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Io ho frequentato l'università a Firenze e, come la quasi totalità dei miei compagni di corso, dopo appena tre semestri ho perso tutte le speranze che nutrivo nei confronti dell'università come "esperienza". Speranze di cui ci eravamo riempiti la testa non tanto o solo coi telefilm americani, ma per quella sensazione di cambiamento radicale e grandi aspettative che aveva preceduto l'iscrizione a un determinato corso di laurea.
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Inizialmente, non appena si è diffuso endemicamente l'utilizzo di Facebook, sono nati i gruppi "distintivi", come "QUELLI CHE FANNO MEDICINA", i cui membri condividevano, per identificarsi, meme tristissimi del tipo "Andare in giro con l'indice e il medio alzati e vedere che la gente pensa tu stia facendo il segno della vittoria! HIHIHI SOLO NOI DI PROCTOLOGIA POSSIAMO CAPIRE!!!!"Con il tempo è cresciuto anche il pubblico di pagine legate al mondo universitario come Il Coinquilino di Merda, e più avanti sono arrivati i gruppi Spotted, che nella loro natura intrinseca rappresentano l'evidente mancanza di un ecosistema universitario nel mondo reale. Una mattina, mentre stavo andando in copisteria per procurarmi dei libri, ho visto una ragazza che mi piaceva uscire dalla mia facoltà: non l'avevo mai vista prima, e non sono riuscito a vederla nemmeno nei giorni successivi, che ho passato ad aggirarmi come uno stalker per le aule. Alla fine ho scritto un messaggio anonimo su Spotted: Unifi e dopo poche ore la ragazza in questione ha messo mi piace. Ovviamente poi non ho concluso niente, ma si era trattato pur sempre di una possibilità.Quindi, pensandoci bene, è normale che iniziative come questa spopolino su Facebook: in Italia non abbiamo nemmeno delle occasioni e degli spazi sicuri per fare in modo che gli universitari si possano sputtanare in totale sicurezza.Segui Niccolò su Twitter.Segui la nuova pagina Facebook di VICE Italia: