arma in mano, non sembra una prova così schiacciante.

Ma se consideriamo il fatto che la foto è stata scattata lo scorso febbraio, in una città a sole poche miglia dal comune ucraino di Debaltseve, dove le forze filorusse hanno ottenuto un’importante vittoria militare, ecco che risulta evidente a che punto sia arrivato il coinvolgimento della Russia nel conflitto nel corso dell’ultimo anno.


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