Tecnología

Spotify sta bloccando le persone che hanno un account Premium pirata

Dall’inizio di marzo la piattaforma di streaming musicale Spotify ha avviato un giro di vite nei confronti di chi possiede e utilizza un account Premium crackato, che gli permette di usufruire dei servizi Premium di Spotify (assenza di pubblicità e ‘skip’ infiniti per le canzoni) senza pagare un centesimo.

La notizia è stata inizialmente diffusa da Torrent Freak, ma è stata rapidamente confermata dalle recensioni che stanno spuntando sulla pagina della app di Spotify sul portale di Google Play.

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Spotify, dopo aver rilevato gli account che stavano facendo uso di hack o tool esterni in grado di garantire loro l’accesso a Premium gratuitamente, come Spotify Dogfood, sta procedendo a inviare una mail a queste persone in cui si notifica il rilevamento di attività sospette e si chiede all’utente di disinstallare qualunque app esterna in grado di bypassare il pagamento di Premium per poter avere di nuovo accesso al proprio account.

La piattaforma, inoltre, si riserva il diritto di cancellare definitivamente qualunque account che continui a utilizzare questo tipo di hack.

Il testo della mail inviata ai sospetti cracker di Premium. Immagine: Torrent Freak

“Abbiamo rilevato delle attività anomale sulla app che stai utilizzando e per questo motivo l’abbiamo disabilitata,” recita la mail. “Non ti preoccupare – Il tuo account Spotify è al sicuro, se vuoi tornare ad avere accesso al tuo account disinstalla qualunque app non ufficiale di Spotify dal tuo dispositivo e scarica quella ufficiale dal Google Play Store.”

La notizia arriva appena una settimana dopo che Spotify ha ufficialmente fatto richiesta per poter avviare la sua IPO (offerta pubblica iniziale) da 1 miliardo di dollari, che lancerà la piattaforma nel mercato azionario, ed è facilmente intuibile che la disabilitazione degli account crackati sia un’operazione pensata per far arrivare la piattaforma il più pulita possibile davanti agli investitori.

Benché le polemiche circa il rapporto tra Spotify e gli artisti che creano la musica che ospita sia molto più che legittima, allo stesso modo lo è l’idea che un’azienda blocchi gli utenti che cercano di usufruire dei servizi di questa azienda senza pagare. È una premessa abbastanza ovvia, ma che a quanto pare non è troppo chiara a chi, negli ultimi giorni, ha inondato la pagina di Spotify sul Google Play Store.

La portata del fenomeno di cracking degli account Premium di Spotify non è ancora chiara, e questo rastrellamento potrebbe restituire delle cifre che potrebbero risultare interessanti nell’ottica della IPO del servizio di streaming.

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