È appena iniziato quel periodo di considerazioni a ritroso sull’andamento dell’anno, e visto che il cosmo di fattori da prendere in esame è enorme, è bene cominciare dai più solidi e imperituri: anche nel 2017 gli italiani si sono masturbati. Moltissimo. Lo dicono le statistiche elaborate da Pornhub per il Messaggero.
Al di là del fatto che spesso questi dati ispirano considerazioni terribili sui media—tipo “gli italiani preferiscono le Milf perché hanno bisogno di rassicurazioni”—osservare questi dati, e soprattutto il modo in cui si intrecciano quelli degli utenti di sesso maschile e degli utenti di sesso femminile, è sempre interessante. Quindi tralasciamo gran parte degli spiegoni sul perché, e concentriamoci subito sugli spunti offerti dall’alternarsi sui nostri schermi di big tits, big dick e tutto il resto.
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La prima cosa che appare palese osservando i dati non suddivisi per regione—sia degli uomini, che delle donne—è che anche dal punto di vista dell’onanismo l’Italia è un paese estremamente conservatore e nazionalista. Italian è la prima categoria per tutti, con uno scarto talmente ampio da essere quasi ridicolo: gran parte delle erezioni e delle umettazioni solitarie di questo paese sembrano possibili solo se sono coinvolti degli altri italiani in video. Piuttosto noioso.
Ma l’approccio conservatore si nota anche dalle preferenze più settoriali: abbiamo già osservato in passato come i maschi italiani abbiano una predilezione smodata per le figure materne e mature nel porno—che seguono subito a ruota Italian nella top ten—ma i dati mostrano quanto questa tendenza sia estesa anche alla masturbazione femminile: dopo Lesbian—che non stupisce al secondo posto della classifica—anche per le donne troviamo Mature e Milf.
In generale questa rilevazione da sola sembra suggerire poco, se non l’univoca idea secondo cui la sessualità femminile dia il meglio passati i 40, ma è interessante se vista in prospettiva più ampia, e soprattutto in sinergia con gli altri dati.
Se osserviamo la griglia delle preferenze delle donne rispetto agli uomini, notiamo che il minimo scarto di preferenza è del 55 percento, mentre il massimo è del 343 percento (scendendo si trovano percentuali che vanno dal 185 a 118, quindi molto alte). Significa insomma che le prime categorie prettamente femminili—come pussy licking o female friendly— non vengono mai cercate dagli uomini. La griglia del rapporto inverso maschile ha numeri molto più ragionevoli: il picco massimo di preferenza di una categoria rispetto alle donne è dell’83 percento (amateur), e il minimo del 30 (anal). Questo può suggerire che le donne italiane quando fruiscono contenuti porno condividono buona parte delle preferenze maschili, mentre non è vero il contrario. Esiste insomma un immaginario collettivo, basato prettamente sulle preferenze maschili—anal, threesome, big tits, e appunto Milf—su cui si masturbano un po’ tutti, e poi una sideboard in cui si muovono solo le donne.
Un altro piccolo dato interessante è che alle donne italiane piace molto guardare video in cui i maschi si masturbano in solitaria, categoria che non ha nessun corrispettivo in ambito maschile.
A tutte queste categorie piuttosto prevedibili c’è un’unica, grande, eccezione. Una categoria porno di cui si parla e ci si occupa pochissimo, ma che attira l’attenzione sia degli uomini che delle donne: Transgender. Ormai da un paio d’anni i video Transgender sono in grande crescita sui principali aggregatori, ma i dati di Pornhub di quest’anno sono incredibilmente significativi.
Se consideriamo che bene o male (a parte minime e insignificanti differenze) le categorie Mature e Milf sono quasi la stessa cosa—tanto che spesso utilizzando queste chiavi si trovano gli stessi video—nel 2017 i video a tema Trangender si sono classificati terzi nella top ten delle preferenze maschili (e ottavi in quella femminile). Questo è l’unico predittore di un sottobosco sessuale che in qualche modo si sta evolvendo, in mezzo a milioni di video sempre uguali da anni.
Passando alle differenze su base regionale, il dato più lampante è che la parte centrale e meridionale del paese è quella più ancorata alle categorie “tradizionali”, sia per quanto riguarda maschi che femmine. Le due cartine qui sopra mostrano infatti le categorie più cercate in una data regione rispetto alle altre, e ci dicono che sotto l’Emilia Romagna è tutto un Italian, Milf, e Mature—con qualche piccola eccezione, soprattutto maschile. Gli uomini marchigiani, ad esempio, sono quelli che in percentuale cercano più video a tema Transgender (48 percento), mentre i molisani si ribellano alle questioni edipiche e si prendono la categoria Teen per un distacco del 63 percento. La Calabria invece è la regione più fallocentrica d’Italia per gli uomini: un dato interessante, visto che invece le calabresi cercano soprattutto video female-friendly rispetto alle altre regioni e quindi non apprezzano particolarmente il machismo del porno mainstream.
Il nord Italia in generale ha una predilezione per le nicchie, e si dimostra meno banale: alle donne emiliane piacciono parecchio i porno con storie animate di studentesse giapponesi ipertettone pieni di vocalizzi acuti, mentre ai piemontesi piace vestirsi con borchie e cinghie.
L’aria secessionista, poi, si nota anche in questo ambito: in un paese in cui la categoria generale più cercata è Italian, Lombardia e Trentino si distinguono—gli uomini di quest’ultima regione in particolare hanno una passione smodata per il porno coreano (156 percento rispetto agli altri). Forse perché non esistono molti porno ambientati in Sud Tirolo.
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