Se avete mai provato a recitare il rosario o un mantra saprete che una delle massime difficoltà durante la meditazione è tenere a mente il numero di ripetizioni. Come diavolo si fa a raggiungere uno stato di consapevolezza superiore se si resta ancorati a terra per contare quante Ave Maria sono state ripetute? Anche l’azienda informatica Acer deve essersi posta la stessa domanda, prima di creare un rosario tecnologico per i credenti buddhisti.
Il gadget è stato battezzato “Leap Beads” e assomiglia a un classico mala da preghiera — l’equivalente del rosario usato per numerare le preghiere buddiste —; l’unica differenza è che uno dei suoi grani contiene un piccolo chip connesso a una app da installare su smartphone o tablet. L’app tiene conto in autonomia delle ripetizioni del mantra in corrispondenza del passaggio delle dita sui grani. Il funzionamento è illustrato in questo video incomprensibile.
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Un’altra delle feature dell’app è quella di convertire il numero di invocazioni in “meriti” digitali da condividere sui social network o trasferire a familiari e amici in accordo con la pratica buddhista di accumulare meriti per la propria evoluzione spirituale. Il mala è personalizzabile sia dal punto di vista estetico che delle funzioni. Acer, inoltre, ha intenzione di integrare altre funzionalità, come la possibilità di effettuare donazioni o pagamenti, oltre a quella di ottenere sconti in esercizi commerciali appartenenti alla comunità buddhista, per esempio i ristoranti. Inizialmente, il gadget sarà disponibile solo in Taiwan, dove il suo bacino d’utenza potenziale è di oltre 8 milioni di persone, ovvero più di un terzo della popolazione.
Il mondo buddhista sta integrando alla grande la tecnologia al proprio interno. Ad esempio, un gruppo di programmatori buddhisti ha ideato il Lotos Network, un “monastero globale,” basato su Karma Coin, una cripto-valuta buddhista che ti guadagni meditando o insegnando e che può essere spesa in corsi e donazioni. Anche i riti vengono interessati dallo sviluppo tecnologico, come nel caso del mokugyo elettronico, una versione tecnologica del tamburo percosso durante la recitazione dei sutra connesso a un monitor, che, in corrispondenza di ogni tocco, visualizza l’ideogramma del sutra recitato; oppure il robot per funerali che durante le cerimonie intona i sutra, percuote un tamburo, suona la campana, recita preghiere di varie denominazioni buddhiste e consente di far partecipare al rito anche chi non può presenziare live. I nostri preferiti rimangono comunque i cimiteri buddhisti con i Buddha al Led al posto delle lapidi.
Acer ha già ricevuto decine di migliaia di pre-ordinazioni per il gadget che verrà immesso sul mercato a metà marzo, per un prezzo equivalente a circa 107 euro. Speriamo che anche le religioni occidentali prendano ispirazione dal buddhismo e tengano il passo con lo sviluppo tecnologico.