Il governo canadese permetterà a pazienti oncologici allo stadio terminale di consumare legalmente funghi psichedelici come parte dell’accompagnamento al fine vita—segno che la terapia con la psilocibina anche per altre categorie di persone potrebbe non essere troppo lontana.
Il 4 agosto 2020 la ministra della Salute canadese Patty Hajdu ha approvato infatti l’uso di psilocibina per quattro persone affette da tumori incurabili con una eccezione alla sezione 56 del Controlled Drugs and Substances Act, la legge nazionale sulle sostanze stupefacenti.
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È la prima volta che viene concessa un’eccezione di questo tipo specificamente per il consumo di funghi, spiega TheraPsil, un’associazione no-profit che promuove la terapia psichedelica per il fine vita in Canada.
Nonostante ci sia bisogno di ulteriori ricerche, uno studio pubblicato nel Journal of Psychopharmacology in gennaio 2020 ha rilevato che l’uso di psilocibina in pazienti affetti da cancro allo stadio terminale ha portato a una diminuzione di ansia, depressione e disperazione per periodi di tempo prolungati.
In un comunicato stampa di TheraPsil, Laurie Brooks, una delle pazienti a cui è stata concessa l’eccezione, ha detto che spera che la decisione porti a concedere a più canadesi l’accesso alla psilocibina senza dover aspettare mesi per il permesso del governo.
“Vedere riconosciuti il dolore e l’ansia di cui ho sofferto e soffro significa molto per me. Oggi sono molto emozionata,” ha detto Brooks.
Alcune città degli Stati Uniti, tra cui Denver (Colorado) e Oakland (California), hanno decriminalizzato il possesso di funghi. In Giamaica, dove sono legali, si può partecipare a ritiri a base di psilocibina per affrontare problemi e traumi personali.
In Canada, la legalizzazione della cannabis medica è iniziata proprio con un’eccezione alla sezione 56.