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A Seattle c'è un distributore di bibite stregato

Con i suoi pulsanti scoloriti dal sole e la misteriosa selezione offerta, il misterioso distributore di Coca-Cola sputa bibite da più di 15 anni, ma nessuno sembra sapere esattamente chi lo rifornisca, lo mantenga o ne incassi i soldi.
Hilary Pollack
Los Angeles, US

Chiaramente stregato. Foto di Jon Manning.

Come circa il 45 percento degli americani sa, i fantasmi esistono e vivono tranquillamente tra noi. Alcuni hanno una fitta agenda post mortem all'insegna di furti di calzini o apparizioni su toast bruciati; altri preferiscono trascorrere il loro tempo negli ospedali abbandonati per la gioia dei programmi televisivi sull'occulto. Ma c'è un fantasma che ha adottato un approccio industrioso e ha scelto di far funzionare un losco distributore di Coca-Cola di Capitol Hill, a Seattle. Grazie alla sua strana posizione, l'aspetto antiquato e le storie sull'operatore apparentemente inesistente che lo rifornirebbe, il distributore è da tempo una costante fonte di curiosità e paura per la gente del posto. Un po' come quella battuta di Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato che ha fatto venire i brividi a intere generazioni di bambini: "Non si potrà mai entrare lì… non si potrà mai uscire da lì."

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Con i suoi pulsanti scoloriti dal sole e il logo della Mountain Dew, il misterioso distributore di Coca-Cola sputa bibite all'angolo tra John e Broadway da più di 15 anni, ma nessuno sembra sapere esattamente da quanto—o chi lo rifornisca, lo mantenga o ne incassi i soldi. È come se fosse caduto da un tunnel spazio-temporale e atterrato in piedi in questo angolo solitario. Fin dall'inizio, il suo aspetto fine anni Settanta ha evocato un senso di allegra ma inquietante nostalgia. Finché non lo si vede è impossibile immaginare quanto insolito e persino intimidatorio possa apparire un distributore automatico che se ne sta lì su un marciapiede. È quasi come se fosse sempre in attesa che qualcuno, o qualcosa, appaia.

A differenza dei distributori di oggi, coi bottoni sul lato destro, i prodotti in offerta sono raffigurati su due righe orizzontali ad altezza occhi. E qui arriva la svolta inquietante: ci sono le solite coca cola, root beer e "Dew", ma anche il tasto “? Mystery ?”, che si traduce in una selezione casuale.

E questo non significa una selezione random tra le bevande; significa bevande così a caso che non potresti immaginartele nemmeno se stessi giocando a Saltinmente. Di recente, dopo aver donato tre dollari alla macchinetta ho ricevuto una Mountain Dew White Out, un Nestea frizzante al lampone, un Hawaiian Punch e una Fanta all'uva. Si dice anche che la macchinetta butti fuori Coca alla vaniglia, Frescas alle amarene e Sunkist al lime e ciliegia, insieme a molte altre stranezze liquide.

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In cerca di risposte mi sono rivolta al fabbro sulla Broadway, l'istituzione più vicina al distributore. A solo una chiazza d'erba e una rampa per disabili di distanza, ero certa che avessero visto qualcuno compiere qualche atto responsabile sulla macchinetta. Eppure non ne avevano idea, o forse facevano semplicemente i finti tonti. "Non ho mai visto nessuno aprirla, davvero," dice Mickey della ferramenta. "Ma la gente la usa spesso?" gli chiedo. "Oh sì, in continuazione. Tutto il giorno," risponde. "Eppure in dieci anni e mezzo non ha mai visto nessuno armeggiare con la macchinetta o ricaricarla?" ho chiesto. "No," fa scrollando le spalle: "Forse viene nel bel mezzo della notte, nel fine settimana…" Oppure, come sostiene la nostra teoria, l'emissario delle lattine è un inquieto spirito in grado di trascendere le leggi spazio-temporali al fine di fornire un assortimento infinito di bevande gassate.

Non convinta del fatto che Mickey e i suoi fabbri fossero totalmente estranei al distributore, ho insistito. "Sicuro che non è lei quello che incassa i soldi?" "Nossignora," ha risposto. "Penso che funzioni con la stessa linea elettrica del nostro indirizzo, ma questo è quanto." Mickey sostiene inoltre che la gente si ferma spesso attorno alla macchinetta per guardarla con spaventato stupore, o per inserire mucchi di monetine nelle sue viscere sperando di decodificare la logica del pulsante “? Mystery ?”. Dove altro si può ancora trovare tè freddo frizzante? Supponendo che l'operatore di questo ingannevole apparecchio sia un essere umano in carne e ossa, è ammirevole che sia riuscito a eludere l'occhio delle masse per anni.

O forse il fantasma non è l'operatore, ma la macchinetta stessa. Dove potremmo ricevere altrimenti qualcosa di così spontaneo e inaspettato, invece del solito prodotto su misura? L'ultimo modello del distributore Coca-Cola, soprannominato "Coca-Cola freestyle", sarebbe in grado di offrire più di 100 opzioni personalizzate, dalla Diet Coke senza caffeina alla Seagram's Ginger Ale alla ciliegia fino al Powerade Zero al punch alla frutta, vantando addirittura una app integrativa che consente di trovare il distributore più vicino e fare il check-in per guadagnare punti.

Vi sembra preferibile all'inciampare su un distributore automatico datato, a un incrocio inaspettato, lasciando ai suoi poteri la scelta del destino della vostra bevanda? Sicuramente c'è molto da dire sullo spirito di una buona scommessa vecchio stile—sempre che il popolo di Seattle abbia qualcosa da dire in proposito, dopo anni che interroga la scatola con le proprie monetine. Come una canzone d'amore dimenticata che passa alla radio, una lattina di Hawaiian Punch non avrebbe mai lo stesso significato se non vi fosse capitata per caso.

Un notevole cambiamento però c'è: il prezzo delle bibite della macchinetta del mistero è recentemente salito da 55 a 75 centesimi di dollaro.

Sembra che neanche i fantasmi siano esenti dall'inflazione.