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A quanto pare a Palermo c'è una gang che assalta solo i carichi di sigarette

Da qualche mese, nel territorio palermitano, una gang armata starebbe assaltando sistematicamente i furgoni carichi di sigarette in uscita dai magazzini del Monopolio di Stato.
Uno dei tentativi di rapina, avvenuto pochi giorni fa (grab via YouTube)

Ieri mattina, lunedì 26 settembre, c'è stato un tentativo di rapina in via Pirandello, a Palermo.

Un furgone carico di sigarette, appena uscito dai magazzini regionali del Monopolio di Stato, è stato assalito da un gruppo di uomini che - stando al racconto delle vittime - avrebbero fatto intendere di essere armati.

La banda avrebbe intimato ai due autisti di scendere: uno di loro, prima di eseguire gli ordini, avrebbe però azionato l'allarme satellitare.

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Pochi minuti dopo, grazie al congegno, le gazzelle dei carabinieri si sono recate sul posto mettendo in fuga gli uomini, poi raggiunti.

Secondo gli inquirenti, il gruppo in questione avrebbe tutti i connotati per essere avvicinabile a quella la stampa locale ha finora definito "La banda delle bionde," o "I cinque delle bionde."

Da inizio anno, infatti, un gruppo di uomini avrebbe preso di mira in modo quasi sistematico i mezzi che escono dai depositi del Monopolio di viale Regione Siciliana, facendone oggetto delle loro rapine.

Ad accostare la banda fermata questa mattina a quella che finora ha già compiuto diversi assalti sono proprio le modalità dell'operazione: stesso tipo di pedinamento, con susseguente sequestro dell'autista, e stesso sistema di trasporto della merce in un secondo furgone — o comunque in un luogo sicuro.

Il gruppo colpirebbe sempre tra le otto e le nove del mattino: sarebbero in quattro, in genere, con un altro paio di uomini di 'manovalanza' a darsi il cambio.

Leggi anche: Il contrabbando di sigarette in Italia è tornato a essere uno dei traffici più redditizi

Prima di oggi, infatti, le rapine - o i tentativi di rapine - nei confronti dei furgoni in uscita dal Monopolio dei tabacchi a Palermo sono stati almeno otto.

A inizio settembre, un altro colpo è sfumato a causa del tamponamento del mezzo preso di mira, che ha fatto poi dileguare la banda.

Secondo le forze dell'ordine il loro sistema non prevede la sottrazione di grandi carichi, ma solo quella di qualche decina di scatoloni a rapina.

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Le sigarette - diversemente da quanto succedeva in passato - non verrebbero poi distribuite al dettaglio agli angoli delle strade, ma rivendute ai tabaccai, spesso costretti a comprarle, o comunque in grado di rivenderle a prezzo pieno, senza quindi perdere il margine di guadagno — tant'è che gli inquirenti non escludono l'ipotesi che dietro al sistema ci siano alcuni rivenditori al dettaglio.

"Rifornirsi ai monopoli da qualche mese è diventato molto pericoloso," aveva spiegato qualche giorno fa il titolare di una tabaccheria in zona Politeama a Repubblica.

Sempre al quotidiano romano, il dirigente della Squadra Mobile di Palermo Rodolfo Ruperti aveva precisato che "ad oggi non possiamo affermare che dietro queste rapine ci sia la mano di Cosa nostra," ma che sicuramente staremmo assistendo alla "rivitalizzazione del contrabbando di sigarette, anche se non nelle modalità classiche."

È dal 2010, infatti, che ci troveremmo davanti a quello che gli inquirenti hanno già definito "contrabbando 2.0".

Solo negli ultimi sei mesi, la percentuale delle vendite al mercato nero delle sigarette è aumentata del 25 per cento, facendo di Palermo la seconda città d'Italia per questo tipo di traffico, dietro Napoli.

Come già riportato da VICE News, da qualche tempo il contrabbando di sigarette sarebbe tornato a essere uno dei traffici più redditizi: insieme a droga e prostituzione, sarebbe infatti uno dei capisaldi della 'trinità dell'illecito' in Italia.

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Secondo i dati diffusi dall'ISTAT e relativi al 2013, queste tre attività sommerse varrebbero circa l'1 per cento del PIL — pari a 16 miliardi di euro.

Solo nell'ultimo anno, secondo uno studio pubblicato da KPMG, sono state 4,42 miliardi le sigarette contraffatte o contrabbandate vendute sul mercato nero italiano, per un giro che ha sottratto illecitamente alle casse statali circa 770 milioni di euro in introiti fiscali.

Leggi anche: Dentro al contrabbando di auto rubate dalle mafie ex-URSS a Milano


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Immagine in apertura: grab via YouTube