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Cosa c'è nel numero commemorativo di Charlie Hebdo pubblicato un anno dopo la strage

Un anno dopo il sanguinoso attacco che ha causato la morte di 12 persone e il ferimento di altre 11, il nuovo numero di Charlie Hebdo non risparmia il consueto sarcasmo tagliente verso politica e religione.
Foto di Etienne Rouillon/VICE News

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Un anno dopo il sanguinoso attentato che ha causato la morte di dodici persone, spazzando via più di metà della sua redazione 'storica', il settimanale satirico francese Charlie Hebdo ha pubblicato un'edizione speciale diffusa nella giornata di mercoledì con una tiratura iniziale di un milione di copie.

"Ne ho già vendute cinque," ci ha spiegato ieri mattina Simon, dieci minuti dopo avere aperto la sua edicola in Place de la République, storica piazza nel centro di Parigi.

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Simon, 55 anni, lavora qui dal 5 gennaio di un anno fa — appena due giorni prima che i fratelli Kouachi attaccassero il quartier generale del magazine, dove era in corso una riunione editoriale.

Sulla copertina della nuova uscita di Charlie Hebdo - composta da 32 pagine - è raffigurato un dio barbuto, con le mani sporche di sangue e un kalashnikov a tracolla.

Nella didascalia posta sopra al fumetto - scritto dal direttore Laurent Sourisseau, conosciuto come Riss - si legge: "Un anno dopo, l'assassino è ancora in fuga."

Anche un anno fa, a soli sette giorni di distanza dall'attentato, uscì un numero commemorativo, la cosiddetta 'edizione dei sopravvissuti', con in copertina un'immagine del Profeta Maometto in lacrime sotto la scritta "È tutto perdonato."

Un cliente esce dall'edicola tenendo in mano una copia dell'edizione dell'anniversario. (Foto di Etienne Rouillon/VICE News)

Lo scorso 14 gennaio, Simon vendette 1.000 copie di Charlie Hebdo in un giorno. A un anno di distanza spera di piazzarne 150, sei volte di più rispetto al normale andamento delle vendite.

Dalla terribile tragedia di inizio 2015, ogni numero del magazine satirico vende circa 100.000 copie. Prima dell'attacco, 30.000. Al momento, gli abbonati sono circa 183.000.

Leggi anche: "L'assassino è ancora libero:" la copertina di Charlie Hebdo un anno dopo gli attacchi

Sgattaiolando accanto allo stand delle cartoline, un giovane di nome Baptiste si appresta a comprarne una copia. Non lo acquista ogni settimana, ci spiega, ma dall'attacco in poi è diventato un lettore quasi abituale.

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Baptiste conosceva l'ironia tagliente di Charlie anche prima di quel 7 gennaio 2015. Secondo lui, la rivista è "cambiata" dopo l'attacco. Nelle pagine puoi percepire un certo… scoraggiamento," spiega.

"È quello che mi dicono diversi lettori, c'è stato un cambiamento," conferma anche Simon, che ha ammesso di non essere mai stato un lettore avido del magazine.

Molti altri pensano la voce forte di Charlie Hebdo si sia affievolita dopo gli attacchi — senza dubbio, bisogna ricordare che molti dei suoi fumettisti più rappresentativi sono morti nella sparatoria.

Alcuni litigi interni, inoltre, hanno causato problemi e abbandoni, tra cui quello del fumettista Luz, contribuendo a rendere ancora più difficile il 2015 per la redazione parigina.

Baptiste, 28 anni, acquista la sua copia di Charlie Hebdo. (Foto di Etienne Rouillon/VICE News)

Sfogliando le pagine dell'ultimo numero, tuttavia, non sembra che il magazine abbia perso la sua capacità di attaccare credenze e luoghi comuni con la consueta verve, criticando e deridendo in egual modo religione e politica.

Un fumetto mostra una figura simile a quella del Profeta, seduto di fronte a un cavalletto, mentre dipinge la sua immagine in un quadro. "Ho cominciato ad appassionarmi agli auto-ritratti," si legge. "Un anno dopo, ho cambiato idea!"

Guarda: Charlie Hebdo, VICE News intervista il fumettista Luz

Nelle altre pagine, i collaboratori di Charlie Hebdo prendono in giro loro stessi e lo status del magazine come icona internazionale della libertà di espressione.

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Sul retro del numero - dove solitamente figura un collage delle "copertine che vi siete persi per un pelo" - si vedono i militanti dello Stato Islamico (IS) rinnovare il proprio abbonamento annuale al magazine. "Un gesto nobile da parte di IS, anche in un momento di grave difficoltà finanziaria."

Oltre alla proverbiale irriverenza, però, l'ultimo numero di Charlie Hebdo offre ampio spazio a messaggi di supporto da parte di diverse figure pubbliche, tra cui quello del Ministro francese della Cultura Fleur Pellerin, che scrive: "Charlie è insolenza elevata al rango di virtù, e il cattivo gusto come fondamento dell'eleganza."

Le copie dell'anniversario dell'attacco a Charlie Hebdo in un'edicola nel centro di Parigi. (Foto di Etienne Rouillon/VICE News)

Il nuovo numero si apre con un racconto straziante da parte dei collaboratori che sono sopravvissuti alla sparatoria. L'articolo è illustrato da un fumetto ispirato all'Ultima Cena di Leonardo.

Nell'illustrazione, si vede l'ex direttore Stéphane Charbonnier - rimasto ucciso dai proiettili dei terroristi - dire ai suoi colleghi: "Seriamente, vi dico: ci divertiremo ancora tantissimo assieme."

L'editoriale del nuovo direttore Riss - un'accorata preghiera in favore del secolarismo - è accompagnato da un'illustrazione che raffigura un carro armato di Charlie Hebdo che investe un terrorista.

Nel numero celebrativo sono stati inclusi anche i disegni realizzati da alcuni bambini e articoli sulla radicalizzazione e l'inefficienza dimostrata dalla classe politica - che "sa tutto ma non capisce niente" - nel periodo immediatamente successivo agli attacchi.

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Le pagine centrali dell'edizione oggi in edicola ospitano una serie di disegni realizzati dai fumettisti uccisi nell'attacco.

Non mancano, ovviamente, anche i riferimenti ai recenti attacchi terroristici di novembre, che che hanno causato la morte di 137 persone, inclusi 7 attentatori (alcuni dei quali risultano tuttora latitanti).

Leggi: La guida illustrata della Francia che spiega come sopravvivere a un attacco terroristico


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