Continua la repressione dei sospetti ribelli da parte delle autorità turche, a tre giorni dal presunto tentativo di colpo di stato di venerdì sera, che mirava a rovesciare il governo del presidente Recep Tayyip Erdogan.
Più di 6000 militari e altre persone sono state arrestate, tra cui 2700 giudici, secondo quanto riporta Reuters. Domenica è stato emesso un mandato di arresto anche per il consigliere militare di Erdogan.
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“Questo virus, come un cancro, si è diffuso in tutte le istituzioni dello stato,” ha detto Erdogan al funerale di una delle vittime, promettendo di eliminare tutti i traditori dello stato.
Un video dell’agenzia di stampa turca Anadolu mostra presumibilmente le forze di polizia che arrestano i presunti leader militari del golpe.
VIDEO: Turkish police interrogate senior army officers allegedly involved in failed #TurkeyCoup – @anadoluagency https://t.co/muyDBORfAo
— Conflict News (@Conflicts) July 17, 2016
Sabato, il primo ministro turco Binali Y?ld?r?m aveva detto che i responsabili del tentato colpo di stato pagheranno caro. Erdogan ha sottolineato che l’evento è comunque stato “un dono di Dio” perché “sarà una ragione per fare pulizia nell’esercito.” Erdogan ha anche avanzato l’ipotesi di ristabilire la pena di morte, abolita in Turchia nel 2004.
Scene violente hanno scosso la capitale, Ankara, e Istanbul per diverse ore nella nottata di venerdì, quando i sostenitori del golpe hanno tentato di prendere il controllo degli edifici del parlamento, dell’aeroporto e del ponte di Istanbul che collega la parte asiatica della Turchia a quella europea. Almeno 265 persone sono rimaste ferite, e più della metà sarebbero civili.
Domenica otto soldati turchi sono fuggiti in Grecia a bordo di un elicottero militare dopo il fallimento del colpo di stato e si sono presentati al procuratore della città di Alexandroupolis, a nord del paese. Gli uomini, che hanno detto di essere in cerca di asilo politico in Grecia e di temere per la propria vita, sono stati accusati di aver oltrepassato il confine illegalmente. Le autorità turche chiedono che siano estradati.
Erdogan ha accusato Fethullah Gülen – un sacerdote turco che vive negli Stati Uniti in esilio autoimposto – di essere la mente dietro al tentativo di golpe. Gülen ha negato in maniera assoluta ogni coinvolgimento e ha anzi suggerito che il fallito colpo di stato sarebbe stato organizzato da Erdogan per consolidare il proprio potere.
Erdogan ha richiesto l’estradizione per Gülen. Il segretario di stato americano John Kerry ha detto di essere disponibile a considerare la richiesta, ma che le autorità turche dovranno prima provare il coinvolgimento dell’uomo.
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