Foto da un Atlante di Anatomia Patologica
Idrometra e idrosalpinge. Tutte le immagini per gentile concessione degli autori.

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Foto da un Atlante di Anatomia Patologica

Alla fine dell'Ottocento, conservare organi e feti dentro barattoli di formalina era normalissimo.

Nell'era prebatteriologica e preantibiotica, quando la maggior parte delle malattie faceva il suo decorso naturale e il compito del medico era quello di assistere il paziente in tutte le fasi, la conservazione di organi malati dentro barattoli di formalina era parte integrante della didattica standard. Dai feti con malformazioni ai gemelli irrimediabilmente siamesi, passando per le parti del corpo lacerate dalle patologie più spaventose, tutto doveva essere conservato per restare ben stampato nella mente dell'aspirante medico.

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Il Testo Atlante di patologia nella storia, presentato per la prima volta questo martedì all'Università di Padova, è la catalogazione della collezione anatomica dell'Istituto di Anatomia Patologica, una delle più spettacolari—e inquietanti—del mondo. II testo raccoglie immagini e illustrazioni di moltissime malformazioni che non esistono più, risalenti a un periodo che va dalla fine dell'Ottocento all'inizio del Novecento. Guardando queste foto—sempre stando attenta a non escludere una futura apocalisse batteriologica—la cosa più banale e spontanea che mi viene da pensare è: che fortuna essere nati alle porte del Terzo Millennio.

Anencefalia.

Carcinoma del labbro.

Esemplare di ectopia cordis.

Gemelli siamesi craniopagi.

Gemelli siamesi tipo fetus in feto.

Gemelli siamesi toracopagi dicefali.