Il panino con tonno e pomodori a qualche fila dalla riva, svaccato su una sdraio all’ombra, è una religione.
Preparato a casa, con l’olio che ti fa maledire ogni cosa presente, perché ha sporcato qualsiasi oggetto si trovi dentro la borsa da spiaggia. Quando ero piccolo nonno preparava il pane coi pomodori appena colti, olio e origano. E lo si mangiava alle quattro precise per merenda guardando il sole che scendeva piano.
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Siamo cresciuti così, è parte della nostra identità: dalla pacata famiglia coi suoi panini, a quella espansiva che si porta frittate e cannelloni con 40 gradi all’ombra.
E in questi giorni la spiaggia Marigola Beach di Lerici, in Liguria, si è macchiata di un peccato mortale. Hanno pensato bene di appendere un cartello di divieto. Di quelli pesanti.
“È vietato il consumo di cibi e bevande proprie sotto l’ombrellone”.
Ora, il Marigola Beach è una spiaggia libera attrezzata, quindi, esattamente, cosa vi è saltato in mente???
Il paese è indignato, l’Italia tutta è indignata e l’ex sindaco Emanuele Fresco ha dichiarato a La Repubblica: “Sarò il primo a mangiare un panino sulla spiaggia, sotto l’ombrellone. Assurdo un cartello del genere in una spiaggia libera attrezzata”. Guerrillero senza macchia.
Ovviamente il cartello – che poi è un foglio svolazzante- è stato immediatamente rimosso, ma con la promessa (o la minaccia) di tornare a breve, più dettagliato e preciso.
I gestori, presi dal panico, hanno detto che non intendevano dire che è vietato mangiare sotto l’ombrellone, ma che si vietano quei picnic in cui una famiglia di tre persone si appropria di decine di sdraio, apre tavolini e praticamente fa una cena di Trimalcione vista meduse.
Sì, ma non c’era scritto questo: nero su bianco, il veto riguarda proprio il cibo portato da casa. Più che disincentivare un’orgia gastronomica, sembra tanto che dica: “Venite a comprare da noi, forza, non avete scelta”.
Questo è solo l’ultimo di alcuni bizzarri divieti che accompagnano le estati italiane.
Ce n’è uno, splendido, delle isole Tremiti, che vieta l’uso in spiaggia di qualsiasi cosa sia fatta con la plastica: niente bicchieri, posate, contenitori usa e getta di cibo e bevande e, dal prossimo anno, perfino bottigliette d’acqua. Sono stati i primi, speriamo di una lunga serie.
Tornando invece per un secondo al caso di Lerici: non so cosa succederà, se il cartello sparirà per sempre o tornerà davvero in una veste tragicomica, ma sappiate una cosa: prenderò un treno e passerò una giornata intera a sbriciolare sulle vostre sdraio. Con l’ex sindaco accanto. Non si molla un cazzo.
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