In uno studio che ha coinvolto 95.000 bambini, alcuni ricercatori non sono riusciti a trovare collegamenti tra lo spettro di disordini relativi all’autismo e il vaccino MPR, anche in bambini con fratelli o sorelle maggiori che hanno avuto questi disturbi.
Questo gruppo rappresenta quello più a rischio per sviluppare forme di autismo—per la questione genetica—e nonostante ciò, il vaccino non ha avuto alcuna influenza.
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La nuova ricerca, condotta dal Lewin Group di Anjiali Jain è stato pubblicato sul Journal of the American Medical Association (JAMA).
Quindi, ecco i numeri. Dei 95.727 bambini esaminati, 929 (2.01 percento) avevano un fratello o sorella maggiori con disturbi relativi all’autismo. Inoltre, 994 dei 95.727 hanno a un certo punto contratto una forma di autismo. Tra quelli con un fratello o sorella con un disturbo, il 6.9 percento di essi ha contratto un disturbo, mentre, dei partecipanti senza un fratello o sorella con un disturbo, il numero è crollato allo 0.9 percento. Di quelli privi di un fratello o sorella con un disturbo, la percentuale di vaccinati MPR era al 92 percento fino ai 5 anni (84 percento fino ai 2 anni), mentre per quelli con un fratello o sorella affetti da un disturbo la percentuale scende a 86 percento (73 percento fino ai 2 anni). Non c’è alcuna relazione tra MPR e autismo in nessuno dei gruppi.
Abbiamo osservato l’assenza di qualsivoglia associazione tra i vaccini MPR e l’aumento di rischio per un disturbo relativo all’autismo.
“In relazione a studi su altre fasce di popolazione, abbiamo osservato l’assenza di qualsivoglia associazione tra i vaccini MPR e l’aumento di rischio per un disturbo relativo all’autismo,” recita lo studio. “Inoltre non abbiamo trovato prove che 1 o 2 dosi di vaccino MPR possano essere associate all’aumento di rischio di sviluppo di disturbi relativi all’autismo tra bambini con fratelli o sorelle più grandi affetti da un disturbo.”
Con l’aumentare di diagnosi di disturbi relativi all’autismo, aumenta anche il numero di bambini che hanno fratelli o sorelle con questi disturbi, un gruppo di bambini particolarmente importante visto che si sono rivelati meno vaccinati della media nelle nostre analisi e nei nostri precedenti report.”
Per molti, questa conclusione è piuttosto chiara: i vaccini servono alla razza umana, perché ne discutiamo? Ma il movimento anti-vaccinista continua e il diffondersi di patologie quasi debellate, come il morbillo, pare sia da attribuirsi a ciò.
Il movimento anti-vaccinista è formato da persone relativamente giovani e, in particolare, con un buon livello di educazione e dal pensiero liberale (California!).
Uno studio di Pew Research di febbraio ha scoperto che mentre la maggior parte degli americani pensa che i vaccini dovrebbero essere obbligatori, esiste un nucleo di resistenza (quelli che pensano che i vaccini dovrebbero essere decisione dei genitori) pesantemente popolato da under 30.
Lo ripeto: non c’è alcun collegamento tra vaccini e autismo. Per una veloce ricerca fonti si può controllare questo report del 2011 dell’Insitute of Medicine, questa analisi degli antigeni presenti nei vaccini e i loro effetti secondo uno studio del CDC: “nessun collegamento tra vaccini contenenti Thimerosal, vaccini MPR e autismo nei bambini,” e in più puoi recuperare un’altra caterva di fonti grazie a Let Me Google That For You.
In un editoriale di Brian H. King dell’Università di Washington e del Seattle Children’s Hospital la faccenda viene ben riassunta: “Diverse dozzine di studi hanno dimostrato che il tasso di presenza di disturbi da autismo non varia tra bambini vaccinati e non vaccinati.” Speriamo che questa ricerca possa mettere fine, una volta per tutte, ai movimenti anti-vaccinisti.