Quest'artista ha fotografato 500 donne per ampliare la nostra idea di bellezza
Tutte le foto sono tratte da The Atlas of Beauty: Women of the World in 500 Portraits di Mihaela Noroc, copyright 2017. Per gentile concessione dell'autrice.

FYI.

This story is over 5 years old.

Feminisme

Quest'artista ha fotografato 500 donne per ampliare la nostra idea di bellezza

Mihaela Noroc ha girato il mondo per quattro anni per realizzare il libro "The Atlas of Beauty".

È cominciato tutto in Etiopia, nel 2013. La fotografa rumena Mihaela Noroc era in vacanza con il marito ed è rimasta colpita dalla bellezza delle donne etiopi.

"Fotografavo donne bellissime, tutte molto diverse l'una dall'altra, e a un certo punto mi sono chiesta, 'Com'è che non vedo mai foto di donne come queste?'" ha detto Noroc a dicembre a un evento berlinese legato alla mostra relativa al suo libro, The Atlas of Beauty. Il libro è il risultato di un'avventura durata quattro anni, che ha toccato tutti gli angoli del mondo: attraverso di essa la fotografa 31enne si è resa conto che le rappresentazioni della bellezza che abbiamo a disposizione sono molto limitate. Nel libro ci sono 500 ritratti di donne da tutto il mondo, accompagnati da una breve descrizione.

Pubblicità

Dopo l'Etiopia, Noroc è tornata a Bucarest con il desiderio di fotografare più donne possibili. Ha cominciato a mettere da parte soldi per poi imbarcarsi in un viaggio di 14 mesi, in 30 paesi, che l'ha portata dal Circolo Polare Artico alla Cina passando per la Russia.

"La mia percezione della bellezza è cambiata. Se cerchi 'donna bella' su Google, le immagini che trovi rispecchiano un'idea molto ristretta di bellezza," ha detto al numeroso pubblico presente nella piccola galleria berlinese.

"In genere è una donna bionda con gli occhi azzurri e la bocca dischiusa. Cosa rappresenta? Io ho visto donne incredibili, di età diverse ed etnie diverse, ed erano tutte bellissime," ha detto. "Nel mondo non ci sono abbastanza immagini che le rappresentano."

Noroc ha raccolto su Indiegogo i 50mila dollari che le hanno permesso di spostarsi per altri due anni e pubblicare il libro. Oltre all'Europa ha visitato l'Iran, il Tibet, la Corea del Nord, il Sud Est asiatico, l'Australia, la Nuova Zelanda, le Isole del Pacifico e parte del Sud America.

Noroc ha raccontato di aver passato ore e ore a camminare per strada, per poi sentirsi investita all'improvviso dal bisogno di fotografare qualcuno. A quel punto fermava la persona e provava a chiacchierarci un po'. A volte bastava qualche minuto per coglierla nel modo più naturale possibile, altre volte passava giorni e giorni con loro, per guadagnarne la fiducia ed entrare in intimità. "Cerco di rendere la macchina fotografica 'umana', così che siano a loro agio e io riesca a coglierle quando sono rilassate."

Pubblicità

Le donne di The Atlas of Beauty hanno età e condizioni sociali diversissime tra di loro. Tutte emanano una sorta di calmo senso di potere, e spesso il loro sguardo incontra senza piegarsi quello dello spettatore. "Aprendo il mio libro, spero che ci vedrete dentro la libertà," ha detto Noroc. "Ho rappresentato le donne nel modo in cui loro volevano esprimersi." Sono ritratte in piedi, sedute, in cucina, in sella alla moto, mentre suonano strumenti musicali, mentre lavorano. Ci sono poliziotte e guardie israeliane, palestinesi, nordcoreane, indiane e uruguaiane. Ci sono commesse, vigilesse del fuoco, surfiste, madri, figlie, amiche e molte altre.

"La percezione della bellezza cambia a seconda del luogo," ha fatto notare Noroc. "In alcune parti del mondo se una donna è modesta, calma e coperta, allora è bella. In altre parti, deve essere esuberante, scoperta, smaccatamente sessualizzata."

Qui sotto puoi trovare una selezione di foto tratte da The Atlas of Beauty, insieme alla descrizione di Noroc.

Chichicastenango, Guatemala—"Maria vende verdura al mercato della sua piccola cittadina. Appena ha visto la macchina fotografica si è fatta timida."

Foresta Amazzonica, Ecuador—"Sono sempre di più le tribù amazzoniche che adottano vestiti moderni per la vita di tutti i giorni. Ma per gli avvenimenti importanti usano ancora gli abiti tradizionali. Ho fotografato questa giovane donna nel suo vestito da sposa."

Pubblicità

Parigi, Francia—"Anja è belga e sogna di gareggiare alle Paralimpiadi. È nata senza la gamba destra, in Polonia, e sua madre l'ha abbandonata in un ospedale pregando un medico di prendersi cura di lei. A 19 mesi è stata adottata da una famiglia belga, con cui ha avuto un'infanzia felice."

Berlino, Germania—"La madre di Anais viene dal Mali e suo padre della Francia. Quando va in Mali, viene considerata bianca. Quando è in Europa, viene considerata nera. Anais si sente sia africana che europea."

Milano, Italia—"Caterina ha cominciato a danzare a tre anni. Sua madre, Barbara, l'ha sempre sostenuta, ma sapeva che nella loro cittadina c'erano poche opportunità di studiare danza, quindi si è trasferita con lei a Milano, lasciando marito e figlio, per dare la possibilità alla figlia di avverare il suo sogno e frequentare una delle accademie migliori al mondo."

Provincia del Sichuan, Cina—"Tra le donne più eleganti che ho incontrato, questa madre di due figli della campagna tibetana era esattamente così quando mi ha aperto la porta; stava pulendo casa, ma indossava i suoi gioielli."

Istanbul, Turchia—"Nel corso dei miei viaggi, ho incontrato molte donne bellissime che mi hanno detto di non sentirsi affatto belle. A causa del modo in cui i media rappresentano la bellezza, molte persone si sentono obbligate a seguire certi standard. Ma non Pinar. È turca e cipriota e sognava da sempre di diventare un'attrice teatrale. Si è trasferita da Cipro alla Turchia, e con tanto duro lavoro ha realizzato il suo sogno. In scena le piace interpretare i ruoli più disparati, ma nella vita ama essere se stessa, naturale e libera."

Questo articolo è stato pubblicato originariamente su Broadly