Cultura

Nel sesso non sono abbastanza kinky—ma perché dovrei sentirmi in difetto?

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L’arido distanziamento sociale a cui la pandemia da COVID-19 ci ha abituati, la tecnologia e la cultura di internet hanno cambiato moltissimi aspetti della vita quotidiana, e tra quelli che abbiamo esplorato in questi mesi c’è anche il sesso. In questo post ci concentriamo su chi, col tempo, ha iniziato a preoccuparsi di essere troppo “vanilla”, ovvero troppo tradizionale e convenzionale a letto. Qualsiasi cosa significhi.

VICE ha parlato con diverse persone (uomini, nel caso specifico) che hanno richiesto di restare anonime per poter parlare liberamente delle loro esperienze sessuali.

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Prendiamo il caso di Michael, che dice di attrarre donne che si aspettano da lui un atteggiamento “dominante” a letto, persino aggressivo. “Non c’è niente di male, chiaramente. Ma una volta ho fatto sesso con una donna e tempo dopo ho scoperto che riteneva fossi stato piuttosto noioso,” riporta. “Se devo essere sincero mi è sembrata un po’ crudele, perché era una ragazza minuta e avevo paura di farle del male, eppure evidentemente si aspettava di essere sballottata.”

In un’epoca in cui ogni kink è discusso più apertamente, in alcuni si è fatta largo l’idea che, se non hai queste particolari inclinazioni sessuali, sei una persona noiosa. Questo atteggiamento è evidente per esempio sui social media, dove frasi quali “strozzami,” “camminami in faccia” e “calpestami” sono diventate esternazioni del tutto informali e accettabili per dire che ti piace qualcuno—con “di’ che sei vanilla e banale e levati di mezzo” all’altro estremo.

Su TikTok ci sono video con milioni di visualizzazioni che si prendono gioco di chi non ama il sesso kinky—e, come sottolineato dalla scrittrice Lucy Robinson, il #FreakTok è una sottocultura dove il confine tra “kink positivity” e “vanilla shaming” è molto sfumato.

“Un video in cui una ragazza incoraggia il fidanzato, alquanto riluttante, a soffocarla è stato visto più di un milione di volte,” scrive Robinson a proposito di un contenuto che è poi stato reso privato. “Un altro video di un utente che prende in giro la persona che guarda giudicandola ‘vanilla’ ha quasi 80.000 like.”

Anche nella cultura pop, ormai, è facile trovare esempi di persone (uomini soprattutto) prese in giro perché preferiscono il sesso considerato più tradizionale. Charlie, un personaggio della serie Girls, è l’esempio perfetto: nel primissimo episodio viene descritto dalla fidanzata Marnie come “dotato di una vagina” che la tocca “come lo zio strano alla festa del Ringraziamento,” perché troppo amorevole e affettuoso.

Ben, di 25 anni, ha notato che sulle app di appuntamenti ora sono di più le donne che dichiarano in modo esplicito le proprie preferenze per il sesso kinky. In generale, poi, pensa che spesso sia dato per scontato che l’uomo debba avere un ruolo del tutto dominante.

“Può suonare strano sentirsi dire cose tipo ‘Sto cercando un VERO uomo in grado di sottomettermi’,” sottolinea Ben. “Non mi dispiace l’idea che le donne siano chiare e dirette su queste app, visto che preferisco sapere cosa apprezzano. Ma non sono tanto d’accordo con l’idea che un uomo per dirsi tale debba essere autoritario o interessato al kink.”

Sotto molti punti di vista, si tratta di conseguenze legate anche alla pornografia. Uno studio del 2010 ha rilevato che l’88 percento delle 304 scene analizzate contiene forme di aggressione fisica, in particolar modo su donne da parte di uomini. Oggi come oggi, peraltro, è più probabile che una donna sia oggetto di comportamenti indesiderati: una ricerca del 2019, condotta tra 2002 donne inglesi comprese tra i 18 e i 39 anni, ha stabilito che il 38 percento aveva fatto esperienza di aggressioni fisiche indesiderate durante il sesso consensuale.

Avendo presente tutto questo, alcuni uomini tendono a essere sempre più diffidenti e cauti quando si tratta ‘oltrepassare’ i limiti durante il sesso. Allo stesso tempo, però, risentono della pressione rispetto a quella che appare loro come la nuova normalità. Il tentativo di raggiungere l’equilibrio è il motivo per cui Ben cerca di mantenere la situazione più tradizionale possibile ai primi appuntamenti, in maniera da prendersi tempo per stabilire le preferenze altrui.

“In passato mi è capitato di ritrovarmi in situazioni in cui non sapevo quanto stringere le mani intorno al collo durante il sesso, se mi aveva chiesto di farlo. O anche solo il problema di tentare di capire se voleva lo facessi davvero, visto che me l’aveva scritto via messaggio,” spiega.

Brad, di 26 anni, ritiene ci sia un doppio standard nel discutere del sesso per quanto riguarda gli uomini, e la cosa lo mette a disagio. “Mi è capitato di assistere a prese in giro di alcuni uomini troppo ‘convenzionali’ nel sesso, sia via screengrab che dal vivo,” conferma. “Eppure, bisogna essere in due per rendere il sesso divertente, non penso sia giusto o sensato aspettarsi che faccia tutto una persona sola. Quando gli uomini dicono cose simili delle donne vengono giustamente chiamati in causa. O così dovrebbe essere!”

Il fenomeno non riguarda solo gli uomini etero. Mitch, di 27 anni, si descrive come “di gusti aperti,” e ha notato una discriminazione particolare nei confronti degli uomini gay che non amano il sesso kinky. “Soprattutto ora che è possibile parlare tranquillamente delle tendenze kinky—ed è una cosa meravigliosa!—è anche più facile riscontrare lo stigma opposto: è assolutamente necessario essere kinky per fare sesso,” rimarca. “Su Twitter lo si vede ogni momento: ‘Ma come, non ti piace farti sputare in bocca?’ Oppure, ‘Non ti attirano i piedi e le ascelle?’”

In maniera simile ai giovani di #FreakTok, dove lo scontro è però più generazionale, questa stigmatizzazione dei vanilla tra gli uomini gay potrebbe essere dovuta anche a una sorta di rifiuto di quella che viene percepita come la “norma etero.” L’omosessualità un tempo veniva considerata un kink a sé, e le comunità fetish, nonché kink queer, supportavano le persone LGBTQ+ contro ogni forma di oppressione. Per questo, ora, gli uomini queer che hanno già vissuto fenomeni di marginalizzazione e discriminazione, si ritrovano alienati all’idea di essere fatti nuovamente oggetto di critiche dalla propria comunità per i loro gusti “vanilla.”

Per questo, è importante scoraggiare non solo ogni forma di discriminazione contro il sesso kinky, ma anche riconoscere che non tutti siamo uguali e alcune persone hanno preferenze diverse. “Il fatto che una persona non ami il sesso kinky non significa che non possa essere grandiosa a letto. Non confondiamo le due cose,” conclude Mitch.