Di questi tempi è difficile trovare artisti con un punto di vista davvero originale sul mondo. Ci si domanda continuamente cos'è vero e cosa no, e come siano cambiate le nostre vite con la presenza di Internet e dei media in generale. Ma più di tutto, ci si chiede in che modo sia possibile rappresentare questa sensazione attraverso una forma d'arte come la musica.James Ferraro è uno dei pochi ad aver dato una risposta sensata. Il primo passo l'ha fatto creando uno stile musicale che trasforma tutte le memorie pop più grossolane della nostra infanzia in viaggi psichedelici. Il secondo è stato il disco che molti hanno definito miglior album del 2011: si intitola Far Side Virtual, ed è un'orecchiabilissima sinfonia per avvisi di Skype, suonerie di cellulari e atmosfere da Wii-Fit. In poche parole, il suono naturale di un ambiente virtuale, rassicurante come un jingle pubblicitario ma anche sottilmente alienante.Sabato 4 febbraio ne avrete la possibilità: James arriva in Italia per una data unica all'O'Artoteca di Milano, e un paio di voi rischiano persino di entrare senza pagare. Quello che dovete fare per conquistare l'entrata è raccontare a contest@vicemagazine.it qual è il vostro jingle pubblicitario preferito e quale invece vi infastidisce di più.
