Spesso capita di dare per scontati dei cibi solo perché appartengono alla nostra quotidianità: ci hanno visto crescere, ci hanno coccolato, curato, hanno forgiato il nostro palato. La familiarità li banalizza e succede che non ci rendiamo nemmeno conto di quanto siano ricercati.Nel 2018/2019 sono stati prodotti circa 10.000 quintali di 'Nduja, per un giro d'affari di 25 milioni di euro, con un export pari al 30-35% del fatturato totale
Michele si pone, fin da subito, un obiettivo: il suo laboratorio deve essere artigianale e il suo prodotto deve rimanere di nicchia.
Si pone, fin da subito, un obiettivo: il suo laboratorio deve essere artigianale e il suo prodotto deve rimanere di nicchia. L'autosufficienza di tutti gli ingredienti diventa la chiave di volta: Michele non produce solo il salume, ma tutti gli ingredienti della filiera. Ha un'azienda agricola sul Monte Poro (il massiccio granitico che si snoda nel versante tirrenico della regione, tra l'Angitola e le Serre) dove coltiva il peperoncino, alleva i maiali in maniera estensiva, miete i cereali con cui li nutre.Perché un ragazzo di 23 anni decide di rimanere nell'entroterra calabrese e di dedicarsi all'agricoltura, all'allevamento, all’artigianato gastronomico.
“Perché un ragazzo di 23 anni decide di rimanere nell'entroterra calabrese e di dedicarsi all'agricoltura, all'allevamento, all’artigianato gastronomico?”, gli chiedo. “Perché sono affezionato al Monte Poro e ho sempre creduto nelle sue potenzialità. Voglio che tutti sappiano quanto possa dare”, mi risponde. Volere è potere. Oggi Sua Maestà il Porco è una realtà effettiva: produce 200 quintali di 'Nduja, con un export solo europeo del 20% (Francia, Inghilterra, Lussemburgo), il 30% è destinato alla ristorazione nazionale, il resto alla ristorazione regionale, alle botteghe e ai negozi di nicchia.La qualità e il colore della 'Nduja dipendono dall'alimentazione dei maiali, che deve essere a base di cereali
I maiali utilizzati per la produzione di 'Nduja sono di razza bianca Landrace, o incroci di questa, a doppia coscia, devono avere un peso vivo di 30/40 chili e almeno venti mesi (quindi una carne più compatta) prima di essere pronti per il macello. La qualità e il colore della 'Nduja dipendono dall'alimentazione dei maiali, che deve essere a base di cereali: mais intero (non tritato), orzo, grano, soia, crusca, ghiande.La prima fase di produzione è la tritatura: la carne viene tritata insieme al peperoncino scongelato. La seconda fase è l'impastatura: carne e peperoncino vengono amalgamati con il sale per 15 minuti
La quarta fase è data dalla legatura, che avviene con uno spago alimentare. Dopo si passa all’affumicatura, durante la quale i budelli vengono lasciati per 4/6 giorni in un'apposita sala, con fumo ricavato dalla combustione, in caldaie con filtri anticancerogeni, di legno di acacia, quercia e ulivo.La differenza la senti anche al palato: quando l'assaggi noti subito la presenza di una maggiore quantità di parti magre di maiale e un buon equilibrio fra gusto e piccantezza (cosa che in molte 'Nduje non c'è)