Dove mangiare nei mercati di Palermo secondo gli abitanti di Palermo
Tutte le foto di Umberto Santoro per MUNCHIES Italia

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Cibo

Dove mangiare nei mercati di Palermo secondo gli abitanti di Palermo

Abbiamo parlato con gli abitanti degli storici mercati di Palermo, che ci hanno detto dove andare a mangiare e ci hanno anche raccontato come sta cambiando il centro.

Avete presente il celebre quadro della Vucciria di Guttuso?? Bene, se avete intenzione di fare un weekend a Palermo e godere a piene mani del cibo di strada e della sconfinata varietà di prodotti di botteghe e bancarelle, levatevi dalla testa quell’immagine.

I mercati a Palermo sono in “riprogettazione”. Sono in riassetto dopo una lunga fase di declino dovuto alla crisi economica e alle abitudini che cambiano. Quindi se state per programmare la vostra visita nelle città delle Arancine, rigorosamente femmine, e volete calarvi in scenari da Dolce & Gabbana tenete a mente che:

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Regola numero 1: il mercato anche se storico non è immutabile, se cambia la gente cambiano anche i mercati.

Regola numero 2: la gente anche a Palermo preferisce tristemente andare a fare la spesa al supermercato.

Regola numero 3: se l’economia dei mercati non è più florida diventano il luogo perfetto per scambi economici di altro tipo, in primis quelli illegali.

Vucciria

Motivo per cui i due mercati più grossi della città La Vucciria e Ballarò diventano di notte nell'ordine: discoteche all'aperto, piazze di spaccio quasi autorizzato, luoghi dove una birra costa solo 1 euro perché nessuno fa lo scontrino. Tutto questo può far sembrare i mercati dei posti molto pittoreschi e allo stesso tempo surreali, con lo stesso sentimento con cui si può descrivere l'esperienza di bere in uno dei peggiori bar di Caracas. A Milano direste "bello ma non ci vivrei" e invece qui la gente ci abita, inevitabilmente maluccio.

La Vucciria

Attenzione, visitare i mercati, mangiare nelle trattorie frequentate da local e osservare da dentro la gente che vive la piazza è sempre un’ottima idea, soprattutto al Sud, soprattutto a Palermo che del cibo di strada e della tradizione di balate, tende a righe, coppi di fritto, e abbanniate ha fatto il suo trademark universalmente riconosciuto.

Il punto è che le cose cambiano e che Palermo è una città camurrusa, ovvero complicata. Ogni cosa legata a questa città bella e fitusa, ovvero zozza ma in senso etico-morale, ti spinge a confrontarti con il tema del doppio. Ma a Palermo si sa che bellezza e orrore sono due facce della stessa medaglia e se ci volete venire in vacanza è anche un po' per questo.

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Per tutte queste ragioni, e per scoprire quali posti consigliare per mangiare e bere bene dentro i mercati, abbiamo posto una domanda semplice a chi in realtà si occupa di cose davvero difficili all'interno dei quartieri di Ballarò e Vucciria: "Ho fame e voglio una birra, dove andiamo?"

VUCCIRIA - DOVE E COSA MANGIO

La Vucciria di giorno

Giulia, che fa attivamente parte del Comitato Vucciria, ci spiega che sono nati da qualche mese e si sono divisi i compiti in tavoli di lavoro che riuniscono residenti del quartiere, commercianti e gente che a diverso titolo vive il mercato. Lei non ha dubbi: "Se vuoi vivere il vero spirito della Vucciria devi andare alla Taverna Azzurra."

Taverna Azzurra

Ed effettivamente quel posto è un luogo incredibile, una massa di gente di ogni tipo e di ogni estrazione sociale si accalca in qualsiasi giorno della settimana per bere una birra, incontrare amici, ascoltare musica. Quello che colpisce è come la moltitudine di persone più eterogenea diventi con il passare delle ore un'unica grande e amorfa entità, "china china ri testi e china china ri vrazza" come canta il buon Alessio Bondì. Qui puoi bere i vini liquorosi della tradizione, il sangue e lo zibibbo, e una birra grande costa meno di due euro. Un'esperienza da vivere almeno una volta nella vita.

Taverna Azzurra

Dentro la nostra Assemblea di quartiere – continua Giulia - cerchiamo di immaginare tutti insieme quale può essere il futuro di questo pezzo di città. Qui la situazione notturna soprattutto nel weekend è terribile, non ci sono regole di nessun tipo e anche se può sembrare divertente per chi viene da fuori, per noi che ci abitiamo Piazza Garraffello è un incubo. Vorremo si potesse creare un altro tipo di movida, non questa selvaggia che ci costringe a vivere in una discoteca a cielo aperto fino alle 5 del mattino. Poi la Vucciria rimane un posto meraviglioso nonostante tutte le sue difficoltà e noi lo amiamo molto, sosteniamo i macellai del quartiere e compriamo qui frutta e verdura anche se i prezzi sono più alti, e per una studentessa come me a volte è difficile, ma sappiamo che è l'unico modo per incentivare il lavoro onesto e sappiamo di acquistare prodotti di qualità."

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Trattoria da totò dove mangiare a palermo

Trattoria da Totò

Passiamo allo step successivo e chiediamo ad Alice e Fabrizio, una coppia di architetti, che sta partecipando da vicino al recupero di piazza Garraffello, quali sono i loro posti preferiti. Ci portano in una trattoria storica e in una friggitoria, due tra le attività più antiche del mercato e conosciamo il signor Giuseppe, proprietario della Trattoria da Totò" di lui padre. "Qua vengono tutti – racconta Giuseppe - gente con i piccioli e gente senza piccioli, siamo qui da 80 anni e serviamo tutti allo stesso modo.

Trattoria da totò palermo

Trattoria da Totò

Toto Vucciria mangiare a Palermo

Un piatto di pesce fresco da Totò alla Vucciria

A tavola per noi tutti sono uguali. Ho ricordi bellissimi di questo mercato negli anni 60, quando ero picciriddo. Ora tutto sta cambiando, abbiamo più turismo, ma tanti hanno dovuto chiudere per colpa della crisi. Il quartiere piano piano si è spopolato e le persone che fanno la spesa sono sempre meno. Noi ancora oggi lavoriamo tanto, facciamo tutti i piatti espressi della cucina siciliana con le ricette di mio padre e facciamo la spesa la mercato, soprattutto per il pesce che è il nostro pezzo forte. I nostri spaghetti tuttomare sono conosciuti in tutto il mondo!"

Fratelli Minà

Ad accoglierci nella vicina Friggitoria e Gastronomia dei fratelli Minà c'è invece il signor Domenico: "Da 84 anni abbiamo questo negozio e facciamo da mangiare, prepariamo tutto quello che la nostra tradizione ci ha tramandato. Panelle, crocchè, arancine, pesce, polpette di sarde, sarde a beccafico, la caponata, timballini di pasta al forno, verdure in pastella, mettiamo tutto in un grande piatto così chi non conosce la nostra cucina può assaggiare tutto. Mi hanno detto che in Spagna questa cosa di fare delle piccole porzioni e assaggiare tante cose insieme la chiamano Tapas. Io non lo so come si chiama in italiano, ma in siciliano si dice schiticchio e alla gente piace assai."

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Fratelli Minà e il signor Domenico

I fritti e non di Minà alla Vucciria

Alice Franzitta e Fabrizio Favuzza, con il loro studio associato si sono sempre interessati di riqualificazione del centro storico e da qualche tempo si stanno occupando di un grosso progetto di ristrutturazione che vuole rimettere in sicurezza tre tra i più bei e decadenti palazzi della Vucciria, su Piazza Garraffello.

Alice Franzitta e Fabrizio Favuzza in Piazza Garraffello

"Oggi questa piazza è un posto che ha subito tante violenze e si sente forte il sentimento dell'abbandono e dell’assenza. Noi la Vucciria la immaginiamo come un dialogo fatto di innovazione: l’idea di impiantare qui un coworking o una galleria d’arte sono stimoli che potrebbero superare gli anni 2000, in cui questo è stato solo un luogo di movida notturna senza regole."

Dove mangiare a Ballarò

Palermo Ballarò

Mercato di Ballarò, Palermo

Una situazione complessa quella dello stato dei mercati che a Palermo sono tanti, tantissimi forse pure troppi ormai. Ci spostiamo a Ballarò e incontriamo Marco, presidente e operatore culturale di Terradamare. Ha sviluppato percorsi turistici alternativi in città e trasformato la sua cooperativa turistica in quella che lui chiama "cooperativa di comunità", e senza dubbio alcuno ci porta a mangiare "Il Bersagliere".

Trattoria il Bersagliere Ballarò

Trattoria Il bersagliere

Una trattoria che esiste dal 1904 dove si possono mangiare piatti del giorno semplici, economici ed estremamente abbondanti, e dove diciamo "estremamente" vogliamo indicare un piatto di pasta da 110 grammi. 110 a crudo, più il condimento. Da non perdere la pasta con "la Glassa" cioè una cremina di patate e cipolla che solo i santi sanno come fa ad essere così gustosa, che si "ingrancia" si fa cioè cucinare facendola bruciacchiare un po' nel tegame di ferro e poi si mescola alla pasta calda.

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Trattoria Il bersagliere

Francesco, proprietario del locale ci racconta: "Ho rilevato questa trattoria 14 anni fa da due vecchietti che ormai non riuscivano più a gestirla, ho lasciato il vecchio nome e mantenuto alcune delle loro ricette. Qui si mangia la vera cucina palermitana. Io faccio la spesa al mercato, cerco di sostenere così l'economia del posto dove sono nato anche se quando ero bambino le botteghe aprivano alle 5 e chiudevano anche alle 11 di sera per il tanto lavoro che c'era. Adesso non è più così. Tutti vanno al supermercato."

Ballarò Street Art

Street art a Ballarò

Ballarò Palermo

Ballarò chiuso

Ed effettivamente il mercato di Ballarò non è più quello di una volta, complice la crisi, molte botteghe storiche hanno chiuso, ma nel frattempo questo è diventato lo spazio d'integrazione multiculturale più grande della città. Se lo scambio di merci è dunque in calo, quello culturale è invece attivissimo. "Ballarò è un posto magico – ci racconta Marco - qui le diverse comunità vivono serenamente e si sono integrate con il tessuto sociale esistente. Noi adesso abbiamo anche un percorso turistico che mostra i luoghi dell'integrazione del quartiere condotto da una guida migrante, il nostro Rashid."

E di politiche di integrazione e migranti si occupa anche il circolo Arci Porco Rosso, che in piazza Casa Professa, rappresenta la porta dell'integrazione a Ballarò. Qui si fanno attività culturali, si tengono piccoli spettacoli musicali, si può bere una birra, si possono visitare mostre di artisti locali e i migranti possono ricevere informazioni di base sui loro diritti e un aiuto concreto sul disbrigo di alcune pratiche. Qui trovano un posto dove incontrarsi e scambiarsi idee e una connessione wi-fi sempre a loro disposizione. Incontriamo Tommaso e gli poniamo la solita domanda: dove andiamo a mangiare? Lui non ha dubbi, ci porta da Molti Volti.

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Molti Volti Ballarò

Ed è qui che incontriamo Shapoor, cuoco Afghano arrivato a Palermo dopo molte peripezie che trova il suo posto nel mondo inventando una nuova cucina mediterranea, mescolando i sapori delle sue due terre: quella in cui è nato e quella in cui è stato accolto. Molti volti e Arci Porco Rosso sono due luoghi di scambio, due luoghi aperti che si danno molto da fare a Ballarò- “Questo non è un quartiere facile – racconta Tommaso – per noi è stata una scelta di campo essere qui. Crediamo che grazie al lavoro di luoghi come i nostri si possa dare valore ad uno dei quartieri storici più belli di Palermo, sostenere il mercato che oggi vive una fase di crisi economica e promuovere l'integrazione tra le culture."

Shapoor, cuoco afgano di Molti Volti

Il mercato di Ballarò vive di continui scambi e connessioni, di diritti negati da sempre e di bisogni nuovi, di storie di cibi e di storie di persone. Da qualche anno esiste un'assemblea di quartiere chiamata SOS Ballarò che si fa carico di queste istanze. Incontriamo qui Lara che rappresenta Andala una delle realtà più attive all'interno dell'Assemblea.

Handala è un'associazione di volontariato che si occupa di educativa di strada e di percorsi di cittadinanza attiva. "Con il lavoro dell'assemblea e dell'associazione cerchiamo di creare attenzione su alcuni problemi gravi come quello dello spaccio e dell'uso della droga che coinvolge non tanto i residenti, ma soprattutto chi viene a rifornirsi da fuori. Fortunatamente a Ballarò convivono con un tessuto non facile anche realtà belle e virtuose come quella dove siamo adesso."

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Birreria Ballarò Palermo

Birreria Ballarak

Lara ha scelto di incontrami da Ballarak, un piccolo birrificio artigianale fondato da una giovane cooperativa di ragazzi. Qui si possono degustare tanti diversi tipi di birre autoprodotte all'interno del locale, alla temperatura giusta, servite alla perfezione e consumate a metro zero.

Birreria Ballarak

"Noi siamo un piccolo birrificio che vende al dettaglio, ci spiegano Eugenio e Marco due dei fondatori di Ballarack – ci piaceva l’idea di stare in centro per offrire una birra artigianale prodotta il loco, farlo a Ballarò è stato un valore aggiunto, perché abbiamo scoperto che la nostra attività può abituare anche i residenti del quartiere a bere in modo più responsabile e apprezzare un prodotto di qualità. Qui arrivano tutti, giovani e meno giovani, gente di ballarò e gente che vive nei "quartieri bene" della città, per noi è motivo d'orgoglio avere spinto le persone a conoscere un pezzo di città. Il nostro sogno è di vendere la birra Ballarak in tutti gli altri bar di Ballarò e creare così una sorta di microeconomia virtuosa con la nostra birra di quartiere."

Vucciria

Palermo è una città fatta di mercati, ma i mercati cambiano e diventano cose diverse da quelle che possiamo immaginare adesso, è difficile definire cosa succederà domani ma siamo certi che qualsiasi cosa dovesse succedere alla Vucciria e a Ballarò il fritto, le griglie, i pentoloni con le patate bollite, il profumo di carne arrostita e di stigghiola, la meusa e il pane caldo non mancheranno mai.

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