Il periodo immediatamente successivo alle elezioni presidenziali americane si è rivelato problematico tanto quanto le elezioni stesse. Sono stati segnalati centinaia di aggressioni a base di odio dopo la vittoria di Donald Trump, secondo quanto riportato dal Southern Poverty Law Center. Inoltre, secondo la polizia, alcune proteste anti-Trump si sono trasformate in vere e proprie rivolte.
I crimini di odio saranno documentati dall’FBI, come lo sono stati lo scorso anno. Ma è difficile misurare la proliferazione di discorsi di incitamento all’odio, protetti dalla Costituzione americana, e in gran parte non controllati, specialmente online. Questo fenomeno pone le aziende private dei social network in una posizione scomoda—A loro viene lasciato il diritto di decidere tra la libertà di parola, per quanto grottesca possa diventare, e proteggere i suoi utenti dagli abusi e dalle minacce normando ciò che possono e non possono dire. Questa dinamica lascia a noi il potere di decidere come utilizzare queste piattaforme che limitano questa libertà.
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“I discorsi di incitamento all’odio non possono essere un crimine perché sono protetti dal Primo Emendamento,” ha spiegato Wayne Giampietro, un avvocato del Primo Emendamento di Chicago. “Ma il Primo Emendamento non si applica a chi fa muovere le piattaforme su internet.”
Se da una parte questo tipo di discorsi in pubblico non possono—e non devono, penso—essere soppressi, piattaforme social come Twitter, Facebook e Reddit possono impostare una serie di restrizioni per moderare la community che vogliono accogliere sulle loro piattaforme. Utilizzare termini razzisti o un linguaggio sessista è un’azione protetta nella vita pubblica, ma le aziende private possono decidere che tipo di dialogo vogliono foraggiare.
“Il Primo Emendamento non si applica alle persone che fanno muovere le piattaforme su internet.”
Le nuove linee guida di Twitter pubblicate la scorsa settimana dimostrano l’ultima reazione dell’azienda ai costanti report di abusi e cyberbullismo. La piattaforme permette agli utenti di segnalare conversazioni che incitano all’odio, di bloccare termini razzisti e di allontanarsi da intere conversazioni nel tentativo di distanziare chi perpetra questi abusi dalle loro vittime. Va pensato come un meccanismo per controllare chi ti entra in casa, contrapposto all’inevitabilità di incrociare degli sconosciuti per strada—Si tratta di un meccanismo importante per chi di noi ha avuto a che fare con degli abusi online in più di un’occasione.
“Stanno diventando più reattivi,” ha spiegato Sameer Hinduja, esperto di cyberbullismo e professore di criminologia alla Florida Atlantic University e che ha lavorato a livello informale per aziende come Twitter e Facebook. “È utile riconoscere e catalizzare l’aiuto della community.”
Nelle ultime settimane, Twitter ha effettuato alcuni dei cambiamenti più importanti di sempre. Ha sospeso o bannato diversi membri del cosiddetto movimento “alt-right”, incluso il noto portavoce Richard Spencer, come riportato da VICE. Ciò significa che chi sottoscrive l’ideologia “alt-right” può continuare a organizzare attività circa il “futuro delle persone di discendenza europea” nel paese, ma non possono più farlo su Twitter, una delle piattaforme più grandi e importanti al mondo per poterlo fare.
Nel frattempo Facebook è finito sotto i riflettori durante le elezioni per la sua gestione arbitraria della moderazione. Da una parte, ha cambiato la sua strategia dopo che gli utenti hanno scoperto che la piattaforma era in grado di sopprimere le notizie di stampo conservatore, dopo che dei dipendenti dell’azienda lo hanno rivelato questa estate. Ma Facebook è stato attaccato anche per aver lasciato troppa libertà alla circolazione di notizie false, ovvero notizie di propagande, che hanno popolato i feed degli utenti, e ha affermato la scorsa settimana che impedirà agli introiti pubblicitari di supportare i siti privi di giornalismo basato sui fatti.
“Stanno camminando su un filo sottilissimo,” ha detto Giampietro. “Fino a che punto arriveremo per sopprimere certe idee? E cosa finiremo per fare per fermare qualcuno che diffama qualcun altro [attraverso notizie false].”
Altre piattaforme, come Reddit, sono meno avvezze ad intervenire, anche al netto della rabbia dei loro utenti, come indicato dalla sviluppatrice di videogiochi Brianna Wu. Questo potrebbe spiegare perché i gruppi nazionalisti bianchi hanno scelto di comunicare principalmente attraverso questo forum. Ciononostante, anche Reddit, che per molto tempo è stata definita una piattaforma per la libertà di parola, ha introdotto delle linee guida e delle restrizioni per i propri utenti, indicazioni che includono il linguaggio che può minacciare, molestare o bullare altri utenti.
Anche se sembra può sembrare un tipo di dibattito che inizia e finisce su internet, ha un grande impatto sul mondo reale.
Gli Stati Uniti, a differenza del vicino Canada, proteggono tutti i tipi di linguaggio, incluso quello di incitamento all’odio, fintanto che non incita alla violenza. Con il passare del tempo, però, la linea che separa questi due concetti si è sfumata sempre più, mentre le community ora crescono e si organizzano online. I thread su Reddit che pullulano di commenti anti-semiti, anti-LGBT o razzisti, per esempio, sono gli stessi che chiedono un’azione nel mondo reale.
“Non possiamo dire che sia ok solamente perché non incita alla violenza. Ci concentriamo sui giovani per questo motivo—Ne stanno uscendo traumatizzati,” ha spiegato Hinduja. In senso più estremo questa dinamica può portare al suicidio e alla violenza, ma in senso più pratico può perlomeno danneggiare qualunque tipo di discussione costruttiva.
Ha spiegato che ci saranno ulteriori contromisure da adottare, siano esse declinate attraverso il machine learning o altri filtri. Se le piattaforme social continuano ad ignorare questi abusi, finiranno per uscire dal radar, ha spiegato Hinduja, un po’ come è successo a JuicyCampus, un sito, tempo fa popolare, che metteva contro gli studenti dei collegi in un turbinio di gossip e giudizi anonimi.
“L’antidoto per i discorsi di incitamento all’odio è la diffusione di discorsi più costruttivi.”
Ma limitare la libertà di parola online, anche per proteggere dagli abusi, potrebbe anche produrre una perdita di utenti. O potrebbe spostarli su altre piattaforme—alcuni membri dell’”alt-right” stanno cominciando a chiedere alle persone di iscriversi a piattaforme non limitate come Gab.ai invece che Twitter, così che nessuno possa ostacolare le loro conversazioni. Le normative di Reddit hanno direzionato lo stesso tipo di utenti a forum come Stormfront, che afferma di supportare coloro che si definiscono “racial realists”.
Giampietro ha spiegato che l’unico modo per combattere questo tipo di discorsi è di affogarli in una retorica ragionevole. “Non potremmo mai—e non dovremmo—impedire a qualcuno di parlare,” ha detto. “L’antidoto per i discorsi di incitamento all’odio è la diffusione di discorsi più costruttivi. E denunciare queste persone, dimostrare al mondo quanto siano stupidi per pensarla così.”
Può sembrare idealistico, ma non è impossibile. All’inizio di questo mese, per esempio, Beverly Whaling, un sindaco nel West Virginia, ha elogiato un tweet che definiva la First Lady Michelle Obama “una scimmia sui tacchi” su Twitter, guadagnando un bel carico di polemiche sui social e sui media. Un paio di giorni dopo, il sindaco ha dato le dimissioni affermando di essersi pentita per il “dolore che potrebbe aver causato.”
In casi come questo, è stata una combinazione della community su Twitter, dell’attenzione mediatica e della diffusione cross-piattaforma della notizie che ha posto sufficiente pressione da far dimettere il sindaco—Cementando la connessione tra discorsi di incitamento all’odio online e offline.
È importante sottolineare che questo tipo di discorsi, e i crimini legati a essi, non sono iniziati con Donald Trump e i suoi supporter—E non si concluderanno con la sua presidenza. La lotta per i diritti civili è uno sforzo costante, e qualunque scelta fatta da piattaforme come Twitter o Facebook non farà necessariamente cessare questo tipo di discorsi, sia online che nella vita reale.
Ma gran parte della cittadinanza è ancora all’oscuro degli algoritmi e dei parametri all’interno dei quali discutono, quando ogni giorno condividono il loro punto di vista sociale e politico sui social media. Questa elezione ci ha dato la possibilità di capire come possiamo diventare una cittadinanza più informata, senza le limitazione della censura e degli abusi.