Il mistero di Emoscambio, la “setta” sessuale più assurda d’Italia

Internet ha cambiato il nostro concetto di “mistero”. La circolazione dell’informazione è diventata talmente facile e veloce che praticamente qualsiasi cosa può essere verificata, spiegata e ricostruita nel giro di pochissimo tempo. Questo ha influito fortemente sulla circolazione di leggende metropolitane e su quella zona grigia di incertezza in cui potevano nascere e propagarsi, ma in tutto ciò c’è anche un lato positivo—perché è proprio grazie a internet che certe storie possono sopravvivere e giungere a una risoluzione molto tempo dopo la loro fine naturale. Il caso di Emoscambio non fa eccezione.

Per certi aspetti, la vicenda di Emoscambio non è nemmeno un mistero. Esiste addirittura una pagina di Wikipedia da cui è possibile farsi una vaga idea di cosa si tratta: “un meme diffuso mediante scritte murali da un gruppo fondato negli anni Settanta da Vito Cosmaj, un artista milanese che diffondeva anche volantini a nome di un autoproclamato Istituto Internazionale di Fisiologia.”

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È difficile trovare su Internet delle foto di queste scritte: le poche che sono sopravvissute sono parecchio sbiadite e quasi illeggibili. Questo perché sono passati circa 15 anni da quando l’esperienza di Emoscambio è giunta al termine—circa, perché non esiste una data precisa di fine. Eppure, nonostante siano quasi scomparse, queste scritte hanno avuto un forte impatto sulle persone che le vedevano.

“Quando ero piccola vedevo sempre quelle scritte, che erano diffuse in tutto il nord Italia, e mi chiedevo sempre cosa fossero,” mi ha detto Ester, che oggi ha circa 50 anni e che, al contrario di me, ha potuto essere testimone di questo fenomeno mentre ancora era in atto. “Andando a indagare sul loro significato, la storia si faceva ancora più bizzarra.”

Insomma, all’epoca il loro impatto è stato tanto forte che, decenni dopo, persiste ancora nella memoria di chi ci è entrato in contatto—e per accorgersene, al di là delle testimonianze personali, basta fare una breve ricerca su Internet.

Grab via Yahoo Answer.

Le scritte Emoscambio comparivano in tutta italia, prevalentemente su muri di viadotti autostradali, casolari abbandonati e fabbriche in disuso. Erano scritte fatte con rullo e vernice bianca, che dicevano semplicemente “Emoscambio” spesso con il sigma greco al posto della “e”—anche se, stando ai volantini, quel segno grafico non doveva essere interpretato come il sigma dell’alfabeto greco ma come il simbolo del movimento.

Una delle famose scritte Emoscambio. Immagine via Facebook.

Fino a questo punto la storia di Emoscambio non sembra troppo diversa da altre vicende di questo genere—come quella dei Toynbee tiles negli Stati Uniti o quelle di Baal Culo a Milano. Ma qui la vicenda prende una piega più oscura e inquietante, soprattutto perché molto spesso accanto alle scritte compariva anche un numero di telefono.

Secondo Ivan Cenzi di Bizzarro Bazar—il cui post sul tema è uno dei pochi articoli che si trovano sull’argomento—chiamando quel numero, si sarebbe sentita una voce registrata che parlava di una strana teoria salutistica e invitava a mandare un contributo di 10mila lire a una casella postale dell’aeroporto di Linate intestata a un certo Istituto Internazionale di Fisiologia. In realtà, il numero di telefono era quello di un’abitazione privata di Segrate, in provincia di Milano, dove viveva un certo Vito Cosmaj.

Di questo Istituto Internazionale di Fisiologia ci sono pochissime tracce: alcuni suoi volantini deliranti e quel poco che resta del suo sito ufficiale. Secondo Internet Archive il sito sarebbe rimasto attivo almeno fino al febbraio 2003, anche se il suo ultimo aggiornamento risalirebbe al 10 marzo 1998—il che significa che in quella data il movimento (se c’è mai stato un vero movimento dietro a Emoscambio) era ancora attivo.

Comunque sia, seguendo queste tracce ci si fa l’idea che quella di Emoscambio fosse una specie di setta che vedeva la cura per ogni malattia nella pratica dell’Amplesso Fisiologico—ossia, la corretta posizione da tenere durante il sesso. Nei suoi volantini si legge infatti che mentre gli animali in natura si riproducono sempre con la stessa tecnica, nell’uomo “la bestia più bestia di tutti gli animali, la tecnica dell’amplesso cambia […] l’uomo e la donna assumono nell’atto sessuale una posizione incomprensibile e quantomeno strana (decisamente pornografica) assolutamente innaturale e per questo istituto indiscutibilmente NON FISIOLOGICA oltre che tecnicamente e scientificamente sbagliata.”

Il riferimento è alla posizione del missionario—che sarebbe la causa di ogni malattia e di ogni debolezza fisica. L’Istituto Internazionale di Fisiologia si proponeva invece di diffondere l’uso della posizione a pecorina nei rapporti sessuali umani, il cosiddetto metodo T.A.F.—acronimo di Tecnologia dell’Amplesso Fisiologico.

Una della scritte Emoscambio diffuse in tutto il nord Italia. Immagine via Facebook.


Ma la vicenda è ancora più assurda di così. I volantini di Emoscambio sono infatti pieni di una strana ironia che si manifesta sotto diverse forme, dalle invenzioni linguistiche quasi comiche—ad esempio, per indicare il fare sesso con il metodo T.A.F. viene usato il neologismo “taffare”—all’”addottorato (o laurea)” in T.A.F. da conseguire presso l’Istituto per poter praticare l’Emoscambio.

“PER OTTENERE la suddetta laurea è necessario superare un esame con prova pratica ed orale in seno all’Istituto Internazionale di Fisiologia,” si legge nel volantino. “L’ADDOTTORATO in questione è riservato ai soli MASCHI celibi, ammogliati, separati, divorziati, vedovi, ecc. ecc. di nazionalità italiana con età non inferiore agli anni 21, mentre tale laurea è interdetta alle femmine per ovvi motivi. […] L’I.I.D.F. non procura femmine da taffare agli esaminandi. È proibita ogni forma di leccamento, succhiamento, masturbazione o toccamento manuale agli organi sessuali da parte di entrambi i soggetti. L’unica eccitazione ammessa è il dimenare del sedere della femmina contro i genitali del maschio e viceversa per 20”, dopo di che CHI NON HA EREZIONE OPPURE NON RIESCA A COMPENETRARE LA FEMMINA NELL’ORIFIZIO GIUSTO VIENE INESORABILMENTE BOCCIATO ED ESPULSO DALL’I.I.D.F.”

Probabilmente, però, il punto più alto è raggiunto con la finta pubblicità di una cintura di castità artigianale contenuta in uno dei volantini.

La cintura di castità prodotta dalla Virgo-Virginis S.p.a, 999 miliardi di lire di capitale sociale interamente versato. Immagine via Bizzarro Bazar


Al di là del carattere delirante dei volantini e delle assurdità che contenevano, consultando la versione d’archivio del sito dell’Istituto Internazionale di Fisiologia è possibile approfondire ulteriormente le teorie fisiologiche di Cosmaj.

Nel suo manifesto, Cosmaj invita a non “fuggire” dal dolore ma “coraggiosamente ed onorevolmente affrontarlo” perché “chi fuma, beve o si droga od assume farmaci per non soffrire e per non pensare ai propri mali, si frega da se stesso e si avvia velocemente nella tomba.”

“IL FINE PRIMARIO di ogni essere umano È NON CADERE MAI vittima delle malattie o più semplicemente del malessere,” afferma Cosmaj all’interno del sito. E sarebbe proprio questo lo scopo del suo metodo che—ci tiene a precisare—”non è un farmaco e nemmeno una macchina, non si può vendere o comperare e non consente alcun lucro” e di conseguenza “è malvisto e osteggiato dalla medicina imperante.”

“La mia ‘invenzione’ consiste nell’avere escogitato un sistema, un procedimento, un meccanismo od una tecnica volta e mirante ossia ad impedire e ad evitare all’infinito il decadimento, l’indebolimento, l’impoverimento e lo squilibrio del nostro sistema immunitario sia fisso che mobile o sanguigno,” prosegue Cosmaj.

Grab dal sito dell’Istituto Internazionale di Fisiologia, via Wayback Machine/Internet Archive.


Sia i volantini che il sito, inoltre, contengono diversi attacchi molto violenti contro la medicina tradizionale, colpevole di ignorare Cosmaj e il suo metodo, e addirittura dei deliri pseudo-rivoluzionari con i quali l’uomo sembra voler risvegliare le coscienze della “scellerata” umanità spingendola a “riscattarsi e risorgere,” perché “il futuro dei tuoi figli lo vuole, lo esige, lo reclama.”

Si tratta di rivendicazioni piuttosto vaghe, che assumono però una forma inquietante in uno dei volantini dell’Istituto, che contiene un “messaggio alle forze armate” dal sapore quasi golpista.

Grab via


Oltre alle rivendicazioni, alle polemiche e alla spiegazione della tecnica dell’emoscambio e dei benefici che dovrebbe portare a chi la pratica, in una sezione del sito Cosmaj afferma di essere alla ricerca di “cavie umane” su cui testare il proprio metodo—facendo intuire quello che probabilmente era il vero scopo della sua folle predicazione.

“Continuerò la mia ricerca di cavie umane (impossibile sperimentare su animali) con nel cuore e nella mente l’assoluta certezza della mia giusta e nobile causa e che il mio ‘fallimento’, se non trovo le cavie che cerco, sarà oltre che un’amarezza per me anche un grave ed immenso maleficio per l’intera umanità,” si legge nel sito. In pratica, Cosmaj sembra promettere la guarigione da tutte le malattie—perché “o si guariscono tutte le malattie o niente”—a chi fosse disposto ad avere rapporti sessuali con lui utilizzando il suo “metodo T.A.F.”

Grab dal sito dell’Istituto Internazionale di Fisiologia, via Wayback Machine/Internet Archive


Ma in tutto questo, chi era Vito Cosmaj? Se della storia di Emoscambio si riescono facilmente a ricostruire almeno i punti principali, la figura del suo fondatore è evanescente. Di lui si sa soltanto che viveva a Segrate e che ha scritto alcuni libri—un trattato intitolato Fisiologia Universale (Umana Sociale e Cosmica), un manuale dal titolo T.A.F. – Tecnologia dell’Amplesso Fisiologico e un Vangelo Secondo Vito Cosmaj—tutti editi tra il 1978 e il 1980 e ad oggi introvabili.

In particolare, a quanto sembra il Vangelo Secondo Vito Cosmaj doveva essere una raccolta di aforismi di Cosmaj—alcuni dei quali comparivano anche sul sito e sui volantini del gruppo, insieme a detti celebri di Napoleone Bonaparte, Confucio, Schopenhauer e altri personaggi storici.

Grab via.


Cercando online ci si imbatte anche nella trascrizione di un’interrogazione parlamentare del novembre 1973 in cui al Ministro dell’Interno viene chiesto di valutare l’opportunità di indagare il “Centro studi emodinamismo […] particolarmente per quanto si riferisce alla religione vituperata.” Oltre a citare direttamente Vito Cosmaj, descrivendo brevemente il suo progetto “allo scopo di vincere la morte e tutti i mali”, nella risposta si fa riferimento a una perquisizione e a un sequestro avvenuti a casa dello stesso nel 1972. L’intervento si conclude specificando che “presso la pretura di Milano è tuttora pendente procedimento penale a carico del Cosmai” per vilipendio alla religione.



Inoltre, sempre stando a materiale reperibile online, con ogni probabilità Cosmaj avrebbe avuto rapporti con Gian Paolo Vanoli, un altro teorico di bizzarre cure alternative che due anni fa era stato al centro di un polverone per le sue idee e i suoi rapporti con il Movimento 5 Stelle. Si riesce addirittura a trovare una discussione su it.salute risalente al 2001 in cui Vanoli litiga con un utente che afferma di essere Vito Cosmaj.

Un messaggio postato da Vanoli su it.salute nel 2001. Grab  via.


Secondo Vanoli, il fulcro del pensiero di Cosmaj non era la sua bizzarra teoria sessuale ma una dottrina che prevedeva la trasfusione di sangue a fini salutistici. In ogni caso, a suo dire, Emoscambio sarebbe esistito veramente. “[Cosmaj] l’ho conosciuto incontrandolo solo una volta nella quale abbiamo parlato della sua teoria e mi sono convinto che la praticava personalmente con altri,” ha detto Vanoli a Ivan Cenzi di Bizzarro Bazar. “Non era una burla, la praticava regolarmente ogni tanto.”

Ma pur con tutti questi elementi a disposizione, è difficile stabilire se dietro a Emoscambio ci fosse una setta che praticava trasfusioni, un guru folle che attribuiva poteri taumaturgici ai propri rapporti sessuali o una specie di performance artistica ironica—perché anche se si riescono a mettere insieme tutti i pezzi, non si riesce comunque a vedere in quell’insieme una figura coerente. Probabilmente non lo sapremo mai, visto che Cosmaj sembra essere morto tra la fine degli anni Novanta e i primi anni Duemila e oggi tutte le sue scritte stanno lentamente scomparendo senza lasciare tracce.

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