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Perché Wanda Nara è diventata una delle persone più odiate del calcio italiano

Dal tradimento a Maxi Lopez al suo ruolo di agente del marito Mauro Icardi, Wanda Nara è uno dei personaggi più discussi e odiati del calcio italiano. Ma cosa c'è dietro tutti quegli insulti e i meme?
Niccolò Carradori
Florence, IT

Gli ultimi tre giorni di calciomercato italiano—da cui si esclude Pellè—non sono stati contraddistinti dalle elucubrazioni sul futuro di Paul Pogba, o dagli acquisti che potrebbe fare il Milan dopo la cessione della società ai cinesi: si è parlato di Wanda Nara, la moglie-agente di Mauro Icardi. E se ne è parlato con un gradiente di acredine spropositato, e sessismo neanche lontanamente velato, su cui è possibile soffermarsi. Tutto è partito da una serie di tweet della Nara—in risposta ad accuse mosse da alcuni tifosi—in cui la moglie del giocatore dell'Inter chiariva come la situazione contrattuale di Icardi fosse in bilico, perché la società stava manifestando la volontà di venderlo. Dopo le smentite del ds Ausilio la situazione si è ulteriormente complicata, perché "Wandita" ha rilasciato una serie di dichiarazioni in cui spiegava come fosse arrivato il momento di ridiscutere il compenso del giocatore, visto che lo stipendio non sarebbe all'altezza del proprio valore di mercato. In caso questo non fosse possibile, ha aggiunto, Icardi comincerà a prendere in considerazione l'ipotesi di andarsene.

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se — Vujadln Boskov (@VujaBoskov)July 10, 2016

In pochi minuti ovviamente le bacheche dei suoi social sono state subissate dagli insulti—e dagli hashtag creati per l'occasione—, appartenenti a quella tipologia di tifosi che non prendono mai bene il possibile trasferimento di un giocatore importante, ma anche e soprattutto a persone arrivate lì unicamente per esprimere quanto Wanda Nara fosse odiosa, quanto fosse discutibile la sua vita privata, e soprattutto quanto non avesse senso il suo ruolo di procuratrice perché "fino a ieri facevi la soubrette, ora lavori nel calcio, COME TI PERMETTI!!" Nel frattempo, sui giornali e in un sacco di trasmissioni televisive si è parlato della "nuova regina del calciomercato" con quel tono di condiscendenza paternalistica e passatismo trito che fa tanto sudare le gonadi.

La verità è che oltre a questo specifico episodio—in cui per la prima volta ha dato segno di essere anche la procuratrice di Icardi—Wanda Nara negli ultimi anni ha attirato, molto più di altre wags, una serie attacchi, antipatie, e libere espressioni sessiste: chi segue il calcio con una certa frequenza sui social si ricorderà certamente dei meme che giravano su di lei l'estate scorsa dopo l'acquisto di Geoffrey Kondogbia da parte dell'Inter.

Ma perché Wanda Nara scatena tutto questo odio e così tanta antipatia? Per come la vedo io, questo odio ha a che fare con un generale complesso del pene piccolo che serpeggia nel mondo del calcio, e con un tradizionalismo e sentimento nostalgico che in un certo senso rende interessante l'apporto della Nara al movimento calcistico italiano. Innanzitutto è inutile girarci intorno: buona parte dell'iniziale odio che la moglie di Icardi ha generato, e che ha dato vita allo scoppio del "fenomeno Wanda Nara"—che sottolineo su Twitter ha più follower di suo marito—è dovuto alle dinamiche che hanno portato al divorzio da Maxi Lopez, calciatore di Milan, Catania, Sampdoria ecc ecc.

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La storia, riassunta per coloro che non la conoscessero, è questa: Wanda Nara, all'epoca personaggio pubblico noto solo in Argentina, era sposata con Maxi Lopez, e sui siti dei quotidiani sportivi nazionali era classificata in gruppo insieme ad altre wags procaci nelle moratorie fotografiche prese da Instagram che servono a riempire la categoria "fica". Questo fino a che non iniziò la relazione con Mauro Icardi, amico e compagno di squadra del marito, che mise fine al matrimonio. Lopez li accusò pubblicamente di tradimento, non strinse la mano a Icardi durante un incontro, e fece partire una bagarre mediatica, a cui partecipò anche Maradona, per far capire quanto nel mondo medievale del calcio farsi la moglie di un compagno fosse passibile di ostracismo generale. Non si sono mai capite realmente le dinamiche di quel presunto tradimento, ma anche solo l'idea che un compagno di squadra potesse tradirne un altro ha lanciato Wanda Nara alla ribalta come la "Messalina del pallone". E a questo punto Wanda Nara ci ha ricamato: ha fomentato la storia del tradimento fino allo stremo, continuando a parlarne sui giornali per tre anni, rendendo pubbliche le cause per i figli e utilizzando i social—insieme a Icardi stesso—per trasformare la questione in una specie di telenovela morbosa. E per quanto la sua furbizia e senso della spregiudicatezza abbiano spianato il terreno ad altre antipatie, ha funzionato.

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— PlanetGossip (@planetgossipnet)June 16, 2016

Wanda Nara infatti è diventata un personaggio piuttosto riconoscibile all'interno dell'organigramma mediatico del calcio italiano—come testimoniano i meme delle pagine Facebook ironiche di cui è continuamente protagonista—e questo, unito alla storia del tradimento, ai soldi e al suo aspetto fisico, ha esacerbato tutti i commenti sessisti che si potevano spendere sul suo conto.

A questo punto, poi, la Nara ha fatto un passo successivo: è diventata la procuratrice di Icardi, e ne ha paventato la cessione. La nomina di procuratrice non aveva destato molta attenzione qualche mese fa, ma adesso che la Nara potrebbe diventare l'artefice della cessione del più forte giocatore dell'Inter, la cosa si è fatta interessante.

In poche parole, Wanda Nara rappresenta lo sviluppo mediatico del calcio moderno, in cui le trattative possono essere sbloccate non solo da procuratori senza scrupoli con un sacco di agganci nei giornali sportivi, o da figure simil-liciogellesche come Moggi che si muovono sotto traccia: ma anche da mogli ex soubrette, a patto che dispongano di un buon seguito sui social. A tal proposito la Gazzetta ha parlato di "calcio 2.0". E non importa che le rimostranze da procuratrice di Wanda Nara siano perfettamente pertinenti (prima l'Inter aveva problemi economici e chiedeva sacrifici sullo stipendio a Icardi, che comunque ha continuato a buttarla dentro, mentre adesso che sono arrivati i cinesi e i soldi è giunto il momento di aprire il portafoglio): ai calciofili queste novità moderne non vanno giù.

Se Mino Raiola avesse fatto la stessa cosa, al massimo sarebbero girati i coglioni ai tifosi dell'Inter, mentre se a farlo è una donna che non ha nessuna qualifica—come se ne servisse una per prendere la procura di un calciatore—o riconoscimento tribale, allora bisogna protestare e sospirare ai bei tempi in cui c'erano i veri guru nel calcio.

il calcio è profondamente cambiato. E lo si nota dai procuratori. Un tempo c'erano agenti del calibro di — stefano sconti (@stefanosconti)July 12, 2016

Con buona pace di coloro che si lamentano per la scarsezza delle qualifiche della moglie di Icardi nel gestire una trattativa, però, probabilmente i tweet e la polemica a cui ha dato vita sortiranno un effetto reale sul futuro economico del marito. Mentre in questi stessi giorni è giunto il momento di prendere coscienza del fatto che le famose cene-blitz di Galliani con gli agenti dei calciatori sono ormai totalmente irrilevanti nello spostare gli equilibri del mercato.

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