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Musica

I video di Liberato sono Tre Metri Sopra Il Cielo senza casco

Abbiamo ricostruito la storia raccontata nei video del misterioso cantante napoletano e ci siamo resi conto che è praticamente identica a quella di Step e Babi, solo spostata a Napoli e con meno rispetto del codice stradale.
Vincenzo Ligresti
Milan, IT

Quando ho deciso di ammettere che i video di Liberato—o meglio, alcuni—mi ricordano Tre metri sopra il cielo (ma anche il séguito) e con qualche casco in meno, mi sono sentito sollevato. Mi sono detto: f-i-n-a-l-m-e-n-t-e. Perché credo che ammettere certe cose a se stessi (da sobri) non sia mai facile—soprattutto se poi decidi di scriverci un articolo, che resterà nel web e farà plausibilmente incazzare un sacco di persone. Eppure.

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Eppure, eccomi qua a esporre la mia personale teoria proprio mentre si svolge a Napoli l'epocale concerto sul lungomare dell’Elena Ferrante della musica italiana. Ma andiamo per gradi e con calma, per capire come sia personalmente arrivato fino a questo punto.

Il due e tre maggio scorso sono uscite le due nuovi canzoni "Je te voglio bene assaje" e "Intostreet" di Liberato. E, come prevedibile, ritroviamo tutti gli elementi cui ormai siamo abituati: l’R&B, le strofe in napoletano miste a frasi inglesi, il tema dell’amore, la curatissima fotografia di Francesco Lettieri, e due personaggi ormai familiari. Tutti elementi che hanno contribuito a conquistare in poco tempo un pubblico sempre più ampio e variegato, dall’affezionato di "Povero Gabbiano" di Gianni Celeste a chi si vanta di aver iniziato ad ascoltare Calcutta quando le sue foto brutte venivano considerate solo brutte e nessuno si poteva immaginare che avrebbe cantato su un palco le canzoni di Liberato al posto di Liberato.

Attenzione, eh, mica dico questo per sminuire il tutto. Anzi: trovo geniale questa sorta di studio antropologico a monte, tanto che mi capita spesso di guardare le clip di Liberato in autobus prima di arrivare in redazione. Perché? Perché mi piacciono, sono confezionate davvero bene, e inizio a trovarle familiari—come anche molti altri.

Difatti, quando per l’appunto sono usciti i due nuovi pezzi di Liberato, un sacco di persone attente hanno fatto notare che sono collegati—vuoi per i testi, vuoi per le storie raccontate, vuoi per i personaggi presentati—ad altre due canzoni precedentemente uscite, "Tu t'è scurdat 'e me" e "9 maggio".

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Io sono tra queste persone, e credo di aver perso almeno un’ora al telefono con una mia amica a cercare di trovare le suddette connessioni. Ma dato che le ricostruzioni sono sempre un casino, mettiamo un po’ d’ordine.

9 maggio 2017. Liberato, o chi per lui, carica "Tu t'e scurdat' 'e me" su YouTube.

Il video racconta una storia d’amore. Lui (Adam Jendoubi) è il ragazzo di quartiere tutto impennate e collana d’oro, lei la ragazza borghese (Demetra Avincola) con la piega ben fatta. Lui ci prova, ma lei inizialmente non ci sta. Poi cede. Non sono però scemi: sanno che vengono da "mondi differenti", ma se ne fregano. Si baciano, lui la presenta agli amici, si baciano, vanno a letto insieme, si baciano, lei fa entrare tutti a una festa privata in piscina.

Il testo però fa capire però che tutto quello che vediamo nel video è finito almeno sei mesi fa. I due innamorati si sono lasciati. ‘Na rosa ‘e cient’ spin’ Seje mise senz’e te, canta Liberato. E a vedere i fuochi a Forcella sotto il murales di Jorit, a ‘sto punto, si va da soli.

13 febbraio 2017. Esce il primo singolo di Liberato, intitolato "9 Maggio".

Nel video c'è una ragazzina con una felpa della Nike, che va in motorino senza casco e si dimena tra case popolari. In pratica non ha nessuna connessione diretta con gli altri video.

Per quanto riguarda il testo, però, il riferimento alla storia dei due innamorati (ormai andata a rotoli) è presente. Lo si nota da due cose: innanzitutto dal titolo della canzone, che coincide con la data del caricamento su Youtube di "Tu t'è scurdat' 'e me"; poi, da alcuni passaggi in cui si comprende che il ragazzo, ancora innamorato della ex, ha saputo che lei sta frequentando un altro ("Nove maggio t'hê scurdat' / T'hanno visto ca' turnavi 'nziem' a 'n'at'"). Ma per capire il collegamento di questa sorta di trittico musicale, dobbiamo continuare col doppio pezzo qua sotto.

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2 Maggio 2018. Escono, a poche ore di distanza, "Je te voglio bene assaje" e "Intostreet", che si possono considerare un unico pezzo, perché parlano in maniera più strutturata della conclusione della storia dei due innamorati—il primo dal punto di vista di lei, il secondo dal punto di vista di lui.

I video si svolgono plausibilmente tra il 2 maggio e il 9 maggio di cui sopra, o nel maggio dell’anno successivo (poco importa, decidete voi). Comunque: i due ragazzi, come abbiamo intuito, si sono lasciati. Lui adesso sta frequentando una ragazza più vicina ai suoi giri, lei un ragazzo che mette la cintura nella sua bella macchina.

Eppure, i due ancora si pensano. Anzi, si sentono spesso, tra scazzi e necessità di farlo. Alla fine decidono finalmente di rivedersi, dopo che lui le invia una foto di un posto in cui si erano baciati. Così finiscono stavolta per farlo all’aria aperta, accanto al mare. Ma finisce lì. La storia si chiude con le immagini tra la ressa di lui con la nuova tipa e di lei con il nuovo tipo.

Fine.

Ecco, è stato proprio alla fine di questa ricostruzione che i primi parallelismi tra Tre metri sopra il cielo e i video di Liberato mi sono sopraggiunti. Mi sono detto dai, no—ma tralasciando per un attimo i contesti in cui le storie sono ambientate (Napoli e Roma), un sacco di elementi sono palesemente identici. Il ragazzo sregolato è il nostro Step, gli amici di lui ricordano le gare coi motorini di Moccia, e la ragazza coi vestiti stirati è palesemente Babi.

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Ma se non bastassero i personaggi, c’è dell’altro: quando in "Tu t'e scurdat' 'e me" i due innamorati fanno sesso per la prima volta in un letto comodo, persino il dettaglio della schiena di lui ricorda le riprese del primo amplesso tra Step e Babi in un letto.

Il parallelismo diventa inquietante, poi, se si pensa alle dinamiche dell’ultimo amplesso sperimentato tra le due coppie ormai scoppiate: stavolta in entrambi i casi avviene in un posto all’esterno—tra le scogliere di Napoli in "Je te voglio bene assaje"/"Intostreet", su una spiaggia nei pressi di Roma in Ho voglia di Te (il seguito di 3MSC). E tutti i personaggi tornano, infine, alla vita coi nuovi frequentanti.

Ora: io non lo so se per l’intera trama dei video Liberato e Lettieri si siano ispirati coscientemente al lavoro di Moccia, ma è indubbio che davvero moltissimi elementi tornano. D’altronde, quel film brutto (tratto da un libro brutto) è stato, volenti o nolenti, il Tempo delle Mele della maggior parte dei millenial italiani, e sono soprattutto questi cui Liberato si rivolge.

Del resto, non gliene farei nemmeno una colpa. Per fare un esempio recente, mi viene in mente che al regista Guillermo Del Toro è stato fatto notare che la storia d’amore raccontata nella pellicola La forma dell’Acqua (miglior film agli Oscar 2018) sembra palesemente ispirata al racconto Let Me Hear You Whisper . Questo per dire che anche ai migliori capita di attingere da quello che conoscono—anche se non è il massimo—e rifarci cose nuove.

A me non interessa chi sia Liberato, se esiste davvero, o quanti anni abbia. Però oggi me lo voglio immaginare così: mentre da ragazzino guarda 3MSC, e pensa: "Idea carina, ma sviluppata di merda. La rifarò molto meglio da grande, senza 'I can fly', le massime spicciole del DJ di Radio Caos, con una fotografia della madonna, un po’ di product placement e soprattutto senza metterci la faccia, perché parlare di certe cose è sempre troppo imbarazzante”.

Vincenzo scrive e fa mille altre cose per VICE. Seguilo su Instagram.

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