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"La puzza di fritto è reato" – Una lista di tutte le altre cose che vorremmo vietare nei nostri condomini

Perché la convivenza tra vicini è difficile.
Foto di Vincenzo Ligresti.

La notizia forse vi sarà apparsa sulla timeline di qualche social, o se ancora non è successo sarà la notizia raccontata da quello che racconta questo genere di notizie durante il prossimo aperitivo: "la puzza di fritto in condominio diventa illegale."

Il fatto è questo: ieri con una sentenza la Cassazione ha sancito la nascita delle "molestie olfattive". Con essa, fumi, odori e rumori molesti vengono inquadrati nel reato di "getto pericoloso di cose", e diventano di fatto illegali.

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Secondo la ricostruzione del Sole 24 Ore, la sentenza è nata in seguito di una lite tra vicini di casa, in cui i proprietari di un appartamento erano stati accusati dagli altri inquilini del palazzo di "aver provocato", si legge nell'articolo, "continue emissioni di fumi odori e fuori onesti dalla loro cucina." Così, nella lista dei colpevoli è finito anche il fritto.

Personalmente nutro un grande rispetto per il fritto, in tutte le sue forme. Ma sono anche una persona che si ritrova costretta, come la stragrande maggioranza delle persone, a vivere in un buco troppo piccolo e con pareti sempre troppo poco spesse, circondata da troppi altri buchi che contengono troppe altre persone.

Stringendo, la convivenza tra vicini è difficile. Se i vicini che molestano olfattivamente gli altri vicini sono stati sistemati, le cose da fare sono ancora moltissime. Questa sentenza della Cassazione mi dà la speranza che anche i miei personali fastidi vengano presi in considerazione, e così ho scritto una lista di tutti i tipi di vicino che vorrei fossero vietati nel mio palazzo. E nei vostri. E in quelli di chi non ci legge—o magari nei loro sì, perché sono le stesse persone che annaffiano le piante sul mio bucato.

VICINI CHE HANNO ANIMALI. E CHE CI PARLANO.

Non sono una persona che ama particolarmente gli animali, anzi credo di non aver mai provato affetto per una cosa a quattro zampe che non fosse un peluche. È un tratto del mio carattere che rivendico con orgoglio, ma ogni tanto la sera sento la mia vicina che rientra da lavoro e ad aspettarla c'è il suo gatto. Gli fa la vocina dolce, pronuncia parole affettuose, e io mi ritrovo regolarmente a pensare di essere una persona triste, arida. Che sarebbe bello avere un gatto a cui poter dare affetto tornata da lavoro.

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Questo sentimento dura di solito tra i tre e i quattro secondi. Poi mi riprendo e penso che vorrei che gli animali fossero vietati dai palazzi. Abbaiano, camminano la notte, ogni tanto scappano, si diffonde la voce nel tuo vicinato e se non aiuti nelle ricerche e non mostri una preoccupazione esagerata sei una stronza. E poi mi fanno sentire una persona arida.

VICINI CHE CHIAMANO L'ASCENSORE UN MILLESIMO DI SECONDO PRIMA DI TE

Sull'ascensore potrei aprire un capitolo lunghissimo. È un punto centrale nelle dinamiche di un palazzo. Ci sono odori strani in ascensore (che immagino con la disposizione sul fritto verranno vietati), ci sono odori fin troppo piacevoli (tipo di pizza appena consegnata quando tu per cena hai il passato di verdure), ci sono persone che non sono in grado di sostenere chiacchiere da ascensore e creano imbarazzo, e persone che vogliono parlare.

Tutti questi disastri sociali potrebbero essere evitati con un'unica semplice legge, la legge assoluta sull'ascensore: non si prende mai l'ascensore quando dentro c'è qualcun altro. Personalmente è una regola che non ho mai infranto, e per questo le persone che più di tutte le altre vorrei vietare sono quelle che chiamano l'ascensore un millesimo di secondo prima che lo chiami tu, quando il cervello ha già mandato l'impulso al dito. Comunque troppo tardi.

VICINI CHE HANNO UNA VITA SESSUALE PIU INTERESSANTE DELLA TUA, CHE A VOLTE VUOL DIRE VICINI CHE HANNO UNA VITA SESSUALE

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Poi non conoscono la legge assoluta dell'ascensore, entrano mentre la porta si chiude e ti ci ritrovi faccia a faccia. Realizzi che se tu sai loro sanno, e che questa conoscenza invece di rendervi intimi vi rende incredibilmente imbarazzati.

VICINI CHE SANNO PERFETTAMENTE CHI SEI

Quelli, solitamente sopra i 75 anni, che abitano lì da quando non c'erano nemmeno le fondamenta del palazzo—e che già stavano comunque al terzo piano scala C, il portone è quello con la coccarda di Natale tutto l'anno e la targhetta dorata—e non appena arriva un idraulico loro dallo spioncino hanno tirato fuori la mappa catastale, l'elenco telefonico e l'oroscopo per capire chi ha un problema col rubinetto.

Ecco, loro conoscono tutti, e nei primi tempi ti faranno intendere chi è chi nel palazzo parlando in quello che loro credono essere sottovoce ma che in realtà è ad alta voce. Talvolta ti raccoglieranno la posta, diranno qualcosa che troverai tenero e penserai che è un po' come avere dei nuovi nonni di città.

Ma state tranquilli che prima o poi, al primo passo falso, alla prima risata troppo fragorosa dopo le 22:30, loro saranno lì. E vi minacceranno di rendervi la vita impossibile usando come arma proprio il fatto che nel palazzo conoscono tutti.

VICINI CHE OGNI VOLTA SI SCORDANO CHI SEI MA LO VOGLIONO RISCOPRIRE Quelli che devono assicurarsi ogni volta che li incontri che abiti al terzo piano, che ci abiti da sei mesi, che non ti droghi, che non li ucciderai.

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VICINI CHE GUARDANO LE PARTITE SU UN ALTRO CANALE E TI SPOILERANO IL GOOOOAAAAL!!!!

Quelli che guardano le partite su Sky mentre tu che non hai Sky sei di qualche secondo indietro nel segnale. Pochi secondi, ma essenziali. Ti viene il sospetto al primo calcio d'angolo, ne hai la conferma al primo goal mancato. Chiudi le finestre, alzi il volume al massimo, vai in paranoia. Li senti ancora, e comunque oramai guarderai la partita col terrore degli spoileroni del tuo vicino.

VICINI DELLE MEDIE CHE SI ESERCITANO CON IL FLAUTO

Nessun adulto si ricorda di essersi mai esercitato con il flauto a casa quando era alle medie, "al massimo cinque minuti a semestre", dicono tutti, "no io non facevo mai gli esercizi," ripetono con aria ribelle. Eppure ogni palazzo ha un bambino delle medie che si esercita continuamente con il flauto. Lo fa a tutte le ore, soprattutto la domenica mattina, ripete sempre la stessa canzone. Sotto Natale magari la canzone cambia, ma il risultato è sempre lo stesso: non tappa bene i buchi e ne escono dei fastidiosissimi fischi.

Per quello deve continuare ad esercitarsi. Ogni. Singolo. Giorno. Dell'anno.

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