Da qualche mese, in Italia e all'estero, continuano a comparire articoli in cui si analizzano analogie e differenze fra l'esperienza politica di Silvio Berlusconi e l'ascesa irrefrenabile di Donald Trump.
Se ne sono occupati Guardian, Economist, New York Times, Foreign Policy, Quartz: in sostanza, fatte salve alcune analogie date dall'estrazione non-politica, l'uso dei media e della propaganda, e il ricorso ad argomentazioni prettamente populiste, è ancora abbastanza difficile dichiarare l'esistenza di una completa adesione fra i due modelli—sebbene le basi per un paragone non manchino affatto.
Se però da un lato l'attività governativa di Trump è ancora alle prime mosse (qui stiamo seguendo firma per firma ogni sua legge o ordine esecutivo), è sicuramente possibile intravedere già alcune analogie nel modo in cui il nuovo presidente degli Stati Uniti è stato accolto dalla cittadinanza, specie da parte di quella a lui avversa.
In queste ore, su Twitter, sta conoscendo fama fulminea l'account "Half An Onion" (@HalfOnionInABag): è un profilo la cui foto è mezza cipolla in un sacchetto, nato per superare, nelle intenzioni, il numero di follower Twitter di Trump.
What if this account that is simply half an onion in a Ziploc bag ended up with more followers than — Half An Onion (@HalfOnionInABag)January 20, 2017
Al momento in cui scriviamo, Half An Onion è a quasi 200mila follower—contro i 21,7 milioni del presidente americano. Ma competizione a parte, il profilo richiama in qualche modo iniziative simili, lanciate nel web italiano durante i governi Berlusconi.
È il caso per esempio della famigerata pagina "Questo pomodoro avrà più fan di Silvio Berlusconi", creata—stando all'Espresso, che le dedicò un articolo nel febbraio del 2010—dall'unione degli studenti di Monza, e che conobbe una rapida ascesa.
Stesso discorso vale per iniziative analoghe come "Questa barbabietola da zucchero avrà più fan di Emilio Fede", "Questo parrucchino usato avrà più fan di Silvio Berlusconi", "Questo carciofo avrà più fan di Maria Stella Gelmini".
La pagina in questione, comunque, non è più disponibile. Ce n'è un'altra online, che non condivide più nulla dal 2014 e che per lo più postava link diretti verso i siti del gruppo Today.it.
Leggi anche: Tutte le leggi e gli ordini esecutivi che Trump ha già firmato
Nel novembre scorso, sul New York Times, Luigi Zingales ha cercato di spiegare agli americani come si 'resiste' a una figura come Trump come presidente, prendendo le mosse dall'esperienza italiana.
Il segreto di Berlusconi, scriveva, "era la sua abilità nello scatenare reazioni pavloviane fra i suoi oppositori."
"The point is: Don't take the bait. Don't overreact to Trump's bluster," concludeva. Al 24 gennaio, a giudicare da come i primi giorni di Trump alla Casa Bianca sono stati accolti, forse siamo già a buon punto.
Segui VICE News Italia su Twitter e su Facebook