“Queste ultime settimane sono state le più incasinate nella storia della nostra compagnia.”
MyPatriotSupply è una compagnia che vende prodotti alimentari di emergenza in caso di tornado, attacchi terroristici, guerre nucleari. È stata fondata nel 2008, ma le sue vendite si sono impennate a partire dallo scorso luglio, quando la sfida elettorale tra Trump e Clinton è entrata nel vivo.
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“Il nostro call center è tempestato di telefonate. Le persone hanno la sensazione di avere perso il controllo su queste elezioni,” ci spiega Keith Bansemer, vice presidente dell’area marketing. Recentemente le vendite sono triplicate, e la compagnia sta distribuendo migliaia di prodotti ogni giorno, almeno secondo Bansemer.
Sarebbero infatti molti i survivalisti (o “prepper”), come vengono definite le persone che si preparano ‘concretamente’ per un eventuale scenario apocalittico, ad avere iniziato i preparativi per il post-elezioni dell’8 novembre.
A quanto pare le preoccupazioni non sono solo democratiche o solo repubblicane: se una vittoria di Trump potrebbe portare l’America più vicina a nuovi conflitti, alcuni temono che anche l’elezione di Clinton potrebbe scatenare una guerra civile interna — come ha confermato il New York Times in un recente articolo.
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“C’è apprensione per entrambi i candidati. Queste persone stanno cercando di prepararsi al problema come possono, agendo su quel poco che possono controllare,” dice Bansemer di MyPatriotSupply.
Tra i prodotti più venduti, la compagnia offre una scorta annuale di cibo per quattro persone (a 6.291 euro) che include anche 720 dosi di caffé, due tazze al giorno per un intero anno. Tutto il cibo ha una data di scadenza a 25 anni, promettendo così di sopravvivere a ogni possibile guerra.
Sebbene Bansemer spiega che molti dei suoi clienti siano “le vostre mamme, i vostri vicini, gli insegnanti di scuola” e altri americani che assicurarsi di poter nutrire le proprie famiglie nel caso di un’emergenza, alcuni sono proprio survivalisti. Tra le loro paure maggiori ci sono pandemie globali, terrorismo, collassi del sistema bancario, terribili crisi economiche, rivolte sociali causate da eventi politici.
I survivalisti più accaniti non immagazzinano il cibo e basta: preparano piani di evacuazione, studiano tattiche di sopravvivenza, e pianificano il loro futuro post-apocalisse. Quando li si prende in giro rispondono che – nel momento in cui le cose cominceranno a mettersi male – andremo a bussare alla loro porta, chiedendo aiuto. Al momento è proprio lo scenario elettorale a scatenare i timori più profondi, spiega Bansemer.
“Quando le persone sono spaventate, ovviamente le nostre vendite crescono, perché non hanno nessuna certezza sul futuro,” conferma Bryan Nelson, proprietario di TheEpicenter.com, un altro sito che vende cibo e prodotti adatti ad affrontare le emergenze.
“Quando vedono gli effetti devastanti dell’uragano in Carolina del Nord pensano ‘sarebbe potuto succedere a me…’ oppure, se non sanno che cosa potrebbe succedere con le elezioni o come l’altro schieramento politico potrebbe reagire in caso di sconfitta. È il fattore della paura a spingere le nostre vendite.”
MyPatriotSupply non è politicamente schierato, ma ha un profilo politicamente rilevante: le sue pubblicità vanno infatti online su piattaforme e canali di orientamento repubblicano come Fox News, The Blaze, e American Heroes. Anche Alex Jones, conduttore radiofonico complottista, pubblicizza i prodotti dell’accompagnia sul suo sito INFOWARS, che ha predetto la possibilità di una rivoluzione negli Stati Uniti post-elezione.
Il comportamento e le ultime dichiarazioni di Trump, poi, non hanno aiutato. Al New York Times un supporter del candidato repubblicano, recentemente, aveva detto: “Se Clinton vincesse, le persone marceranno su Washington… se sarà necessaria una spinta, sarà data.”
Tuttavia, la storia degli Stati Uniti sembra scongiurare un simile scenario; nella storia del paese minacce di azioni di guerriglia in caso di un voto popolare ‘sfavorevole’ non si sono mai tramutate in realtà, ci ha spiegato il dottor Lawrence Rosenthal del Berkeley Center for Right-Wing Studies.
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Pubblicato originariamente su Motherboard US.
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