La nostra malriposta nostalgia per quella che è la più valida tra le decadi, gli anni Novanta ci sta conducendo verso lidi davvero strani. Come se fingere che i Temple of The Dog non siano stati l’equivalente dei Bad Company per tristi sacchi scrotali, scimmiottando quello stile lungimirante di non infilare la camicia nei pantaloni, o semplicemente seguendo le minuzie dello scioglimento dei Sonic Youth, come dei fan di Twilight con la pretesa di avere gusto musicale, il revivalismo degli anni Novanta ci ha reso tutti dei commentatori di VH1. Nel successivo girone infernale si starà scrivendo una serie infinita di articoli di “Women who Rock!”. Siete tutti troppo giovani per ricordare, ma gli anni Novanta non sono stati così grandiosi–cioè, lo sono stati, ma solo perché avevo vent’anni. Se avete vent’anni proprio adesso e i come-vogliamo-chiamarli-2010-ai-2020 sono la peggiore epoca per la musica/cultura/cucina/qualsiasicosa DI TUTTI I TEMPI, allora state vivendo male i vostri vent’anni. Gli anni Novanta sono miei e, credetemi, non li vorreste.
Esaminiamo alcuni degli orribili resti che gli anni Novanta ci hanno effettivamente lasciato. Punto primo: ok, anche se esistevano già prima, gli articoli “Women who Rock!” furono fondamentalmente l’abominevole piaga del decennio in questione. Potreste aver pensato che il movimento Riot Grrrl, con il suo categorico rifiuto di relazionarsi alla stampa mainstream tipo SPIN, sia riuscito a cambiare qualcosa, invece no, ha soltanto incoraggiato ogni reporter con una scadenza da rispettare, a scrivere una colonna in cui si raggruppava un mucchio di donne aventi in comune soltanto il numero di dita con cui impugnare una chitarra: erano le bamboline del giornalismo musicale, in mostra ogni settimana e in ogni pubblicazione. Era deprimente allora e lo è ancora di più oggi. Punto secondo: gli anni Novanta hanno reintrodotto gli assoli di chitarra nei generi alternativi. Dite quello che volete su Reagan e i REM, ma gli anni Ottanta hanno reso piuttosto chiaro che gli assoli di chitarra è meglio lasciarli fare a Steve Vai e che i graziosi giovani con le camicie strappate e gli occhiali spessi non dovrebbero proprio disturbarsi a farlo (con l’eccezione di Greg Ginn). Tutto ciò era davvero grandioso. Poi, però, i Dinosaur Jr.s e i Pearl Jam, hanno rovinato tutto per sempre. Ora persino le band punk fanno assoli e ogni volta che succede piango a dirotto, desiderando che i Deee-Lite avessero vinto la guerra culturale.* Punto terzo: il Wu Tang Clan. Calma, datevi una cazzo di calmata, non ho intenzione di parlare male dei Wu Tang. Senza esagerare, erano (tranne che per la popolarità) i Velvet Underground del decennio, sia per l’influenza artistica che per quella culturale a lungo termine. Molta di questa influenza è da considerarsi positiva, ma non potete neanche negare quella nociva: c’è un’intera generazione di trentacinquenni bianchi vestiti Wu Wear totalmente incapace di separarsi dalla propria barbetta o del proprio skate, e la cui identità si è formata memorizzando il testo di “Protect Ya Neck”. Avete presente quei mediocri graphic designer perennemente in hangover che usano il termine “frocio” come se stesse passando di moda? Ecco, la loro esistenza è colpa degli anni Novanta.
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Punto quarto, per colpa degli anni novanta dobbiamo tutti avere un’opinione su Courtney Love. Amico, non mi va proprio di dover avere un’opinione su Courtney Love, ha scritto alcune ottime canzoni e ha detto alcune cose estremamente stupide. Un numero pari di persone che adoro e odio si è fatto di droghe pesanti a casa sua. Bene, vi ho appena scritto tutte le informazioni necessarie su Courtney Love. Ringraziatemi facendo finta che si sia trasferita nel Borneo immediatamente dopo aver registrato i primi due album e mezzo con le Hole e dopo aver smesso di postare foto seminude della figlia Frances Bean. Smetterà di essere raccapricciante il giorno del suo cinquantesimo compleanno. Punto quinto: potrà anche essere vero o meno il tropo per cui gli anni Novanta sono “L’età dell’oro dell’hip hop” (chiedetelo ad uno dei miei amici più intelligenti. Possiedo un singolo in cassetta dei Nice & Smooth. Questo è quanto), ma una cosa è certa, i Novanta sono stati gli anni d’oro per il noise rock e il pop punk. A che scopo? Il pop punk è divenuto ben presto una versione ancora più ritardata dell’hair metal, con ciocche colorate irrigidite al posto di fluenti boccoli riccioluti o zazzere cotonate. E il noise rock? Beh, bisogna ammettere che il noise rock è rimasto più o meno lo stesso, ma solo io lo cago ancora. Il punto rimane sempre quello: gli anni novanta vi spezzeranno il cuore. Vedete, ogni decade tende a idolatrare e insultare in egual misura ciò che è venuto precedentemente, invece oggi, con Internet, tutto ciò non è più necessario. La gente della mia età o più anziana può continuare a lagnarsi dell’abolizione del mistero, ma fanculo il mistero! Lasciamo che il passato sia visto come era: eroico E insensato. Certo, i Nirvana erano fantastici, così come le Babes In Toyland o i Cypress Hill…e allora? Gli anni Novanta sono stati soltanto i dieci anni tra gli Ottanta e i Duemila, e per buona parte di essi ho portato in testa una soffice cresta da moicano, orribile.
Di recente ho moderato una discussione del documentario Hit So Hard: The Life and Near Death Story Of Patty Schemel al Cinema Nitehawk Il film è semplicemente la migliore combinazione che si possa sperare di ottenere tra gli aspetti positivi e negativi sugli anni Novanta. In qualità di batterista delle Hole, la Schemel è stata contemporaneamente protagonista e testimone costante della vicenda Cobain/Love, che si è protratta durante l’intera decade per molti di noi. È particolarmente interessante osservare questi talentuosi musicisti che un tempo erano definiti “alternativi” rimettere in atto gli stessi drammi, tra cui l’abuso di droghe e gli inevitabili scazzi, che sono capitati ai principali o minori esponanti del rock, del jazz e del country, sin dall’avvento della musica popolare. Ora, prego, scrivetemi pure mentre sono offline, urlandomi contro per tutte le cose che ho detto riguardo alla decade preferita di tutto il mondo nel mio articolo altamente scientifico.
*COMUNQUE, a tutti quelli tra voi che staranno esclamando davanti al computer:”Ahah…Oh, Zack, sei uno scemo, i Deee-Lite HANNO vinto la guerra culturale! Frank Ocean è il sindaco della tua anima e di quella di chiunque altro! Sei così tonto!”, raccomando fortemente A) di stare zitti, la mia mamma dice che sono davvero brillante, e B) abbandonate le coste almeno per un giorno. Le classifiche di Billboard sono composte almeno per il cinquanta percento da musica con la chitarrina. È accaduto che gli Hinder, anche se nessuno dei vostri amici ha scritto di loro, sono diventati famosi. Anche ai Coldplay, ai Black Keys e ai Kings Of Leon è accaduto e ora anche agli Imagine Dragons sta accadendo. Mi spiace, blogfessore.