Sono la prima (e forse ultima) allenatrice professionista di ‘Pokémon GO’

 

Come nel mondo reale, il Day Care nei giochi originali di Pokémon sul Game Boy è inevitabile: per essere un trainer di alto livello a volte è necessario lasciare che altri curino i piccoli mostri e continuare a fare le proprie cose. Queste stazioni surrogate Poké, che spesso si trovavano negli spazi liminali tra le città (di cui non riesco più a evocare i nomi dalla memoria di quando avevo sette anni) aiutavano a far salire di livello le tue preziose catture mentre eri via a esplorare il mondo col tuo cadre più esperto.

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Sono Ivy St. Ive, la sensazione virale che ha fatto impazzire Internet quando ho postato un annuncio su Craiglist a New York, proclamandomi un’esperta di Pokémon GO a livello 15 e offrendo i miei servizi per andare in giro, catturare delle creature e farti salire di livello nel nuovo gioco virtuale di realtà aumentata, tutto per il modico prezzo di $20 all’ora. 

La mia idea era semplice: convincere le persone a darmi i codici di accesso ai loro account Gmail in modo che io potessi far da babysitter al loro gioco di Pokémon GO mentre erano al lavoro, in classe o comunque troppo occupati per dedicare tempo ed energia al nostalgico gioco mobile. Io, una dichiarata nerd di Pokémon, giornalista freelance di 24 anni e hustler di Craiglist, ho deciso di vedere se potevo portare l’idea dei babysitter su Pokémon dal gioco Nintendo alla vita reale.

Ho elencato il mio Pokémon street cred, che avevo accumulato camminando per più di 18km in un solo weekend, allenando per almeno cinque ore al giorno e sfruttando la mia passione per i Pokémon sin da bambina per informare sulle mie strategie di gioco. A quanto pare è andata bene, perché stavo rilevando palestre dovunque. Dopo aver crackato lo schermo del mio iPhone la domenica sera (nel bel mezzo della cattura di un Ghastly nel cimitero del mio quartiere), il mio primo pensiero è stato, E se potessi esser pagata per farlo?

Il mio avatar di Pokémon GO, prova che ho assolutamente mentito di essere al livello 15 nel mio annuncio.

Sfortunatamente, nel mondo reale, ci sono le leggi. Per quanto tutti vorremmo catch ‘em all il più rapidamente possibile, è illegale giocare a Pokémon GO mentre si guida. O violare la proprietà altrui. O, a quanto pare, convincere gente da tutto il mondo a versare soldi sul tuo conto Paypal, girare per palestre, far evolvere degli Evee, e camminare da una a quattro ore per covare le loro preziose uova Pokémon. Chi lo sapeva?

In realtà, poche persone. La scorsa notte, alcuni giocatori sono stati abbastanza gentili da inoltrarmi i termini di servizio di Niantic per Pokémon GO, ed è bastato per farmi capire che dovevo tirarmi fuori da questo casino—prima che fosse troppo tardi. 

I termini di servizio di Niantic non si bevono le nostre cazzate imprenditoriali.

Per la cronaca, diventare virale per 24 ore e per di più essere una giocatrice donna è un incubo. Certo, mi aspettavo di ridere di alcuni tizi inquietanti mentre commentavano la mia foto. Ma dopo più di 300 messaggi, metà dei quali erano la più triste bava che internet ha da offrire, e un quarto dei quali erano giornalisti affamati che speravano di avere un’esclusiva con la prossima grande star virale, decisi che era ora di finirla.

Le mie dimissioni ufficiali ai media dalla mia carica di prima trainer professionista di Pokémon al mondo.

Grazie a Pokémon GO, il mondo digitale dei giochi e il mondo reale stanno inevitabilmente collassando uno sull’altro. Ma la mia storia (e molte altre che sono sicura stiano venendo a galla) è prova che quando quei mondi si incontrano, non è detto che sia una bella esperienza. A chiunque riesca a capire come far diventare un trainer professionista di Pokémon GO in una valida opzione di carriera, che la forza sia con te. Per quanto riguarda me, terrò le mie capacità nel mondo digitale e quello reale separate. Per ora. 

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