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Italia

L'arrivo di 15 profughi minorenni ha provocato una protesta a Piacenza

Nel comune di Breno-Borgonovo, 15 ragazzi tra i 13 e i 17 anni sono stati accolti così dalla comunità locale.
Grab via Repubblica.

Mercoledì 23 agosto, mentre a Roma si svolgevano le operazioni di sgombero a piazza Indipendenza, a Breno, una frazione del comune di Breno-Borgonovo, in provincia di Piacenza, si verificava un episodio che, anche se ben più limitato, rifletteva quello stesso clima.

Nel comune di 8mila abitanti in provincia di Piacenza, l'arrivo di 15 minori richiedenti ha provocato infatti le proteste degli abitanti locali, che hanno manifestato il loro malcontento richiedendo l'intervento delle forze dell'ordine.

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I 15 ragazzi, tutti tra i 13 e i 17 anni e provenienti da Senegal, Sierra Leone, Ghana, Nigeria, Bangladesh, Gambia e Guinea, erano diretti in un edificio isolato tra le due frazioni di Breno e Borgonovo, una ex scuola oggi appartenente alla Cooperativa Ippogrifo, che era stato recentemente ristrutturato in vista anche dell'arrivo dei richiedenti asilo.

La mattina del giorno in cui i profughi sarebbero dovuti arrivare, alcuni cittadini hanno pensato di bloccare tutti gli ingressi dell'edificio con balle di fieno accatastate, e di decorare il muro che lo circonda con la scritta "Breno dice No ai neri e alle coop, all'invasione."

In seguito sono intervenute le forze dell'ordine, il sindaco e il personale della prefettura. I carabinieri hanno identificato le persone presenti sul luogo (che sarebbero state una decina) e fatto partire gli accertamenti, ancora in corso, per risalire agli autori della scritta.

Secondo quanto emerge dalle testimonianze raccolte da un quotidiano locale, la protesta dei cittadini deriverebbe dal fatto che il luogo avrebbe già raggiunto il numero massimo di richiedenti asilo.

Lo stesso sindaco di Borgonovo, Pietro Mazzocchi, si è lamentato del fatto che la quota migranti era già stata raggiunta. Nonostante si sia infatti detto "amareggiato con i miei concittadini" ha parlato di un "fatto sporadico legato all'esasperazione degli abitanti." "Il comune ospita già minori non accompagnati e quindi facciamo già la nostra parte", ha spiegato, dichiarandosi poi intenzionato a abbandonare tutti i progetti di volontariato già attivi in caso la situazione non migliorasse.

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Sulla stessa linea sono stati i commenti del vice sindaco di Borgonovo Valtidone, Giuseppe Brianza, che in un'intervista a Repubblica ha ripercorso l'accaduto, raccontando che sono arrivati "15 profughi neri minori accompagnati da due accompagnatori, quindi sono arrivate 17 persone."

Commentando poi la scritta, ha insistito sul numero "troppo alto" di migranti, motivando inoltre la reazione dei cittadini con il fatto che la Prefettura aveva annunciato l'arrivo dei profughi per la mattina successiva. "È stato un piccolo shock per la comunità, che non ha avuto tempo di prepararsi." ha detto.

All'arrivo sul luogo delle forze dell'ordine, la protesta si è subito placata e la sera i 15 minori, come previsto, hanno fatto il loro ingresso nella ex scuola. Nella sera di ieri, è stata poi messa al suo ingresso una grossa catena al fine di impedire incursioni notturne.

Questo di Breno Borgonovo non è che l'ultimo caso di una serie di proteste contro l'arrivo dei profughi che sembra avvenire sempre più frequentemente. Una delle più eclatanti c'è stata a Gorino lo scorso ottobre, quando i cittadini avevano risposto con le barricate all'arrivo di 12 richiedenti asilo.

A quell'episodio ne erano seguiti molti altri. Rivolte spesso piccole e caserecce, ma esemplificative del clima che si respira in Italia e della sempre minore tolleranza verso i migranti.


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