"Lemmy?" avevo chiesto. "Quel Lemmy?"Era il 1990 o '91. Ero a Hollywood per qualche giorno, come capitava spesso in quel periodo, e come da sei anni a quella parte—da quando una notte d'estate, ubriachi, ci eravamo incontrati al Rainbow Bar sulla Sunset Strip—la mia amica Bea Dunmore mi stava invitando a uscire coi suoi amici. Tra loro c'erano rockstar, proprietari di locali, batteristi capelloni, produttori discografici reduci degli anni Settanta, spacciatori ebrei che si erano comprati la laurea in farmacia, ballerine da addio al celibato, modelle dei videoclip—"È il mio culo quello che vedi nei primi piani nel video di 'Eyes Without a Face' di Billy Idol," mi disse una brunetta ammiccante—e ragazze che facevano la lotta nel fango in bikini.
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