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Conviene comprare casa dopo il coronavirus?

I prezzi delle case scenderanno? E che tipo di facilitazioni ci sono per chi compra casa ora dopo il coronavirus?
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Foto Getty Images / Westend61.

Nella mentalità comune, l’acquisto di una casa è spesso l’evento simbolico che, più di ogni altro, proietta nell’età adulta. E chi se non se lo può permettere rimane, in una certa misura, un eterno adolescente anche se paga il suo bravo affitto e non condivide più la stanza dai tempi dell’università.

In tutto il mondo occidentale—ma in Italia in particolare—le ultime generazioni di 20-30enni hanno visto questo "traguardo" allontanarsi sempre, più fino a diventare un’irraggiungibile fata morgana. E anche chi conquista il sospirato miraggio, difficilmente lo fa senza un grosso aiuto da parte della generazione boomer, ossia il vero e unico ammortizzatore sociale dei 30enni di oggi.

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Le ragioni sono le solite: i lavori precari, gli stipendi bassi e tutti gli annessi di una questione già ampiamente discussa, anche se ben lontana dall’essere risolta. Questi mesi di pandemia, però, sconvolgendo l’economia mondiale, sembrano aver rimescolato le carte. L’impatto è stato—e continua a essere—enorme, e influenzerà tutti i settori, dall’economia alla società. Viene quindi spontaneo pensare che forse, con meno disponibilità economica e qualche timore in più, la domanda immobiliare potrebbe scendere e con essa anche i prezzi. Che questa catastrofe sanitaria sia la possibilità (forse unica) tanto attesa per i millennial di comprare casa come fecero anni addietro i loro genitori e i loro nonni prima ancora?

Meglio frenare l’entusiasmo, perché le cose non stanno esattamente così. Se la buona notizia è che il settore immobiliare, almeno per ora, sta reggendo il colpo, la cattiva, per i giovani squattrinati, è che il crollo dei prezzi previsto da molti forse non si verificherà o sarà comunque più lieve del previsto. In pratica, il prezzi saranno più bassi di quelli che avremmo avuto se non ci fosse stata la pandemia, ma le grandi occasioni e le cifre da mercatino delle pulci è meglio scordarsele in partenza. In pratica, questo è ciò che c’è da sapere.

I prezzi delle case dopo il coronavirus

“È ancora presto per fare valutazioni,” mi spiega Giuliano Olivati, vice presidente di FIAIP (Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali). “Le sorti dell’immobiliare seguono quelle dell’economia e soprattutto dell’occupazione, e ancora non sappiamo esattamente quale sarà l’impatto sui posti di lavoro e se le misure per la loro conservazione andranno a buon fine”.

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Bisogna considerare che già prima della crisi sanitaria i prezzi erano in leggero calo in tutta Italia, ad eccezione di Milano, Bologna e Napoli. “Nel 2019,” spiega ancora Olivati, “c’è stato un aumento delle compravendite medie nazionali del 4 percento, e una diminuzione media nazionale dei prezzi del 2,7. Per quest’anno prevedevamo un aumento delle compravendite intorno al 5-10 e anche un leggero aumento dei prezzi. Ovviamente l’emergenza Covid-19 ha scompaginato tutto, ma il tracollo tanto temuto per ora non c’è stato. Potrebbe essere un fuoco di paglia, ma nulla al momento esclude che si tratti invece di una tendenza stabile.”

Pensare a un crollo del mercato immobiliare è stato per molti naturale. Chi è nella condizione di spirito di comprare casa, di compiere cioè un’operazione che da sempre costituisce la più chiara affermazione di fiducia nel futuro, durante una crisi sanitaria globale? Ma la psiche umana spesso è più contorta e infatti, come ci racconta Olivati, se alcune persone che cercavano casa prima della pandemia hanno rinunciato perché aspettano di avere più certezza sulla propria posizione lavorativa, queste defezioni sono state bilanciate da una quota di domanda nuova.


A proposito di certezze che non lo sono più: guarda il nostro video sulla giornata da pensionato.


Perché comprare casa dopo il coronavirus?

“Ci sono persone che un paio di mesi fa non pensavano assolutamente di cambiare casa, ma standoci dentro due mesi si sono rese conto di avere più esigenze, come una casa più grande, una stanza in più per lavorare o per una persona cara da accudire, o anche semplicemente un bel terrazzo.” E non solo cercano, ma hanno anche fretta: "hanno il timore di un nuovo lockdown o comunque contemplano la possibilità di passare a casa più tempo del solito e vogliono sistemarsi in modo più comodo,” spiega Olivati.

“Solo per fare un esempio, a Milano un immobile proposto a 780mila euro è stato venduto dopo il lockdown in soltanto una settimana. E lo stesso è successo in altre città come Roma e addirittura Bergamo, la mia città, nonostante sia stata tra le più colpite dall’epidemia.”

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La quarantena, insomma, ha innestato in molti italiani la voglia di farsi un nido più confortevole. La casa come porto sicuro, come rifugio e garanzia di stabilità ha quindi riguadagnato terreno anche tra i più giovani. Bisognerà vedere però se la situazione economica consentirà di assecondare queste esigenze.

Intanto, le visite a case e appartamenti sono riprese: non più di tre persone presenti, mascherine, guanti e la possibilità di fare tour online per chi non si arrischia di persona, anche se nessuno, specie in Italia, se la sente di comprare senza aver messo fisicamente piede nell’abitazione.

Anche riguardo alla possibilità di un aumento delle tasse sugli immobili Olivati si sente sicuro: “Se l’obbiettivo sarà fare cassa velocemente per recuperare un po’ di gettito, tassare gli immobili non è una buona strategia, perché tu puoi aumentare le tasse finché vuoi, ma se le persone non hanno di che pagarle ti ritrovi con molto malcontento e le casse ancora vuote."

Le facilitazioni per chi compra casa

Anche senza la spada di Damocle di una possibile tassazione incombente, però, gettarsi nel mercato immobiliare solo per approfittare di una situazione potenzialmente redditizia è prematuro. A chi conviene comprare casa adesso? Fondamentalmente alla stessa tipologia di persone a cui conveniva prima: soggetti con un reddito stabile e sicuro che permetta di farsi carico di un mutuo, prospettive di carriera chiare e una situazione sentimentale, se si è in coppia, quanto più solida possibile. Molte ipotesi sono ragionevoli, come lo scenario in cui, con un aumento dello smart working, i prezzi degli alloggi di realtà come Milano subiranno una decompressione. La verità però è che la situazione dei prossimi mesi è così incerta che avanzare previsioni resta un azzardo.

Per chi se la sente, ha i giusti requisiti o la necessità impellente di acquistare, un consiglio che Olivati si sente di dare è questo: puntare sull’usato e approfittare del super ecobonus al 110 percento. Con la possibilità di riqualificare un immobile fino a 96.000 euro spendendo zero, infatti, gli immobili vecchi diventano davvero interessanti e concorrenziali, perché nel pacchetto è compresa anche la crescita di valore dell’immobile e il risparmio in bolletta.

In pratica, chi ha la fortuna di avere un reddito fisso a disposizione non minacciato dalla pandemia e vuole acquistare casa, probabilmente potrà vantare qualche piccolo sconto sul prezzo. Nel frattempo, diversi portali specializzati nell'immobile suggeriscono ai proprietari di casa di mettere in locazione (residenziale), più che in vendita—e in città in cui già prima del coronavirus gli affitti rasentavano il proibitivo, resta da capire cosa succederà.