Ho chiesto a 7 bartender dei consigli per farmi notare quando c’è la ressa al bancone
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Cibo

Ho chiesto a 7 bartender dei consigli per farmi notare quando c’è la ressa al bancone

È estate, fa caldo, e nessuno di noi ha intenzione di aspettare il proprio drink al bar più del necessario. Qui un piccolo compendio di consigli per chi non sa sgomitare.
Andrea Strafile
Rome, IT

Se c’è una cosa che proprio non mi riesce bene è di farmi vedere dai barman dopo aver fatto lo scontrino. Quello e cucire un bottone. Non riesco mai a cucire un bottone come si deve.

Ma tornando ai barman, quello che succede in realtà è che sono il primo di una fila inesistente, chiedo e mi dimentico sempre di pagare prima. Per cui il tempo di tornare alla cassa e in quell’esatto momento ritrovarsi davanti a una muraglia di persone che sbracciano e sbuffano per l’attesa.
Se guardate bene sarò quello che aspetta il suo turno con le braccia conserte, che non arriva mai, dato che la fila è una massa indistinta che si sviluppa in orizzontale tipo mandria di bufali. Sì, sono il più stupido della cucciolata, non potevo riassumerlo meglio.

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Per questo pezzo mi sono armato di pazienza e ho deciso di sconfiggere questa mancanza insopportabile. Per i bottoni niente da fare: per quelli non ho davvero speranza. Così ho infilato le scarpe in una afosissima nottata romana e sono andato a chiedere ad alcuni bartender e barlady come posso fare a farmi notare da loro in condizioni di calca estrema.

Per par condicio, per analizzare un campione più ampio, ho deciso di fare il giro di un locale che fa ottimi cocktail in centro ed è sempre pieno, di una discoteca, di un posto fighetto, di una palafitta sul Tevere piccola e danzante e di un bar sulla spiaggia.

Un piccolo compendio di consigli per quelli di voi che non sanno sgomitare e che sono destinati a rimanere in quella fila dominata dal Caos apparente per il resto della vita, senza nemmeno uno shot tra le mani.
Un viaggio al contrario, dove è meglio sapere quello da non fare con splendidi esempi di gente che entra dietro il bancone per versarsi da bere, personaggi in chetamina con gli occhiali scuri per coprire gli occhi di fuoco, facce impazienti, occhiatacce da finto gangster e un sacco di altra roba che rappresenta la straordinaria varietà del bere ogni, singola, santissima, sera.

Simone (Freni e Frizioni)

Non agitarmi in faccia lo scontrino come se esistessi solo tu perché è proprio il momento che non ti considererò mai.

Simone dietro il bancone. Foto dell'autore

Allora, cominciamo col dire che io noto tutti. Certo poi ci sono dei dettagli che mi fanno guardare nella tua direzione: i tuoi capelli lunghi aiutano, per esempio. Un tratto distintivo, ecco, che ti fa emergere dalla folla. Ma per il resto tratto tutti allo stesso modo, cerco di smaltire dal davanti al dietro senza fare distinzioni, a meno che non ci sia una bella ragazza o un bel ragazzo. Quello si vede. Una cosa però posso dirtela. Non agitarmi in faccia lo scontrino come se esistessi solo tu perché è proprio il momento che non ti considererò mai.

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Christian (Freni e Frizioni)

Devi essere rilassato e sfrutta il lato corto del bancone.

Come prima cosa non mostrare impazienza, che innervosisce e confonde. Stai rilassato come se sapessi già che sei tu a vincere sugli altri. Un’altra cosa intelligente è di scegliere cose facili: se hai un Old Fashioned da fare e un Vodka Lemon ovvio che farò prima il secondo, me ne libero subito.
Poi magari cerca di accorpare gli ordini se sei con gli amici. Non un vodka lemon, ma “Quanti vodka lemon, ragà?”. Se non hai amici nei dintorni puoi sempre accodarti a uno sconosciuto che ha chiesto una cosa facile.
Se quello davanti vuole una birra e pure tu, urlami di farne due.
E in generale poniti con simpatia e semplicità: non renderti la vita difficile in situazioni di ressa, finisce che te la piji in der culo.
Ah, l’ultima cosa. Se il bancone è aperto sui lati sfrutta il lato corto. A volte funziona.

Matteo (Sanctuary)

Se sei una bella ragazza, non sarebbe giusto dirlo, probabilmente ti servirò per prima.

Matteo in posa dietro il bancone. Foto dell'autore.

Fatti notare con la gentilezza, con un "per favore" o un "grazie". Se sei una bella ragazza, non sarebbe giusto dirlo, ma sono pur sempre un maschietto, è probabile che ti servirò per prima.
Rispetta la fila, se ti metti defilato accanto per sussurrarmelo non ti calcolerò. Se hai fretta o mi sbatti lo scontrino in faccia stai pur certo che ti faccio aspettare.
E poi cerca di stare davanti: io, per esempio mi faccio tutta la fila davanti orizzontalmente, quindi le braccia dietro nemmeno le vedo.
Oggi qui è il mio ultimo giorno, per dirti, me ne vado a lavorare in un albergo, così mi lascio un po' la calca di gente alle spalle.

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Sara

Ci sono solo tre cose per cui potrei servirti per primo: se sei simpatico, se sei spagnolo e forse se sei inglese.

L’educazione è la prima cosa. Se cominci a pretendere o sei maleducato non ti servo di certo per primo.
C’è stata una serata qui, una volta, penso fosse di techno, insomma c’era un casino pazzesco e stavo gestendo il bar da sola. Qui trovi dei soggetti davvero improbabili. Insomma, arrivano questi tre ragazzi che avevano già bevuto un paio di cose, si piazzano davanti per prendere il loro terzo drink e vedo che non si muovono da lì. Sono stati fermi a fissarmi per dieci minuti buoni, un quarto d’ora, cercando di ottenere uno shot gratis per chissà quale motivo. A un certo punto uno, credendo di fare il genio della situazione, rovescia il suo cocktail e mi dà la colpa per averne uno nuovo più gli shot per scusarmi. Mi si stava per ingrossare la vena. Davvero dei soggetti da mettersi le mani nei capelli.
Comunque in genere ci sono tre postazioni per ogni bar della discoteca, per cui ci gestiamo abbastanza, ma se invece troviamo davanti un mare di gente comincio a fare tutto a testa bassa, quindi meglio se ti fai trovare davanti a portata di mano senza invadermi lo spazio. Rispetto una mia fila, nel mio campo visivo. Quindi se non sono completamente nel panico e posso alzare la testa e vedo che sei infila da tanto mentre quello che ha appena fatto lo scontrino sta davanti, ti servo anche se sei in fondo, perché lo trovo giusto.
Di certo non funziona con me se sei un figo o chissà cosa, stai lì come gli altri.
Ci sono solo tre cose per cui potrei servirti per primo: se sei simpatico, se sei spagnolo e forse se sei inglese.
Spagnolo e inglese mi piacciono da morire da parlare.

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Andrea (Magick Bar)

Se hai fatto lo scontrino per ultimo e ti sei palesemente infilato davanti a un altro tu pensi che non ti abbia visto, ma ti ho visto eccome. Non ti conviene.

Non c’è niente da fare, devi fare la fila. Sembra che non ci sia, ma noi dietro il bancone abbiamo una fila mentale. Non sbattere sul bancone per farti notare, non posso fare un casino ma ne avrei voglia, quindi non farlo. Sii educato che tanto è il nostro lavoro: siamo veloci e preparati e aspettare un attimo non cambia la vita.
Se hai fatto lo scontrino per ultimo e ti sei palesemente infilato davanti a un altro tu pensi che non ti abbia visto, ma ti ho visto eccome. Non ti conviene. Ci sono delle postazioni, rispettale e sarai servito prima possibile, non metterti defilato. (Nel frattempo un tizio improbabile continuava imperterrito a non andare davanti alla postazione, esempio in diretta, NdR).
Non puoi capire che ci capita, a volte c’è gente che urla dalla pista “AO AO AO CHE ME FAI UN…”
E tu lì cerchi né più né meno di mantenere la calma interiore. Il problema è che sei sobrio e devi lottare con della gente già benzinata, per cui il massimo che puoi fare è sedarli il prima possibile.

Federica (Magick Bar)

Se ti trovo simpatico, educato, stai nel tuo, posso benissimo notarti.

Io, per esempio, vedo come ti rapporti con i tuoi amici e i miei colleghi. Se ti trovo simpatico, educato, stai nel tuo, posso benissimo notarti.
Di certo non me ne frega nulla se sei bello o meno.

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Andrea (Magick Bar)

Una cosa che può pagare è l’insistenza: ieri un tipo mi ha chiesto circa duecento volte in 5 minuti “Che birre hai?”, tipo mantra. E alla fine non ce la fai più e lo servi per levartelo dalle palle.

Andrea mentre shakera.

Se sei una donna è più facile, non posso dire di no. Ma bastano degli occhi dolci eh, niente di che. Una cosa che può pagare è l’insistenza: ieri un tipo mi ha chiesto circa duecento volte in 5 minuti “Che birre hai?”, tipo mantra. E alla fine non ce la fai più e lo servi per levartelo dalle palle.
Oppure può essere una buona idea chiedere a uno sconosciuto davanti se lo prende anche a te. Gli passi il talloncino o lo scontrino e io non mi accorgo o faccio finta di non accorgermene se gliel’hai passato o è il suo.
La cosa più assurda? Credo quella volta che un tizio ha fatto il giro ed è entrato dietro al bancone tutto fatto per chiedere un limone. Ma ci sono anche quelli che mentre ti giri prendono il ghiaccio con le mani e lo ributtano nel coppone. Il drink poi te lo faccio, ma sappi che è disgustoso da vedere.

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