FYI.

This story is over 5 years old.

Tecnologia

Il noto hacker ‘Phineas Fisher’ avrebbe hackerato il governo turco

L'hacker responsabile della violazione dei server di Hacking Team avrebbe collaborato con Wikileaks in un altro cyberattacco.
Immagine: Drop of Light/Shutterstock

Il famigerato hacker Phineas Fisher, finito sotto i riflettori per gli attacchi sferrati qualche tempo fa alle compagnie di sorveglianza FinFisher e Hacking Team, si è recentemente attribuito il merito di aver fatto breccia nei server dell'AKP, il partito per la Giustizia e lo Sviluppo turco, attualmente al governo, e di aver sottratto oltre 300.000 documenti, tra email e altro.

"Ho attaccato l'AKP," ha dichiarato Fisher—noto anche come Hack Back—su Twitter, ieri sera.

Pubblicità

AKP files and emails Hack Back!July 20, 2016

L'hacker non ha fornito alcuna prova schiacciante a supporto della cosa, ma ha pubblicato un link a una serie di file rubati, per un totale di oltre 100 gigabyte.

Già martedì, WikiLeaks aveva iniziato la pubblicazione di alcune mail sottratte al partito del presidente Recep Tayyip Erdoğan. L'organizzazione diretta da Julian Assange ha dichiarato di aver ottenuto i file da una fonte "assolutamente non connessa agli elementi dietro il recente tentativo di golpe, in Turchia, né a una fazione politica o stato rivale."

La fonte suddetta, apparentemente, non era altri che Phineas Fisher.

"Come meglio festeggiare l'uscita di Cyberwar di VICE che attaccando un membro NATO?" mi ha scritto Phineas Fisher in una email, facendo riferimento alla nuova serie di documentari su temi informatici e di sicurezza prodotta da VICELAND che questa settimana propone proprio un'intervista esclusiva con lui.

Phineas Fisher ha spiegato nel messaggio di aver attaccato l'AKP "perché supporto l'istanza delle popolazioni in Rojava e Bakur, tragicamente sotto attacco turco," facendo riferimento alle due regioni autonome e anti-capitaliste curde, tra la Turchia e la Siria. "Non ritengo la pubblicazione di documenti secretati un fine in se stesso, così mi sono confrontato con alcune persone, tanto in Rojava quanto in Bakur, per stabilire di comune accordo il miglior uso delle informazioni di cui ero entrato in possesso."

Pubblicità

"Mi sono confrontato con alcune persone, tanto in Rojava quanto in Bakur, per stabilire di comune accordo il miglior uso delle informazioni di cui ero entrato in possesso."

Negli scorsi mesi, l'hacker aveva dichiarato di aver rapinato digitalmente una banca e aver inviato l'equivalente in Bitcoin di 10.000 euro al Rojava Plan, un'organizzazione che promuove la "liberazione di genere, la democrazia diretta e una società libera ed ecologica" nella regione.

L'hacker ha suggerito sia avvenuto un qualche tipo di equivoco quando WikiLeaks ha ricevuto i file e l'organizzazione si è affrettata a pubblicarli.

"A essere onesti, WikiLeaks non sapeva fossi ancora nel network di AKP a scaricare materiale, quando hanno deciso di procedere con la pubblicazione," ha aggiunto Fisher. "Ma certamente sapevano che la fonte aveva chiesto di attendere."

WikiLeaks non ha risposto alla richiesta di un commento sulla vicenda e Phineas Fisher si è rifiutato di rispondere a ulteriori domande circa l'attacco.

Il leak è ospitato anche dal ricercatore indipendente Thomas White, noto con il nickname di TheChtulhu.

Dopo la pubblicazione delle email, martedì, la Turchia ha reagito bloccando l'accesso a WikiLeaks. Resta da vedere come reagiranno a questo, e apparentemente più massiccio, leak.