FYI.

This story is over 5 years old.

Musica

Protomartyr - The Agent Intellect

L'album indie rock più atteso dell'anno esce domani e sì, è fico quanto pensi.

Provo un piacere tutto particolare nel vedere i video dei Protomartyr che si esibiscono in grandi studi radio o su palchi sconfinati, perché è indubbio che loro sono dei nostri, basta guardarli. Sono brutti e vestiti male, il cantante si auto-sabota ogni volta che deve mettere nel suo tono più passione dell'abituale quasi-parlato monotono da sfaccendato al bar, il batterista è chiaramente un disturbato (dai, come si fa a suonare così?). Non che sia una novità, un gruppo indie underground che raggiunge la popolarità, ma loro riescono a sembrare sempre un po' fuori posto con il loro misto di strafottenza e autoironia, e c'è una nicchia speciale nel mio cuore per chi è fuori posto sul palco di Pitchfork.

Pubblicità

Il terzo album in uscita domani, The Agent Intellect, prosegue il discorso dei precedenti No Passion, All Technique e Under Color Of Official Right incorporando tanto il nervosismo del primo quanto la calma distaccata e malinconica del secondo. Basso e batteria, nella migliore tradizione Fall, fanno da sfondo brillante e liquido all'approccio chitarristico spazioso che si fonde alla perfezione con il cantato di Joe Casey. Gli undici pezzi dell'album sono una perfetta colonna sonora per serate passate in compagnia di alcol, sigarette e quei pensieri speciali che ti fanno svegliare storto la mattina dopo, tipo "dovrei fare quello che ho deciso, ma mi manca il coraggio". Il disco giusto per la crisi dell'età adulta, che rispecchia alla perfezione la generazione post-post-punk americana torchiata e messa a disagio dalle luci della ribalta.

Ascolta "Why does it shake?" e "I forgive you" qua sotto, poi ordina il disco al tuo negozio di fiducia, dal sito Hardly Art o su iTunes.