Abbiamo intervistato Tredici Pietro

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Abbiamo intervistato Tredici Pietro

Devi valere quanto l'eredità che porti: abbiamo parlato con Tredici Pietro del suo rapporto con il padre, con la scena hip-hop bolognese e del suo debutto.

La frase "Bella pe 'r fijo de Gianni Morandi" è forse la più memetica di quel famoso episodio di The People Versus Dark Polo Gang che abbiamo realizzato ormai due anni fa. Oggi Tredici Pietro non è più soltanto il figlio di Gianni Morandi, è uscito allo scoperto e in una piccola catarsi legata a The People Versus, è passato in redazione per rispondere ai commenti più cattivi sotto al suo primo singolo "Pizza e Fichi".

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L'episodio The People Versus Tredici Pietro sarà disponibile giovedì 9 agosto, ma nel frattempo abbiamo approfittato per fare due chiacchiere con lui e abbiamo parlato del suo rapporto con la fama, con la fama di papà, con i social network e con quella pesante eredità che si porta sulle spalle chiunque provi a fare rap a Bologna.

Noisey: Quando e come hai cominciato ad appassionarti di rap?
Tredici Pietro: Ero in quarta, quinta elementare. Il periodo in cui uscì "Applausi per Fibra" e stava nascendo il mercato mainstream del rap italiano. I primi dischi che mi hanno davvero appassionato sono stati Tradimento di Fibra e Che bello essere noi per i Dogo. Ascoltavo comunque musica, ma non è che prima di allora fossi indirizzato verso un genere. E in famiglia com'era vista questa cosa del rap?
Ti sputano in faccia, se rappi! Ma davvero?
Mia madre dice che siamo troppo bianchi, troppo di famiglia buona. È bigotta! "Tu sei figlio di papà", ha! Scherzo, è molto intelligente. Lei comunque si ascoltava i Fugees, in cui c'è del bel rappato. Non ho mai parlato propriamente del rap ai miei, è una cosa che ho fatto da solo al 100%. Poi che il nome abbia dato la botta è una conseguenza inevitabile della mia persona, ma sinceramente pensavo sarebbe venuta fuori più tardi.

Ho lottato un sacco con la figura del padre proprio perché volevo fare il rapper ma non lo volevo dire in casa. Loro hanno sentito il pezzo una volta uscito, il prossimo non hanno idea di cosa sia. Ma ora si sono gasati, e mia madre dice che spacca. Ho fatto ricredere un hater. Crescendo che rapporto hai avuto con la musica, dato che è una parte così fondamentale della tua famiglia?
Ho visto molti concerti di mio padre. L'ho seguito molto, anche di recente, però devo dire che c'è questa bella collezione di dischi a casa da cui potevo attingere. C'era roba dei Doors, dei Depeche Mode, tutta roba che si ascoltava mia madre. Poi mi sono fatto la roba mia col rap, allontanandomi da casa. Prima di "Pizza e fichi" avevi registrato altre cose?
Sì. Ricordo un'intervista di Fibra in cui diceva che bisogna aspettare prima di far uscire la roba, che bisogna sentirsi pronti, e io ho fatto così. In realtà però ci sono pezzi di quattro anni fa, registrati su beat di Dr. Dre - "The Watcher", "Bitch Please" - neanche andavamo a cercarci i beat nascosti, Dr. Dre e via! E facevamo la roba in cameretta. C'è ancora tutto su internet! A Bolo c'era questa forte componente old school fatta di regole, credibilità. Ecco, parliamo di Bologna.
Da noi c'è sempre stata una bolla in cui si è rimasti nei Novanta in cui si rappava ancora come Joe Cassano. Dovevi sapere a memoria SxM sennò non passavi. Noi facemmo due battle di numero, due live nel locale del nostro amico, l'Arteria. Dopo un certo periodo di accettazione dell'old school mi è venuta voglia di iniziare a fare skrr skrr e a rifiutare quella roba. Come hai vissuto nella tua città il passaggio alla Nuova Scuola?
A Bologna sicuramente ci sono voluti un paio d'anni rispetto a quanto c'è voluto nelle altre città per accettare Sfera e quello che è venuto con lui. C'era una componente di fedeltà alla vecchia guardia che in realtà esisteva perché non si sapeva neanche a cosa appigliarsi. Lo si faceva per l'onore del nome, era bello dirsi che Bologna fosse stata la capitale dell'hip-hop, che abbiamo inventato un linguaggio, ma che ci fai con la roba vecchia? È lì per essere ascoltata, capita e conosciuta. Basta, ora bisogna fare la roba nuova. E che ruolo ha giocato DrefGold in tutto questo?
DrefGold è un'ispirazione, a parte che un amico. Già prima che uscisse nel mainstream spingeva con della roba fresca. Credo che tutti a Bolo gli siano riconoscenti e lo stimino. Sicuramente siamo di parte, ma ci serviva. Io ci ho sempre tenuto alla mia città, ho sempre voluto che portassimo su qualcuno, e adesso spacchiamo pure noi! Non abbiamo ancora avuto il modo di crescere a livello locale ma mi piacerebbe mantenere i contatti. Il mio primo live lo vorrei fare lì a Bolo. Ti hanno già contattato per dei live quindi?
Mi chiamano, mi chiedono quanto voglio, io gli dico "Guarda…" Ma come con Noisey e The People Versus… Io non volevo venire subito perché volevo avere la credibilità per poterlo fare. Almeno due, tre pezzi che ti confermano. Poi però mi son detto "Dai, mettiamo un po' di hype tra un pezzo e l'altro". Come ti sei sentito quando "Pizza e fichi" ha fatto un milione di views?
La previsione di Monkey era 100k views in sei mesi. Pensavamo spaccasse, ma non abbiamo fatto niente per far uscire il mio nome. La mia speranza era quella di uscire un giorno, tra qualche anno, e rivelare che fossi il figlio di Morandi. Mi sarebbe piaciuto essere consapevole al 100% dei miei passi, ma questa cosa del nome distorce la realtà da una parte. Le conferme poi arriveranno se dovranno arrivare. Con un nome così alle spalle dobbiamo spaccare ancora di più, ecco. Quali erano i piani per i prossimi anni, prima che cominciasse questa cosa del rap?
Io sto studiando storia, mi sono iscritto a scienze della comunicazione e poi ho fatto il cambio. Il piano rimane quello di studiare. Questo "lavoro" non è mai una certezza. Non ci sono contratti e chissà se la gente ti ascolterà ancora tra un mese. Il tempo ci dimostrerà se riusciremo a farlo o meno. Avrei comunque voluto rappare, ricevere risultati e attenzioni, con un tempo sano e normale. invece è stato tutto molto veloce e vediamo come va.

Mi dicevi che i rapper con cui vorresti collaborare sono Rkomi e Giaime. Quindi ti prende meglio il lato più cerebrale della nuova scuola?
Ovviamente mi prendono molto di più i tamarri! No, scherzo, mi piacciono tutte e due le correnti. È che ora so come muovermi a livello musicale e credo che la mia roba si sia spostata su un mondo leggermente più conscious, anche se "Pizza e fichi" non lo palesa. Penso che tutta la scena sia piena di roba che spacca il culo, sia che sia piena di contenuto o meno. Come hai gestito l'uso dei social da parte di tuo padre?
Malissimo! Mio padre mi voleva pagare per avermi sui social, all'inizio! A parte la trasformazione della persona, l'umano che viene mangiato dalla macchina… chiaramente il telefono cambia le persone, anche chi è cresciuto con tutt'altre abitudini. È diventato veramente un fissato. In casa era un problema e ora abbiamo capito che se non gli diamo il giochino non è soddisfatto.

Partì tutto da un video che lui credeva essere una foto. C'è questo spezzone del 2011, 2012 che è un video di tre secondi con tutti in posa a fare la foto, lui lo postò lo stesso e via. Lui ha sempre avuto questa capa del suo fan club che gli ha consigliato di tenere un ritmo e oggi, sei anni dopo, lui ancora trova ogni giorno un post da fare. E come hai vissuto il momento in cui la Dark Polo Gang ti disse "Bella per 'r fijo de Gianni Morandi" durante il loro storico People Versus?
Ero troppo preso bene. Nel 2015 iniziarono a uscire Sfera, la Dark, questa nuova onda che mi prese subito benissimo. Io ero lì che avevo finito di pranzare e mi volevo fare gli affari miei, non voglio mai apparire sui social di mio padre, proprio perché volevo fare il rapper! Se ti presenti sul profilo di Gianni Morandi, insomma… avevo questo complesso. Mi tirò in mezzo a questa live e mi chiese quali fossero i miei rapper preferiti. Io non sapevo cosa dire, se fare l'altezzoso e sparare nomi conosciuti come, boh, Guè Pequeno o sparare degli emergenti? Mi son detto, "facciamo una cosa figa, va bene". C'era IZI con Julian Ross Mixtape, Tedua con Orange County e la Dark con Crack Musica. Io ero fuori di testa per loro, ero totalmente pro-wave. E il resto è storia.

The People Versus Tredici Pietro sarà online giovedì 9 agosto, iscriviti al canale YouTube. Segui Noisey su Instagram e su Facebook.