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Italia

Questo paese in provincia di Roma ci fa capire perché consideriamo l'Italia così corrotta

La storia di Ladispoli è la storia di tutta l'Italia: scandali, parentopoli, scarsa trasparenza. Ecco perché, secondo Transparency International, siamo il secondo paese che percepisce più corruzione in Europa — dopo la Bulgaria.
Veduta aerea di Ladispoli (Foto via Wikimedia)

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VICE News ha ricevuto dal Comune di Ladispoli una richiesta di rettifica su alcune delle vicende trattate all'interno di questo articolo. Il testo ricevuto è stato pubblicato al termine dell'articolo in ottemperanza alla legge 47/48 in materia di 'Disposizioni sulla stampa'.

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L'università della corruzione ha sede a Ladispoli, in provincia di Roma.

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Quarantamila abitanti e una lunga lista di scandali, accertati o presunti. Gran parte dei quali persi nelle nebbie dei corridoi della Prefettura e del Tribunale di Roma, il capoluogo della sua provincia. Una fabbrica di esposti e denunce che, però, arrivano difficilmente a conclusione.

L'Italia – dice l'ultimo rapporto di Transparency International sulla percezione della corruzione – è al penultimo posto in Europa. Nella classifica mondiale è pari a Montenegro, Lesotho, Senegal e Sudafrica. Nell'UE, l'unico paese più corrotto, secondo il rapporto elaborato da Transparency, è la Bulgaria.

Eppure il desiderio di segnalare esiste: dalle piattaforme per segnalazioni anonime alle amministrazioni che si dotano di uffici a protezione dei dipendenti che hanno notizie di reato, esiste qualche segnale, seppur timido, che qualcosa potrebbe cambiare.

Il caso Ladispoli è un paradigma: sospette parentopoli, presunti appalti truccati, intrallazzi poco puliti con altre istituzioni. Sulle pagine locali dei giornali di Ladispoli, questi eventi si verificano con frequenza allarmante.

Per dirne una, la caserma della Guardia di Finanza è stata costruita su un'area in cui c'era il vincolo archeologico. A seguito della costruzione della caserma, sono state concesse nuove cubature ai privati: il vincolo ormai non esiste, così si è dato la stura a nuove costruzioni.

Il Centro di Aggregazione Giovanile, la cui costruzione è cominciata nel 2011 e non è mai stata ultimata, è già stato abbandonato — dopo che l'amministrazione comunale ha speso 200 mila euro per realizzarlo, mentre altri 300mila sono stati versati dalla Regione.

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Ladispoli, la cui storia è purtroppo simile a quella di tante altre città italiane più o meno grandi, offre anche uno spunto interessante: qui, infatti, c'è chi ha deciso di diventare un "segnalatore civico" della malagestione comunale.

Santo Fabiano, ex direttore generale del Comune, si è dimesso nel 2011 a seguito di quanto ha visto dietro le quinte del Comune. "Rispetto ad altri luoghi d'Italia, quello che sconvolge è l'impunità. C'è la certezza che nessuno farà nulla," spiega a VICE News. Fabiano ha studiato da prefetto ed è esperto della materia, tanto da tenere corsi anticorruzione in giro per l'Italia.

Bersaglio delle sue battaglie è, anche, l'amministrazione guidata da Crecenzo Paliotta, sindaco del Partito Democratico, personaggio spesso al centro di dispute. Il fotografo Oliviero Toscani, durante una trasmissione su Radio radicale, ha parlato così della città amministrata da Paliotta: "È una di quelle cittadine in cui non c'è nemmeno un muro vecchio dove piangere la bruttezza della propria città."

In trasmissione si discuteva dell'ultima ordinanza del sindaco per approvare la costruzione di un nuovo centro commerciale.

Da quando ha lasciato il posto in Comune, Fabiano ha fondato il Comitato per la Legalità, un'iniziativa che "ha lo scopo di promuovere il rispetto della legalità nell'attività delle pubbliche amministrazioni senza alcuno schieramento politico, ma al solo fine di avvicinare i cittadini alle istituzioni attraverso gli istituti della partecipazione democratica."

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Allo stesso tempo, Fabiano ha cominciato a viaggiare per l'Italia, come consulente delle amministrazioni locali in materia di anticorruzione. Nel suo paese di origine, però, è stato ostracizzato.

Scriverà anche un libro, L'Università della corruzione, nel quale raccoglierà le più incredibili storie di corruzione all'italiana. Protagonista del libro e voce narrante è il professor Mario Colluso, laureato in corruzione.

Leggi anche: La fame a Milano è ancora un problema sociale

La voce di Fabiano non si è levata nel silenzio. Da anni i cittadini sanno che qualcosa in Comune non va. Nel 2012, le preoccupazioni sono diventate un'interrogazione parlamentare a firma di Salvatore Feres, allora Pdl, dal titolo 'Gravi fatti di illegalità nel Comune di Ladispoli'.

Al suo interno si legge: "In diverse occasioni sono state segnalate alla Prefettura di Roma, sia da semplici cittadini che da consiglieri comunali, gravi illegalità relative a fatti e circostanze che spaziano dalla gestione del personale, alla materia urbanistica, al demanio marittimo e addirittura al servizio di igiene urbana; ormai da tre anni, esso viene affidato senza alcun ricorso a gare di appalto ed il bando pubblicato per l'affido risulta stranamente sospeso."

L'interrogazione è stata trasmessa alla Prefettura affinché indagasse. A quel punto, però, se ne sono perse le tracce.

Un esempio di nomine dubbie riguarda il caso dell'ultimo presidente del Consorzio Flavia Acque, gestore dell'acqua pubblica. Un 'incarico non retribuito', si legge nel bando. Ad essere scelto in una rosa di 11 candidati è Romolo D'Ascanio, classe 1938, proprietario di autofficine e autosaloni a Ladispoli.

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La scelta è ricaduta su D'Ascanio perché "imprenditore con notevole esperienza amministrativa negli enti pubblici," come si legge nella motivazione del decreto del sindaco. D'Ascanio vanta esperienze in politica: è stato assessore a commercio e urbanistica nonché consigliere con la Democrazia cristiana.

Il suo curriculum vitae, tuttavia, compare solo diverso tempo dopo la nomina alla presidenza. Un procedimento che, secondo quanto denuncia il Comitato per la legalità, appare "anomalo".

Un'altra vicenda riguarda il sottopasso della ferrovia di Ladispoli. Pochi metri - quattro binari in tutto - la cui pulizia vale oro: 1.500 euro al mese. Se la aggiudica con un appalto senza gara, stando a quando riportato dal Comitato, la cooperativa Agorà. I titolari della quale - come denuncia il Comitato - sarebbero parenti dell'ex assessore Roberto Ussia, il quale il 16 gennaio 2016 ha lasciato tutte le deleghe, spiazzando per altro la maggioranza in Comune.

Ma non è tutto: per fare spazio a un nuovo impianto sportivo, il Comune di Ladispoli è riuscito anche a far spostare un eliporto - già costruito - utilizzando 500mila euro della regione Lazio. "Non so per quale motivo, ma si vede che anche in Regione qualcuno voleva che lo stadio fosse costruito lì…", racconta stupefatto Fabiano, che identifica diversi sbagli a livello di progetto.

Da quando è nato, il Comitato per la legalità di Ladispoli colleziona nemici. Non sempre successi: "In Italia si pensa solo a moltiplicare le denunce e non a colpire chi commette reati," spiega Fabiano a VICE News.

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I suoi dolori sono gli stessi dei tanti whistleblower italiani, le "sentinelle civiche" - traduzione volutamente errata, ma che almeno dà ragione alla loro funzione - che segnalano le irregolarità di cui vengono a conoscenza.

Ne sanno qualcosa anche a Transparency International, associazione che ha costruito una piattaforma per ricevere segnalazioni (Allerta Anticorruzione) e che cerca di creare un rapporto con i segnalanti — sempre più spesso minacciati e lasciati soli.

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Di seguito il comunicato inviato a VICE News dal Comune di Ladispoli:

Spettabile Redazione di Vice News,

col seguente comunicato l'Amministrazione Comunale di Ladispoli intende rettificare quanto riportato nel vostro articolo respingendo innanzitutto la definizione di "Università della corruzione" oltre alle "sospette parentopoli, presunti appalti truccati, intrallazzi poco puliti con altre istituzioni". Premessa infatti la non dimostrata cattiva fede di esponenti di altre Istituzioni, si ricorda che l'Amministrazione del Comune di Ladispoli (come tutte le altre città in Italia) è sottoposta al controllo di numerose autorità tra le quali: Autorità Nazionale Anti Corruzione (ANAC), Corte dei Conti, Guardia di Finanza oltre a quelle interessate per specifiche competenze.

Da quando quarant'anni fa il Comune ha ottenuto l'autonomia amministrativa, né l'Amministrazione comunale né i suoi dirigenti e neppure gli esponenti politici eletti hanno mai ricevuto condanne né per reati di carattere penale né amministrativo. Tre anni fa il Comune di Ladispoli è stato sottoposto alla verifica periodica (alla quale sono sottoposti tutti i comuni italiani) dal Ministero dell'Interno, superando positivamente tutte le verifiche effettuate sia per la regolarità degli atti che per ciò che attiene alla contabilità comunale.

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Si ricorda che il Dottor Santo Fabiano, citato come unica fonte in merito alle questioni comunali, con il suo autoproclamatosi "Comitato per la legalità" ha preso parte attivamente alle elezioni amministrative nelle precedenti elezioni al fianco dell'attuale opposizione. Si informa che l'Amministrazione comunale si riserva di intraprendere azioni legali, nelle forme previste dalla legge, in materia di diffamazione e danno all'immagine arrecato al Comune di Ladispoli. Eventuale risarcimento verrebbe versato nel fondo per il welfare e i servizi sociali del Comune. Si aggiunge che il Comune di Ladispoli ha redatto e pubblicato sul proprio sito istituzionale una integrale, dettagliata e documentata rettifica, relativamente ad ogni accusa riportata nell'articolo, innanzitutto per dovere di trasparenza nei confronti dei propri cittadini.

Per quanto rammaricati per la spiacevole vicenda, ci auguriamo che da questo atto di trasparenza emerga la forte volontà da parte del Comune di dare concretamente il buon esempio nella gestione dei già ridotti fondi pubblici; e quella della cittadinanza di Ladispoli ad essere fiera sostenitrice della legalità.

In fine, vorremmo porgere la nostra piena solidarietà rispetto alla lodevole ed utilissima attività svolta da Transparency International, con l'auspicio che non venga mai sottoposta ad alcuna strumentalizzazione. Invitiamo inoltre i giornalisti di Vice News a venirci a trovare nella nostra città, sono i benvenuti.

L'Amministrazione Comunale
Nella Persona del Sindaco
Dottor Crescenzo Paliotta


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Foto in apertura di Marcosurf in Creative Commons