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Guarda il creatore di ‘Rick and Morty’ spiegare perché il nazismo fa schifo

"Non è politica dire che non sei un nazista. Lo fai e basta. È come cagare. Lo fai e basta, altrimenti ESPLODI."
Giulia Trincardi
Milan, IT

Gli eventi politici internazionali dell'ultimo paio di anni hanno costretto parecchie persone a mettere in discussione tutta una serie di argomenti una volta dati per scontati — primi fra tutti il significato di libertà di parola, quello di nazismo e quello di tolleranza.

Nell'anno domini 2017, definirsi un nazista è improvvisamente circa ok, un diritto, una questione di libertà d'espressione, una scelta che va rispettata, una difesa della propria identità — poco importa che — per definizione — si tratti di un movimento basato precisamente sull'intolleranza del prossimo.

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Durante una puntata del podcast Harmontown, intitolata "Down with Sighty," Dan Harmon — autore dell'acclamata serie di animazione 'Rick and Morty' — spiega senza mezze misure il paradosso politico attuale del cercare di venire razionalmente a patti con neo-nazismo e neo-fascismo.

I movimenti neo-nazi o neo-fascisti, ovviamente, non sono di per sé una novità. Neanche per gli Stati Uniti — un paese che ha combattuto contro l'Asse durante la Seconda Guerra Mondiale, ma in cui gruppi organizzati dichiaratamente razzisti come il Ku Klux Klan non si sono mai estinti.

Aldilà di qualsiasi analisi politica, però, il modo in cui, nell'ultimo periodo, i movimenti neo-nazi hanno imparato a organizzarsi online e a rielaborare la propria retorica a livello mediatico — dipingendosi come le vittime di una distorta cospirazione anti-bianchi, come una minoranza che rischia l'estinzione — è pressoché senza precedenti.

Allo stesso tempo, la legittimazione che questi gruppi ricevono da determinati personaggi politici (primo fra tutti il presidente USA Donald Trump), spinge buona parte delle persone a sorvolare su una condanna morale netta, per non doversi immischiare in discorsi politici. E la confusione tra libertà di parola e libertà d'odio aumenta esponenzialmente.

"Ciao, ciao," si presenta Dan Harmon all'inizio della puntata, la cui prima parte è disponibile anche su YouTube. "Ciao, come va, e tutto il resto delle solite carinerie, a cui dovrei anche aggiungere 'non sono un nazista' — perché è una di quelle cose nuove che dici per essere educato. È la nuova definizione minima delle comunicazioni tra esseri umani." E dovrebbe essere qualcosa di estremamente facile da fare, prosegue Harmon, eppure, "il presidente [degli Stati Uniti] sembra fare parecchia fatica."

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Quando qualcuno cerca di intraprendere una conversazione sulle sfumature del nazismo — come se il nazismo avesse delle sfumature — l'unica soluzione è "mandarli affanculo," dice Harmon. "Non parlate più con i nazisti, non parlate più con chi vuole meditare sulla nozione di essere o meno un nazista, non dovete più parlare con le persone che vogliono circoscrivere il concetto di Nazismo con una cazzo di dialettica socratica sul se nazi nazi nazi nazi. Sono fottuti nazisti, è lo strato più basso dell'umanità."

Eppure, continua Harmon, quasi un terzo della popolazione americana è arrivata a quel punto, un terzo della popolazione è nazista. "Possiamo batterli," prosegue l'autore, evidentemente alterato, "Ma dobbiamo dire 'non sono un nazista,' per farlo."

Non dovrebbe essere così difficile condannare i movimenti neo-nazisti

Le parole di Harmon, per quanto provocatorie, hanno un fondo di critica reale e importante: non dovrebbe essere così difficile condannare i movimenti neo-nazisti, non dovrebbe essere così difficile riconoscere la tossicità della loro retorica, non dovrebbe essere così difficile prendere le distanze dalle loro azioni.

"Due terzi del paese non vogliono schierarsi politicamente," prosegue Harmon. "Non è politica dire che non sei un nazista. Lo fai e basta. È come cagare. Lo fai e basta, altrimenti ESPLODI."

Combattere il fascismo — che, spiega Harmon, è come un cancro in un paese — non è qualcosa che fai a colpi di retorica su Twitter, perché equivale a conferire un ruolo politico legittimo a movimenti di fatto estremisti e violenti. "Non esiste un continuum, non c'è una zona grigia, non è un capriccio. Il fascismo non appare improvvisamente per poi scomparire appena vede che non c'è nessuno interessato," per questo, conclude Harmon, bisogna lottare per estirparlo.

"Forse morirete tutti comunque, ma non morite facendo chiacchiere col cancro, passandoci del tempo, discutendoci su Twitter," conclude Harmon. "È fascismo, cazzo."