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Bitcoin

Non fatevi i debiti per comprare Bitcoin, idioti

Abbiamo chiesto a un'esperta di spiegarci cosa sta succedendo coi Bitcoin e come mai è già troppo tardi per farci i soldi.
Illustrazione di Lia Kantrowitz

Probabilmente se ripensate alla prima volta che avete sentito parlare di Bitcoin vi viene in mente quel tizio nerd vostro compagno d'università che ne sapeva davvero di tutte le cose del dark web. La cosa peggiore di fare questi pensieri è che se aveste ascoltato i consigli finanziari improbabili di quel tizio adesso sareste ricchi sfondati. Nel corso dell'ultimo anno il prezzo di un Bitcoin è cresciuto in modo esponenziale e solo settimana scorsa è passato da 11mila a 17mila dollari. Per metterla giù in termini che tutti possiamo capire al volo, ricordate quel tizio di cui si era parlato qualche anno fa, quello che aveva comprato due pizze pagandole in Bitcoin nel 2010? In pratica facendo il conto sul cambio di adesso è come se le avesse pagate 100 milioni di dollari.

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Com'era prevedibile, ora che i Bitcoin fanno notizia ovunque moltissime persone ci stanno perdendo il senno attratti dalla promessa di soldi facili. Lunedì scorso la CBS ha riportato la notizia che ci sono già persone che fanno mutui per investire in Bitcoin, nella speranza di moltiplicare i loro risparmi e godersi una vecchiaia tranquilla. Nel frattempo la query "comprare Bitcoin con la carta di credito" è sempre più cercata su Google. Vista con gli occhi di un millennial, ossia di una persona che probabilmente lavorerà fino alla fine della sua vita, quella sui Bitcoin può sembrare una scommessa interessante. Ma vale la pena farla?

Ovviamente dipende a chi si chiede. Il vostro compagno di università di cui parliamo prima probabilmente adesso è milionario, ad esempio. Invece Jamie Dimon, CEO di JP Morgan che una volta è stato descritto dal New York Times Magazine come "il banchiere meno odiato d'America," lo scorso settembre ha definito i Bitcoin una "truffa." Per capire se mi sono perdendo l'opportunità della vita ho chiamato Angela Walch, una professoressa dell'università del Texas che studia le criptovalute e la stabilità finanziaria.

VICE: Ok, prima di tutto, perché il prezzo dei Bitcoin è salito così tanto nell'ultimo anno e specialmente nelle ultime settimane?
Angela Walch: Non sono sicura che ci sia qualcuno che ne sa la vera ragione, mi sembra che i Bitcoin abbiano catturato un po' l'immaginazione di tutti. Dal mio punto di vista, penso che sia perché c'è un sacco di speculazione. In particolare sta succedendo una cosa strana: la forza dei Bitcoin, originariamente, stava nel fatto che potessero diventare un metodo di pagamento rivoluzionario, con cui poter pagare chiunque in qualunque parte de mondo senza dover passare per intermediari. Ora che il prezzo è salito e che la rete è stata intasata da sempre più transazioni, quest'applicazione dei Bitcoin come metodo i pagamento non funziona più. Quindi le persone hanno cambiato il modo in cui li considerano e in pratica sono diventati un asset. La gente li compra perché pensa che in futuro aumenteranno di valore. Quindi adesso è solo un ciclo fatto di gente che compra adesso pensando che dopo ci sarà altra gente disposta a comprare a un prezzo più alto. A me tutto questo sa tanto di bolla speculativa, ma ci sono persone che pensano ancora che a un certo punto i Bitcoin saranno usati per qualsiasi cosa—al termine di un processo che chiamano "iperbitcoinizzazione."

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Da come me l'hai descritta mi sembra che le persone siano considerando i Bitcoin più come qualcosa da collezionare che come una valuta.
Assolutamente sì. Infatti sarebbe interessante vedere se c'è qualcuno che li spende invece che venderli, proprio perché usarli come valuta non ha senso se pensi che il loro valore aumenterà nel breve termine.

In che modo quello che sta succedendo con i Bitcoin somiglia a una bolla speculativa?
Al centro di tutto, a mio avviso, c'è la paura di perdersi l'occasione della vita. Le persone vedono che c'è gente che ci sta facendo un sacco di soldi e vuole entrare per fare altrettanto. La bolla immobiliare che ha innescato la crisi del 2008 è un buon esempio di questo meccanismo psicologico: all'epoca le persone pensavano che avrebbero sempre trovato qualcuno pronto a comprare la loro casa a un prezzo più alto.

Un altro aspetto che mi fa sembrare tutto questo una grossa bolla speculativa è il modo in cui le persone parlano dei Bitcoin. Se guardi un qualsiasi programma sulla CNBC o su Bloomberg, non fanno altro che esaltarsi constatando quanto il prezzo continui a salire. I media continuano a parlarne e così fa le gente per strada. È affascinante constatare come la nostra società possa di punto in bianco farsi prendere da un'ossessione. E tutti continuano a dire, "Stavolta è diverso. Non è una bolla."

Personalmente sono scettica sul fatto che sia diverso. Una caratteristica classica delle bolle speculativa è il fatto che le persone che vi partecipano non riescono a capire davvero in cosa stanno investendo. Non gli interessa. Vedono persone che ci fanno dei soldi e vogliono solo partecipare. Non conoscono la storia dei Bitcoin, non ne conoscono i problemi.

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Sembra quasi che il paragone più azzeccato che si possa fare sia con la bolla delle dot-com: tutte le tradizionali precauzioni che si prendono prima di fare un investimento vanno a gambe all'aria e la gente non si pone nemmeno il problema di capire quello in cui sta investendo.
Sì, la bolla delle dot-com è un buon paragone perché anche all'epoca tutto quello che dovevi fare era mettere "dot com" alla fine del nome di un'azienda e la gente ti avrebbe riempito di soldi senza nemmeno preoccuparsi di vedere il tuo business plan o assicurarsi che facessi profitti. E infatti anche adesso ci sono un sacco di altre criptovalute che sono salite sul carro dei Bitcoin e aumentano di valore: la gente le vuole, basta che ci sia "cripto" nel nome. È una moda.

Un altro paragone è con la bolla immobiliare, per l'incapacità delle istituzioni finanziare di valutare i rischi com'è successo appunto con la crisi dei subprime. Sono preoccupata perché mi sembra che stiamo creando delle strutture simili a quelle dell'epoca, come ad esempio i futures sui Bitcoin, basati sul valore della criptovaluta che però è volatile, non è un asset stabile su cui può essere costruita una struttura.

Tanto per cominciare, com'è che qualcosa finisce tra i futures? È una decisione arbitraria o l'asset deve superare una certa soglia di valore?
Dato che il valore dei Bitcoin è salito così tanto nell'ultimo anno, gli investitori del settore finanziario tradizionale hanno cominciato a voler avere la possibilità di accedere anche loro a quest'opportunità di investimento. Devi capire che dalla grande crisi è diventato molto difficile fare grossi margini nel settore. La criptovalute offrono appunto quest'opportunità ma per partecipare di questi grossi ritorni sull'investimento devi essere disposto a utilizzare un interfaccia estremamente complicata e accettare grossi rischi. Non è una cosa facile. Per cui gli investitori vogliono potervi accedere tramite gli intermediari e le terze parti con cui sono abituati a lavorare. Credo che i futures siano nati per questo, cogliendo la palla al balzo e offrendo ai clienti un prodotto per cui c'era molta domanda. Ma anche in questo caso credo che nessuno abbia ben chiari i rischi che ci sono.

Quando parli di rischi, ti riferisci al fatto che il valore del Bitcoin è molto volatile o, ad esempio, alla vulnerabilità delle criptovalute di fronte ad attacchi hacker?
Ci sono un sacco di rischi. La volatilità è uno di questi, gli hacker un altro. È un asset tutto virtuale per cui i bug che può avere sono un altro rischio.

Pare che adesso la gente stia cominciando a fare mutui per comprare Bitcoin. Puoi spiegare a qualcuno che sta pensando di farlo come mai è una pessima idea?
Ho visto anche io quell'articolo e mi ha spaventata a morte perché fare debiti per investire è il modo migliore di finire nei casini. È stato così che è iniziata la crisi. La gente pensava che i suoi investimenti non potessero che aumentare di valore e quando hanno cominciato a scendere non è stata più in grado di pagare i debiti che aveva fatto. Se molte persone si comportano così e si ritrovano a non poter pagare i debiti questo si riflette sui creditori e si crea una spirale che va a colpire tutto il sistema.

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