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Tra 1,3 milioni di anni il sistema solare conterrà un’altra stella

Il Sole è abituato ad avere un bel po’ di spazio personale, considerato che il suo vicino stellare più prossimo, il sistema di Alpha Centauri, si trova a circa quattro anni luce da qui. Non è una distanza incredibile in termini cosmici, è vero, ma è abbastanza perché il nostro sistema solare non subisca le influenze di qualche stella aliena.

Tra circa 1.3 milioni di anni, però, si prevede che una stella di nome Gliese 710, che ha una massa pari a circa il 60 percento di quella del Sole, interromperà la solitudine del Sole entrando dritta nel raggio lungo del nostro sistema solare. Gli astronomi sono a conoscenza dell’evento stellare da anni, ma nuove osservazioni provenienti dal satellite Gaia dell’ESA, pubblicate giovedì scorso, hanno delineato la traiettoria dell’imminente visita di Gliese 710, e hanno tracciato quasi altri 100 incontri ravvicinati con altre stelle vaganti.

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Stando al team di Gaia, Gliese 710 passerà per la nube di Oort, una grossa fascia di detriti ghiacciati al limite estremo del sistema solare, a una distanza di circa 90 giorni luce, o 2.2 bilioni di chilometri. Per mettere le cose in prospettiva, la stella sarebbe circa 16.000 volte più lontana dal Sole di quanto sia la Terra.

Può sembrare una discreta quantità di spazio, ma rientra tranquillamente nel raggio d’azione del Sole. Durante l’incontro, Gliese 710 arderà quasi tre volte più luminosa nei cieli della Terra che in quelli di Marte. Potrebbe anche sparare in giro comete e mondi di ghiaccio dagli angoli remoti del sistema solare verso la Terra, aumentando la probabilità di impatti letali.

Ovviamente, abbiamo più di un milione d anni per prepararci a questo passaggio nefasto, ma è bene notare che non si tratta dell’unica stella che Gaia ha identificato come potenzialmente minacciosa.

Gaia, lanciato in orbita nel 2013, ha calcolato la posizione, la magnitudo, il parallasse e il moto di milioni di stelle durante la sua missione — creare il catalogo della popolazione stellare della Via Lattea più preciso di sempre. Usando questo enorme dataset, gli scienziati hanno estrapolato le traiettorie che 300.000 stelle seguiranno nei prossimi 5 milioni di anni, e hanno scoperto che 97 di loro passeranno all’interno di un raggio di 150 bilioni di chilometri intorno al Sole.

Di quelle stelle, 16 viaggeranno entro un raggio di 60 bilioni di chilometri intorno al Sole, che è la distanza a cui le stelle cominciano ad avere un effetto sul sistema solare (per quanto l’intensità del loro intervento dipenda anche e soprattutto dalla loro massa e velocità).

Non sarà la prima volta che il Sole vede il suo spazio personale invaso da una stella turista. Solo 70.000 anni fa, quando l’uomo primitivo era impegnato a salvarsi la pelle dai vulcani, una stella nana è passata per la nube di Oort. Alcuni scienziati hanno persino ipotizzato che una serie di incontri ripetuti con “stelle della morte” vicine sia il motivo alla base delle estinzioni di massa sulla Terra, per quanto questa teoria sia considerata da molti controversa.

Alla fine dei conti, il punto è che anche il Sole deve vedersela con ospiti non graditi che creano baraonda. Ma ora, grazie a Gaia, almeno sappiamo quando prepararci per questi incontri dell’altro mondo.