Luis Fernando Figari è un teologo che per quasi quarant’anni ha guidato una ‘setta’ religiosa, da lui fondata, teoricamente improntata a condurre una vita pia, diffondendo e praticando i dettami del Vangelo.
Tuttavia, secondo un ex membro del gruppo religioso, sarebbe anche un ammiratore di Hitler e Mussolini, inspirato dalle marce naziste e dalla gioventù hitleriana, simpatizzante con il Falangismo, l’ideologia fascista della Spagna di Franco. E, stando alle numerose accuse lanciate nei suoi confronti negli ultimi anni, Figari avrebbe anche abusato fisicamente, psicologicamente e sessualmente dei membri della sua comunità.
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La comunità in questione è il Sodalizio di Vita Cristiana (Sodalitium Vitae Cristianae) è una società di vita apostolica formata da laici — un gruppo di fedeli che sotto la guida di un’istituzione della Santa Sede (la Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica) conducono un percorso di vita comune improntato al rispetto e alla promozione dei precetti apostolici.
Fondato nel 1971 a Lima, in Perù, da Figari, nel 1997 il Sodalizio ha ricevuto l’approvazione ufficiale dall’allora papa Giovanni Paolo II, venendo incorporata al diritto pontificio.
Ma la storia del Sodalizio e, in particolare, del suo fondatore, è macchiata da gravi accuse di abusi e prevaricazioni.
Tanto che oggi lo stesso Figari, secondo quanto riportato da un recente articolo del Guardian, è considerato persona non grata dal gruppo in seguito alle accuse di abusi psicologici, fisici e sessuali contro ex membri del Sodalizio.
Il mese scorso cinque ex membri del gruppo hanno presentato una denuncia contro Figari e altri sette membri di rilievo del Sodalizio per abusi fisici, psicologici e sessuali, ampliando la denuncia in termini penali anche per associazione a delinquere, sequestro e lesioni gravi.
Stando alla ricostruzione del Guardian, nella denuncia i leader del Sodalizio non sono accusati in maniera esplicita di abusi sessuali, in quanto in Perù il reato è già caduto in prescrizione. Il documento, tuttavia, fa riferimento alle “costanti accuse di abusi sessuali sollevate contro il fondatore.”
Figari non è stato formalmente messo sotto accusa dalle autorità, anche se l’ufficio del Procuratore generale del Perù sta indagando sul suo caso. E non è il solo a volerci vedere chiaro sulle azioni del Sodalizio e del suo fondatore, da molti considerato intoccabile.
Il Sodalizio stesso ha iniziato ad allontanare Figari già qualche anno fa. Nel 2010 il fondatore ha lasciato il suo ruolo di leader, e il gruppo ha deciso di inviarlo a Roma in seguito alle accuse di abusi. L’uomo vive tuttora nella capitale del cattolicesimo — stando al Guardian, in un bel palazzo vicino alla centralissima Campo De’ Fiori.
Ad aprile 2015, la Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica ha incaricato un vescovo di indagare sulle accuse di abusi sessuali rivolte contro Figari, anche se la notizia è stata resa pubblica solo a ottobre dello stesso anno.
Un mese dopo l’uscita della notizia, il Sodalizio ha annunciato di aver creato una Commissione Etica per la Giustizia e la Riconciliazione, formata da due avvocati, un vescovo, uno psichiatra e un giornalista, che avrebbe lavorato per chiarire la posizione di Figari di fronte alle accuse che gli erano state rivolte.
Lo scorso aprile la Commissione ha pubblicato il suo rapporto, in cui si afferma che il Sodalizio si fondava su una cultura di estrema “disciplina e obbedienza del fondatore,” ottenuta grazie a “richieste fisiche estreme, oltre a punizioni fisiche, che costituiscono degli abusi che violano i diritti fondamentali delle persone.”
Il rapporto descrive l’opera di reclutamento dei nuovi membri del Sodalizio, che nelle ‘case di formazione’ erano sottoposti a “assalti fisici, molestie, e anche abusi di natura sessuale. Questo gli ha inferto profondi danni psicologici,” che in alcuni casi hanno impedito alle vittime di reintegrarsi nella vita al di fuori della comunità.
Stando al rapporto, alcuni membri del gruppo avevano il compito di servire personalmente Figari, che “dava ordini che non potevano essere messi in discussione, usava un linguaggio osceno e volgare,” riducendo addirittura alcune persone in una condizione di “servitù.”
La Commissione ha concluso che i leader del Sodalizio non hanno fatto nulla per porre rimedio alla situazione nonostante le denunce, e che anzi hanno nascosto queste azioni sotto un “mantello di impunità.”
Oggi, il Sodalizio sta cercando di superare il suo passato di abusi e di prendere le distanze dal suo fondatore — ma la cosa non si sta rivelando particolarmente semplice e, secondo alcuni, in realtà il gruppo proteggerebbe ancora il teologo.
Dopo il rapporto della Commissione, l’attuale leader del gruppo Alessandro Moroni – che già in precedenza aveva dichiarato “plausibili” le accuse rivolte contro Figari – ha chiesto scusa alle vittime, che per anni “non hanno ricevuto alcuna risposta soddisfacente” da parte del gruppo.
Moroni ha dichiarato che il Sodalizio consider Figari “colpevole delle accuse di abusi rivolte contro di lui, e lo dichiara una persona non grata all’interno dell’organizzazione, che disprezza e condanna il suo comportamento.”
Papa Francesco sembra avere fiducia nella volontà del Sodalizio di voltare pagina: la Santa Sede ha infatti incaricato l’arcivescovo di Indianapolis Joseph William Tobin – ritenuto da molti un riformatore – di supervisionare e controllare il gruppo.
Ma nonostante questo, Figari – che nega di aver commesso alcun reato – sembra essere comunque intoccabile, protetto dal gruppo che ancora gli paga vitto e alloggio.
Ad aprile, secondo il Guardian, il Vaticano ha intimato al fondatore del Sodalizio di lasciare il suo bell’appartamento a Roma e di trasferirsi in un ambiente più isolato. Allo stesso tempo, però, nonostante alcune recenti riforme in Vaticano abbiano eliminato la prescrizione per reati di natura sessuale, le modifiche riguardano solo i preti e non i laici come Figari.
Un membro del gruppo ha dichiarato che il Sodalizio “ha supplicato il Vaticano” di rimuovere formalmente Figari dalla comunità — cosa che l’attuale leader Moroni non può fare in quanto Figari è il fondatore. Ma che dato che l’uomo non è un prete, respinge tutte le accuse ed è difeso da un avvocato di alto profilo, secondo la fonte all’interno del Sodalizio il Vaticano potrebbe aver timore di una battaglia legale da parte di Figari in caso di un’estromissione.
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