Quattro giorni tutti dedicati al sushi e al cibo di strada Giapponese; area tappezzata di stand e food truck con annessa area salute dove fare yoga – che non è giapponese, ma sai mai – con la ghiotta possibilità di imparare a fare i famosi origami, accompagnati da un improbabile “Imperatore Yang”, che ci avrebbe finalmente raccontato tutto sulla cultura orientale (orientale, non solo giapponese).
Insomma questo Sushi Festival a Milano sembrava troppo bello per essere vero – anche se ad occhi un po’ più attenti era solo un’accozzaglia di stereotipi orientali messi insieme – e infatti: l’evento su Facebook, che aveva raccolto 89.200 persone interessate e più di 8.000 partecipanti, era solo un fake, ovvero uno di quegli eventi pensati per raccogliere adesioni sui social, ma che non sono destinati a vedere mai la luce.
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Il Sushi Festival a Milano doveva svolgersi dal 7 al 10 giugno, in un generico luogo di Milano (non c’era la localizzazione, tutto rimandava al Duomo), ma ovviamente nessuno stand di sushi ad aspettarci, e neanche un improbabile giapponese travestito da imperatore.
Ad allertare i media un post del giornalista Matteo Gavioli, che ha avvisato che l’evento era un fake, e che anche lui ci era cascato.
La prima cosa che ho fatto è stata ovviamente guardare i thread sotto i post dell’evento: nell’area discussione del Sushi Festival di Milano, infatti, i post pubblici sono fermi a febbraio, quindi molto probabilmente quelli successivi non sono mai stati approvati dal moderatore dell’evento, ma i commenti degli utenti sotto danno qualche informazione in più.
Si scopre che l’organizzatore Buongiorno Italia – società torinese che sulla carta è specializzata in eventi di street food, anche in Europa – è recidivo. Avrebbe fatto la stessa cosa con un evento sul sushi a Torino, salvo poi cancellare tutto senza dare spiegazioni. Repubblica di Torino si era interrogata un anno fa su questa società abile nel partecipare a bandi pubblici e ad organizzare eventi flop o fittizi. Dietro tutto ci sarebbe il direttore Francesco Ferrara, anche titolare di una catena di patatine fritte olandesi, che ha colonizzato la città Sabauda, la stessa Milano e non solo.
A questo punto ho provato a chiamare il numero riportato nell’evento e nel sito internet di Buongiorno Italia per capirci qualcosa, per chiedere se l’evento si sarebbe dovuto svolgere ma non si è riusciti all’ultimo o se era davvero un fake; purtroppo nessuna risposta. Cercando su Google il numero di telefono scopro che è lo stesso di un’altra società di organizzazione eventi: la PMI Group, “Fondata nel 2002 con oltre 10 anni di esperienza”.
Si tratta delle stesse persone dietro a Buongiorno Italia? Su Facebook l’unica cosa che si trova su questo PMI Group è una pagina che rimanda a un Mercatino di Natale in Duomo del 2016, il solito mercato di enogastronomia e artigianato che sorge nel periodo natalizio sotto il Duomo e la Rinascente per intenderci. Stando a questo articolo di MilanoToday, la PMI avrebbe davvero organizzato l’evento nel 2016, ma nel 2017 il Comune sceglie, dopo il consueto bando pubblico, un’altra società per gestire il tutto.
Quindi alla base del Sushi Festival di Milano – e Torino – c’è qualcuno che effettivamente organizza, o quantomeno ha organizzato, eventi. A questo punto mi sono chiesta: perché costruire eventi fake su Facebook?
Ho chiesto lumi alla redazione di Motherboard Italia per capire qualcosa in più e per non fare la solita figura da complottista. Federico, Editor in Chief, mi risponde che essenzialmente questi eventi falsi vengono organizzati per raccogliere dati sugli utenti e per avere magari una demografica sugli interessati, in questo caso al sushi, da rivendersi.
“Nel migliore dei casi potrebbe essere una strategia maldestra di growth hacking della pagina o indagine di mercato; nel peggiore dei casi vengono organizzati per rivendere i dati aggregati dei partecipanti all’evento”.
Non è ovviamente una strategia solo italiana: i nostri colleghi di MUNCHIES US, proprio ieri, hanno pubblicato questo articolo su un falso evento dedicato ai tacos a Chicago. In quel caso, però, i biglietti erano in vendita su un sito non troppo affidabile, nel caso del Sushi Festival, quantomeno, l’entrata era gratuita.
Insomma il sunto è che se vedete un festival gastronomico troppo bello per essere vero, in una location non ben specificata, con poche informazioni – o così generiche da non dire nulla – la cosa migliore che potete fare e non cliccare sul “Sono interessato” o “Parteciperò”. Se poi vedete che l’evento di street food cinese/malese/messicano è organizzato da Buongiorno Italia, forse meglio farsi due domande in più ed evitare di rimanerci male alla vigilia dell’evento.
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