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Politică

Salvini è andato di nuovo a Mosca — e stavolta è riuscito a concludere qualcosa

Dopo anni di corteggiamenti e viaggi a Mosca, Matteo Salvini e la Lega Nord sono finalmente riusciti a siglare un accordo con il partito di Vladimir Putin.
Leonardo Bianchi
Rome, IT
Foto via Facebook

Con un apposito selfie scattato dentro un aereo di linea Aeroflot, la sera del 5 marzo 2017 Matteo Salvini ha augurato la "buona notte" ai suoi "amici," comunicando contestualmente la partenza a Mosca "per lavoro"—un viaggio che negli ultimi anni il leader della Lega Nord ha compiuto parecchie volte.

Com'è ormai noto, sin dal dicembre del 2013—data dell'elezione di Salvini a segretario, la Lega Nord ha intrapreso una decisa svolta filo-russa e filo-putiniana coltivando contatti, contestando le sanzioni dell'Unione Europea, apparendo regolarmente sui media legati al Cremlino e stringendo relazioni politiche anche tramite il lavoro dell'Associazione Lombardia-Russia.

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Per un periodo, sulla stampa si era anche evocata la possibilità che dietro a questa improvvisa infatuazione si nascondesse una motivazione molto più prosaica, ossia quella di ottenere finanziamenti dalla Russia (com'era successo nel caso del Front National). La circostanza, tuttavia, è sempre stata smentita con forza: Salvini ha ribadito più volte di non aver "mai visto un centesimo," aggiungendo comunque di "invidiare profondamente Marine Le Pen" per il prestito ricevuto.

"Purtroppo io di quattrini ne vedo girare pochi," aveva detto il leader leghista a Radio 24. "Ma quella che sto facendo io è una battaglia di principio."

Leggi anche: Come Matteo Salvini è diventato la più grande 'groupie' di Vladimir Putin in Italia

Proprio ieri, questa "battaglia" sembra aver dato i primi frutti concreti. La Lega e Russia Unita, il partito di Vladimir Putin, hanno infatti siglato un "accordo di cooperazione collaborazione"—simile all'accordo stretto lo scorso dicembre con il partito dell'estrema destra austriaca FPÖ.

Il documento, come riporta l'ANSA, è stato firmato nelle sede del Comitato esecutivo del partito russo alla presenza di Matteo Salvini e il vice segretario generale del Consiglio per le relazioni internazionali di Russia Unita, Serghiei Zhelezniak.

L'intesa, sempre secondo l'agenzia di stampa, prevede che le parti in causa "si consulteranno e si scambieranno informazioni sui temi di attualità, sulle relazioni internazionali, sullo scambio di esperienze nella sfera delle politiche per i giovani, dello sviluppo economico."

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Ci saranno inoltre "scambi regolari di delegazioni di partiti a vari livelli, seminari bilaterali e multilaterali, convegni e tavole rotonde sui temi più attuali delle reazioni russo-italiane."

Oltre all'accordo, ancora più significativo è il colloquio—tenutosi sempre ieri pomeriggio—tra Matteo Salvini e il ministro degli esteri della Russia Sergej Lavrov.

Come scrive Il Populista, il sito della Lega salviniana, "l'incontro è tanto più rilevante se si considera che è assai inconsueto per un ministro degli Esteri [nonché 'uno dei consiglieri più vicini al presidente Putin'] incontrare un leader politico privo – al momento – di incarichi di governo."

Salvini, sempre a Il Populista, ha detto di aver illustrato a Lavrov "le idee e le proposte della Lega per il governo dell'Italia e per cambiare l'Europa. In particolare, il Ministro condivide l'analisi sull'eccessiva centralizzazione di poteri a Bruxelles."

Al di là delle celebrazioni leghiste, le finalità di quest'ultimo viaggio (e dell'incontro appena menzionato) sembrano indirizzate più che altro verso l'opinione pubblica interna—ad accreditare, cioè, "l'idea di una Lega 'di governo,' che tesse relazioni internazionali da far valere quando entrerà finalmente nella stanza dei bottoni."

Come hanno notato alcuni osservatori, l'accordo tra la Lega e Russia Unita è politicamente meno rilevante di quello siglato con il FPÖ—vuoi per il diverso peso elettorale del partito austriaco, vuoi per le modalità con cui è stato concluso.

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Letta in questo senso, appare abbastanza evidente come Mosca "non sia (ancora) pronta a supportare del tutto la Lega Nord, ma che sia ancora alla ricerca di alleati più popolari e rilevanti," tra cui potrebbe anche figurare un Movimento 5 Stelle che negli ultimi tempi ha iniziato a mostrare simpatie verso Mosca.

Allo stesso tempo la diplomazia russa è intenzionata a mantere rapporti di "medio livello" con la Lega Nord, tenendola dunque come una sorta di "scelta di riserva" nel caso in cui non si trovi nessuno di migliore.

Di sicuro c'è che, nei prossimi mesi, la produzione di selfie di Matteo Salvini dalla "splendida metropolitana di Mosca" registrerà un'impennata.


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Immagine d'apertura via Matteo Salvini/Facebook