Gaetano ha un blog in cui parla di cose. Tra queste c’è la grande musica italiana, e la grande musica italiana trova a Sanremo la sua realizzazione più vera e terrificante. L’edizione 2017 ce la racconta lui, e questo è il primo episodio.
Preceduto da animali, feti ed extra-terrestri canterini, si apre ufficialmente il festivàl della canzone italiana, giunto alla sua 67esima edizione, dando inizio alla settimana santa in cui tutto il paese si ferma mentre lo spread sale. In tempi storici come i nostri in cui s’invocano “uomini forti al potere”, ecco che Sanremo 2017 è affidato a Carlo Conti, re di RaiUno e Maria De Filippi, regina della televisione tutta. Quindi anche sovrana di Conti. Le larghe intese hanno fatto il miracolo: mamma Rai ha affittato il suo utero a Mediaset, col benestare di Piersilvio certo che comunque Maria avrebbe portato portato tutta la sua scuderia sul palco dell’Ariston.
Selezionata dopo una votazione lampo sul mio blog, ho radunato una mia personale giuria popolare nella sala di casa mia con cui ho seguito per voi e per tutti l’intera kermesse sanremese. Esilarante lo sketch introduttivo in cui tutti i cantanti asseriscono di non conoscere gli altri concorrenti perché è vero. Esaustivo e limpido Ron: “Conosco tutti tranne quelli che non conosco perché non li conosco”.
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La serata si apre con un degno tributo a Luigi Tenco, Tiziano Ferro che canta “Mi sono innamorato di te” con la voce di Andrea Bocelli. Il padrone di casa Carlo Conti si appropria del suo palco e a seguire la regina Maria gli regala un fiore, subito a voler rimarcare che lei non è una valletta qualunque e che Carlo è solo un suo suddito. Si permette addirittura di prendere per il culo il fondotinta dell’uomo più potente della terra, seppur la battuta su Trump—basata sull’abbronzatura di Carletto—non faccia granché ridere.
GIUSY FERRERI
Abbigliata per l’occasione da Krusty il clown, porta in gara una canzone scritta da Rocco Casalino (che tra un censura di un post e l’altra si diletta a scrivere testi) sulla base di “Roma/Bangkok”.
VOTO: Ci spieghi perché continui a presentarti a Sanremo per arrivare sempre ultima?
FABRIZIO MORO (certificato di qualità De Filippi)
La mia giuria popolare è esperta di fashion e critica aspramente il laminato della sua giacca e il suo cantare dimesso con le mani in tasca. Non sento la canzone ma solo urla ormonali di donne all’Ariston.
VOTO: Nessuno. Tanto a votarlo ci pensano quelli di Amici.
Intanto Maria, che si è già rotta le palle di stare in piedi, s’impadronisce della scena: raggiunge i suoi amati gradini, costringe il suo suddito Carlo a sedersi con lei e manda un RVM. Le antiche certezze non crollano mai. Peccato che mandano un filmato su Raul Bova che poi piomba sul palco per leggere il gobbo, quasi peggio di Gabriel Garko l’anno scorso.
ELODIE (certificato di qualità De Filippi)
Calmati cara ragazza dalla testa fucsia, non è proprio tutta colpa tua, ma di Emma Marrone che ti ha scritto il pezzo. Tutto sommato porta a casa l’esibizione grazie alla sua innata classe nel canto e dal divano nessuno sembra disdegnare troppo.
VOTO: Vedi Fabrizio Moro.
Dopo solo tre cantanti sono dovuti intervenire la Protezione Civile, i Vigili del Fuoco e la Croce Rossa, con cane in prima fila annesso. Carlo li definisce “Eroi Quotidiani”.
LODOVICA COMELLO
Dopo il Lodo Alfano arriva anche quello Comello. La mia giuria popolare asserisce che il vestito è molto bello ma che i boccoli si portano solo alle lauree della Bocconi, non so se per assonanza o per diretta esperienza. Lodo, riprendi la Car e tornatene a singing sull’autostrada!
VOTO: Elsa di Frozen/10.
COPERTINA CROZZA
Ci gustiamo il comico ligure che paradossalmente trasmette in diretta da Milano. Per non fare danno a nessuno l’esilarante Maurizio cerca di offendere un po’ tutti da Renzi a Raggi, fino a Salvini. Il risultato è che ci mettiamo tutti un bel plaid per stare al caldo.
Pubblicità: Nessuno si capacità di quanto sia bello lo spot della TIM, di quanti soldi possa aver sborsato per il Festivàl e soprattutto, lì m’indigno io, come possa aver scelto Mina di tornare sulle scene con una pubblicità dozzinale. Dico io: te ne sei stata in clausura tutti ‘sti anni e mo’ te ne esci con una pubblicità di tariffe telefoniche? Sarà per il Se telefonando? Attenta Mina che poi fai la fine di Chiara Galiazzo!
FIORELLA MANNOIA
Con i capelli legati come Branduardi, arriva la rossa grillina che porta sul palco una sua vecchia, solita, bella e classica canzone, mimandola per tutto il tempo nella lingua dei segni. Per la prima volta nella sua carriera Fiorella stecca una nota e si trasforma in una sirena dei pompieri.
VOTO: la sua esibizione è la più condivisa sui social. Il potere del web a 5 stelle.
ALESSIO BERNABEI (certificato di qualità De Filippi)
Anche qui c’è lo zampino di Casalino, ma la faccia di merda è tutta del Jack che è uscito dal gruppo (sì, ha avuto il coraggio di scrivere un libro intitolato così). #LaMiaGiuriaPopolareFashion critica a gran voce gli inserti in lurex (il lucido, C.C. = gli ignoranti come me) dell’abito del cantante e deplora concitatamente l’assenza di calzini. Base tamarra e coraggio da vendere per aver inserito nel testo della canzone la parola “epicentro”, che di questi tempi non porta proprio benissimo. Nel complesso siamo schifati.
VOTO: Mi sa che non ti votano manco quelli di Amici.
Intanto mentre la mia giuria popolare si chiede se Osho sia di Roma o meno, abbiamo un aggiornamento da #LaMiaGiuriaPopolareContabile: grazie a un sofisticato metodo dalla sicura validità scientifica possiamo asserire che Fiorella Mannoia è in vetta alla classifica della serata.
TIZIANO FERRO & CARMEN CONSOLI
Mettono in scena il momento più alto della serata, REGINA MARIA si sbottona, scende dal trono e fa i complimenti a CARMEN CONSOLI. La gente del divano inzia a svenire.
VOTO: Su una scala sanremese da 1 a Pippo Baudo questo momento è Pippo Baudo che sventa suicidi in diretta.
AL BANO
L’occhio ancora vigile de #LaMiaGiuriaPopolareFashion constata che la tinta del signorotto pugliese è troppo artificiale. Nel frattempo ci giunge un’ANSA: “Albano pensa di dare un seguito al pezzo che portò a Sanremo nel 2011: Amanda è libera e ha fatto un documentario su Netflix”.
VOTO: Comunque meglio di Alessio Bernabei.
Sul divano di casa mia non si capisce più niente perché la giuria popolare fa partire una guerra di coccodrilli Haribo. Successivi sbarellamenti a causa della botta glicemica. Sono l’unico che cerca di mantenere un contegno degno della sacra cerimonia, ma poi rientra Raoul Bova che fa delle originali battute su Conti abbronzato e improvvisamente mi manca Gabriel Garko. Per davvero.
A questo punto della serata mi viene spontanea una domanda che ancora nessuno ha avuto il coraggio di porsi: dove cazzo è finita Irene Fornaciari?
SAMUEL (quello dei Subsonica)
Decide di puntare tutto sull’originalità esordendo con”Se questa sera siamo ancora qui, un motivo ci sarà”. Base davvero figa, lui pure.
VOTO: VA BENE.
DUETTO CORTELLESI-ALBANESE
Mando un messaggio al numero del televoto per chiedere alla direzione artistica di sostituire Giusy Ferreri con Paola Cortellesi. Non ricevo risposta purtroppo. Allora decido di chiedere aggiornamenti a #LaMiaGiuriaPopolareContabile sullo stato delle interazioni sulla rete sociale, ma nessuno mi risponde perché hanno le bocche piene di coccodrilli. Mi sento come Ivana Mrazova sul palco dell’Ariston nel 2012: bella ma inutile.
RON
Accesa discussione tra #LaMiaGiuriaPopolare che si domanda se stava o non stava con Lucio Dalla, bonanima. La discussione si conclude con il fatto che Ron possiede una seconda casa a Stresa. Io non riesco a capire se assomiglia più a Bono Vox o a Sir Elton John. Porta un ballatone romantico sanremese, cantato da uno che ha i capelli di Donald Trump e due stop della bici al posto degli occhiali. Nel frattempo, ci ricorda che L’ottava meraviglia del mondo siamo io e te.
VOTO: non supererà la notte.
Vado in bagno un attimo e Sanremo diventa C’è posta per te contro il bullismo, con due bambini che parlano della loro iniziativa per sensibilizzare l’Italia. #LaMiaGiuriaPopolare diventa subito seria. Poi viene fuori che la bambina che parla ha la zeppola e #LaMiaGiuriaPopolare inizia a ridere. Li insulto perché sono incapaci di farsi sensibilizzare dalle campagne di sensibilizzazione. Carlo Conti chiede al bambino qual è la sua canzone di Sanremo preferita, lui risponde “WAKE UP DI ROCCO HUNT” e Carlo liquida la questione sbattendoli via dal palco dicendo “Forti questi ragazzi, eh?”
CLEMENTINO
Il rapper napoletano porta la canzone dell’anno scorso con la base uguale a quella di “Mary” dei Gemelli DiVersi.
VOTO: quando canta continuo capire solo stascittà.
RICKY MARTIN
Entra un dilf fatto e finito e nella Sala di casa mia non si capisce più niente: gente che balla sui tavoli, batte le mani, invoca l’uscita danzereccia di regina Maria a un pasito bailante Maria.
+++ULTIM’ORA+++ Giovanardi e Adinolfi colti da infarto multiplo mentre vedono ballare il sexyportoricanogaypadrediduegemelli.
A disco session finita Ricky sgocciola copiosamente, e mi sa che non è il solo. Figuratevi che balla pure Conti, e Maria, presa da un istinto bondage, se ne esce con un lungo cucchiaio di legno.
ERMAL META
Il nostro Vento di montagna (traduzione del suo nome), il Dente in pasta albanese, il Cristicchi d’oltre Adriatico, porta sull’Ariston una canzone dura e impegnata.
VOTO: Premio della Critica.
#LaMiaGiuriaPopolare dichiara che le canzoni più brutte della serata sono state quelle di Giusy Ferreri, Bernabei, Clementino, LodoComello e Ron. Ma il sofisticato metodo scientifico elaborato da #LaMiaGiuriaPopolareContabile, a breve in commercio, ha vergato un grafico che non dà scampo a nessuno e che postiamo, anzi tempo, su Twitter come prova della nostra lungimiranza.
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Becchiamo Ron e Giusy Ferreri. Infondo alla classifica finisce anche (doverosamente) Clementino, escluso all’ultimo da #LaMiaGiuriaPopolareContabile dal grafico, in un raptus leghista che suonava più o meno così “Tanto si affittano i call center e lo riempiono di voti, non viene escluso”.
Con questa bellissima scala reale si conclude la prima serata del Festivàl di Sanremo 2017. Tutto scorre liscio come l’olio, ma dalla strana coppia che non scoppia non si ci poteva aspettare altro. Inoltre regina Maria fino a ieri mattina aveva 38 di febbre (non ve l’ho detto prima per non influenzare il vostro giudizio), cosa che io al posto suo avrei chiesto una settimana di malattia.
Segui la seconda serata su questi schermi o sul profilo Twitter di Gaetano: @gaepanz