Dopo le forti nevicate e l’abbassamento delle temperature di queste settimane, la difficile condizione delle centinaia di migliaia di siriani residenti nei campi profughi e nei ripari di fortuna della regione è ulteriormente peggiorata.
Il Libano ospita 1,1 milioni di rifugiati siriani registrati, finora entrati nel paese senza necessità di visto; qui la tempesta di neve, ritenuta la peggiore tra quelle che hanno colpito la regione nell’ultimo decennio, ha già causato la morte di diversi rifugiati.
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Tra questi, secondo gli attivisti, c’è una bambina di 10 anni originaria di Homs fuggita insieme a decine di migliaia di siriani nella valle libanese della Bekaa. Anche un bambino di sette anni e un pastore avrebbero perso la vita mentre attraversavano le montagne innevate che separano la Siria dalla città di Shebaa, nel sud-est del Libano.
La neve che ha ricoperto la regione ha colpito innanzitutto i rifugiati, moltissimi dei quali vivono in tende senza riscaldamento. In tanti casi, anche le strutture provviste di allacciamento elettrico si sono ritrovate senza corrente a causa delle condizioni atmosferiche.
Hani, un rifugiato siriano che vive nella valle della Bekaa, ha scattato delle foto per mostrare le condizioni di vita nel suo campo. Stando alla sua testimonianza, molti per riscaldarsi hanno iniziato a usare il legno con cui sono costruite le loro case di fortuna. Secondo l’ONU la valle della Bekaa, in Libano, è sede di oltre 850 campi e strutture non regolamentate allestite in parcheggi, edifici abbandonati, garage, capanni e terreni agricoli.
“La gente ha paura. Se continua a nevicare, le tende verranno abbattute dal peso della neve,” ha detto.
In Giordania, nei campi di Zaatari e Azraq, l’agenzia per i rifugiati dell’ONU distribuisce informazioni sul corretto utilizzo di stufe e fornelli. Ai rifugiati sono inoltre state consegnate migliaia di coperte aggiuntive. Ma la situazione rimane complicata, soprattutto per quei rifugiati che vivono in campi all’aperto.
In Libano, le condizioni sono particolarmente delicate nella città di confine di Arsal, che negli ultimi mesi ha assistito a massicci arrivi dalla Siria. L’agenzia per i rifugiati dell’ONU ha annunciato di aver allestito sei strutture di emergenza per aiutare quanti hanno perso il proprio riparo nel corso delle nevicate.
I video sottostanti mostrano le condizioni dei rifugiati in uno dei campi di Arsal.
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