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Musica

Qualcuno ha assassinato Kevin Fret, il primo artista latin trap gay

Il rapper puertoricano è stato colpito con due colpi di pistola per strada a San Juan.
Giacomo Stefanini
Milan, IT
kevin-fret
Screengrab via YouTube

Kevin Fret era una grandiosa promessa del genere urbano. Nato a Puerto Rico 24 anni fa, era emigrato a Miami e aveva fatto parlare di sé nel corso del 2018 per il suo grandioso coming out: è stato il primo artista della scena latin trap ad ammettere apertamente la propria omosessualità. Il suo gusto per la provocazione contro una scena spesso machista e omofoba emerge con grande forza dal suo video "Soy Asì", in cui compare in completo glitterato, con il lucidalabbra e un lecca lecca in bocca, o nel suo featuring su "Diferente" di Mike Duran. In un'intervista aveva dichiarato "Sono una persona a cui non importa nulla di quello che dice la gente. Ora ci sono giovani gay e giovani lesbiche che mi vedono come un modello da seguire". Allo stesso tempo, era molto giovane e pre: a causa, come lui stesso ha dichiarato, di un background familiare molto religioso, tendeva a considerare l'omosessualità una "libera scelta", idea che racconta una personalità ancora in formazione.

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Non sapremo mai come si sarebbe evoluto un personaggio così interessante, perché qualcuno ha sparato a Kevin Fret mentre era a cavallo della sua moto, alle 5.30 di mattina di giovedì 10 gennaio, nel quartiere Santurce della città di San Juan, a Puerto Rico. Il rapper è stato colpito alla testa e alla vita, ed è morto in ospedale. La polizia sospetta un regolamento di conti legato a un caso di estorsione, ma non esclude la possibilità del movente dell'omofobia. Pochi giorni prima di venire ucciso, Kevin aveva cancellato tutti i suoi post da Instagram, e giovedì restava solo una story con una massima religiosa: "Prega, riposa e lascia fare a Dio". In passato, Kevin era rimasto coinvolto in vari episodi di violenza e aveva accusato un altro rapper latino, Anuel AA, di aver scritto testi omofobi indirizzati a lui.

Questo delitto si inserisce nel contesto di quella che un ufficiale dell'FBI a Puerto Rico ha chiamato una "crisi di violenza", una crescita preoccupante di omicidi, criminalità organizzata e traffico di esseri umani. Questa escalation di violenza, culminata nell'omicidio di Kevin Fret, ha convinto i suoi colleghi Bad Bunny e Residente a rivolgersi direttamente al governatore Ricardo Rosselló con una diretta Instagram notturna dalle strade di San Juan. I due sono stati poi accolti dal governatore a casa sua per discutere la questione.

Il manager di Fret, Eduardo Rodriguez, ha commentato l'accaduto con un messaggio ufficiale: "Kevin era uno spirito artistico e un sognatore dal cuore grande. La sua passione era la musica, e aveva ancora molto da fare. Questa violenza deve finire. Non ci sono parole per descrivere i nostri sentimenti e il dolore che ci causa sapere che una persona con così tanti sogni se ne sia dovuta andare. Dobbiamo restare uniti in un momento così difficile, e continuare a domandare la pace per il nostro amato Puerto Rico".

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