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Tecnologia

Ricomincia la caccia del Large Hadron Collider

Siamo stati al CERN a vedere come se la cavano i migliori fisici del mondo.

Nel 2012 i ricercatori dell'accelleratore di particelle più grande del mondo hanno annunciato la scoperta di quello che sembrava essere il pezzo mancante nella nostra comprensione della fisica: Il bosone di Higgs.

Un risultato degno del Nobel. Ma il meglio doveva ancora venire.

L'enorme collisore di Hadron tornerà in funzione per un secondo giro a quasi il doppio dell'energia, si spera che aiuterà a far luce sulla fisica al di là del modello standard, la teoria adottata da decenni per descrivere le particelle fondamentali e le forze che reggono il nostro universo.

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"Aumentando l'energia, inauguriamo la strada alla produzione di queste particelle più pesanti ed eccitate che non abbiamo mai osservato prima" ci ha spiegato Chris Young, che lavora all'esperimento ATLAS, quando abbiamo visitato il sito dell'acceleratore.

Con una circonferenza di 27 chilometri, lo LHC si espande da Ginevra sino ai confini francesci della Svizzera. Dopo due anni di pausa, è stato recentemente aggiornato con fasci di protoni pronti a collidere ad una energia di 13 TeV. L'ultima volta che è stato messo in moto, durante la scoperta del bosone, si è raggiunto il picco degli 8 TeV.

I fisici tengono gli occhi bene aperti in attesa della prova di una estensione del modello standard: la supersimmetria.

Note ai più col nome di SUSY, questa serie di teorie ipotizza che ogni particella del Modello Standard, possieda in realtà un partner supersimmetrico, ogni particella è accoppiata alla sua sparticella.

La SuperSimmetria è un'idea convincente. Potrebbe riempire alcuni dei vuoti teorici del MS, come la natura della massa del bosone di Higgs. "La supersimmetria potrebbe essere uno dei modi per evitare il futuro collasso dell'universo" ci ha spiegato il fisico teorico John Ellis, uno dei maggiori sostenitori di SUSY.

E potrebbe anche scavare più a fondo nei misteri cosmici: una delle particelle supersimmetriche esistenti in linea teorica, il neutralino, è un candidato papabile come rappresentante sperimentale della materia oscura.

Eppure, per quanto affascinante possa suonare, c'è una precisazione da fare: non abbiamo mai trovato nessuna particella supersimmetrica.

Questo nuovo esperimento con l'LHC è la migliore possibilità di scoprirne qualcuna e fornire conferme sperimentali di una teoria a cui diversi fisici hanno dedicato la loro vita.

Proprio mentre erano in corso i potenziamenti dell'LHC, abbiamo visitato il CERN, uno degli impianti per ricerche sperimentali più grandi mai costruiti. Abbiamo parlato con i tecnici che lo mantengono in funzione raccogliendo dati sulle collisioni di particelle e con i fisici teorici che sperano che eventuali conferme sperimentali possano sbaragliare le teorie concorrenti una volta per tutte.

"Quest'anno è il centernario della teoria generale della relatività di Einstein che ha rivoluzionato la nostra concezione di spazio, tempo e gravità", Ellis ha detto, "credo che la scoperta della supersimmetria sarebbe altrettano importante, e potrebbe condurci in territori che neanche Einsten avrebbe potuto sognare di osservare".